QUESTA AGENDA 21 E' SOLO UN SONDAGGIO..                                                            di Sergio Morozzi

Agenda 21 molto fumo per poco arrosto

Dopo la nascita nell'area fiorentina di decine e decine di Comitati alla ricerca di partecipazione, sempre negata, quando tutti i giochi sono ormai decisi e buona parte degli errori già perpetrati, è arrivata l’Agenda 21, un protocollo approvato dall’ONU, che sollecita la partecipazione dei cittadini, nell’intento di indicare un percorso per il 21° secolo, che porti alla condivisione di scelte sostenibili su progetti di miglioramento complessivo che si prefiggono di arrestare il degrado ambientale, non impoverendo le future generazioni (equità intra-generazionale) ed assicurare anche equità e qualità della vita per le attuali generazioni (equità intergenerazionale). Tale progetto è stato cofinanziato dalla Regione Toscana tramite un bando specifico del novembre 2004 per l'attivazione di Agende 21 locali alle quali hanno aderito circa un centinaio di enti comunali, comunità montane e enti parchi di tutta la Regione. I Comuni facenti parte dell’area vasta fiorentina hanno tutti aderito ad eccezione di Impruneta, individuando tre principali emergenze da porre in Agenda: Mobilità, Inquinamento atmosferico e Rifiuti. I Comuni dell’area sono stati raggruppati in tre aree così come i corrispondenti gruppi di lavoro composti da cittadini e associazioni interessati a sviluppare le problematiche poste dai tre temi prescelti.

  • Area 1: Sesto, Calenzano e Campi
  • Area 2: Scandicci, Signa e Lastra
  • Area 3: Firenze, Fiesole e Bagno a Ripoli.

Parallelamente è partita anche una raccolta di proposte da parte dei cittadini, sempre sui tre temi proposti, sviluppate attraverso l’invio di cartoline.

Il 15 marzo ha sancito la fine di questi percorsi e le proposte di ogni area, costituenti il Piano d’Azione Locale (PAL), sono state elencate nell’aula magna dell’Istituto Tecnico ITI Da Vinci, dove si sono ritrovati, per la verità molto pochi, parte di coloro che avevano partecipato ai vari Forum di lavoro. Quindi cartoline e PAL insieme dovrebbero costituire un quadro propositivo di area. In particolare le cartoline inviate sono risultate 248 inerenti il tema mobilità, 145 per inquinamento e 198 per i rifiuti.

Un occasione da non perdere

Sulla carta quale migliore occasione di questa per partecipare! E così, anche se molte cose non ci convincevano, visto che da anni, comitati in tutte le salse, contestano scelte di oggettiva incoerenza con la sostenibilità reclamata dall’Agenda 21, abbiamo deciso di partecipare fino in fondo ai Forum di lavoro, incoraggiati da quanto era accaduto ad esempio, a Reggio Emilia, dove questo percorso aveva preso il via ben sette anni fa, basandosi su concetti logici e partecipativi di tutto rispetto, con un programma strutturato in tre fasi distinte nel seguente modo:
 

  • Ascolto e condivisione dei problemi:   Quali problemi?        Quali effetti?      Quali cause?
  • Dai problemi alle soluzioni e i progetti:   Cosa fare?    Come?      Cosa si sta già facendo?
  • Dai progetti alla realizzazione:  Quali impegni?    Quali i tempi?    Cos'è prioritario? Pensavamo pertanto che anche da noi venissero applicate queste basi di lavoro in modo che L'Agenda potesse costituire veramente un mezzo istituzionale non solo propositivo, capace di superare conflitti e contrapposizioni attraverso anche forme di co-progettazione , magari partecipate con spirito critico, ma con la volontà di assumere anche responsabilità su impegni concreti e condivisi. Purtroppo la delusione è stata invece molto forte quando abbiamo scoperto che la composizione delle proposte era ridotto ad una sorta di quiz strutturati su tre incontri nell’arco di 4 mesi, durante i quali dovevano formulare, in un ora, una serie di proposte operative sui tre temi che, alla fine, pur comprendendo anche indicazioni interessanti, sono risultate pur sempre proposte, almeno per noi, ampiamente scontate e ci stupiremmo se non lo fossero anche per Palazzo Vecchio & C. Per questo ci chiediamo quale necessità c’era di impegnare una sparuta minoranza di persone messa insieme per caso, grazie alle loro doti di buona volontà, assortita con casuali professionalità di pochi ma anche con la totale incompetenza di molti, e di trascinarla su un percorso edulcorato da qualsiasi analisi strutturale dell'esistente reale per dare risposte a problemi per i quali sarebbe stato sufficiente un sondaggio d’opinione?!
    Per questo il nostro giudizio su questa esperienza di Agenda 21 non può che essere negativo, perchè fatta così mette a nudo che si tratta solo di propaganda che alla fine, infatti, culminerà con la farsa finale dell’incontro plenario del 3 Maggio con tutte le amministrazioni, nel salone dei dugento in Palazzo Vecchio, dove sarà senza dubbio celebrata questa falsa partecipazione. Risulta infatti evidente la banalizzazione della partecipazione e l'inconsistenza pratica che le proposte avranno su questioni già decise da amministrazioni che costituiscono ormai oligarchie politiche che rifiutano ogni tipo di dissenso fuori da quella partecipazione rappresentativa, facilmente controllabile, nella quale contano solo i numeri, per poter legittimare più liberamente interessi talvolta di bottega o convenienze politiche fini a se stesse, piuttosto che scelte che legittimano i bisogni dei cittadini e del territorio. Su questo sfondo l’Agenda 21 è apparsa veramente come una saga prodotta solo all’insegna di un inganno attraverso la finzione di far scegliere la gente comune.
    Da salvare invece tutto il gruppo di esperti che hanno gestito gli incontri, indubbiamente bravi sotto ogni aspetto, peccato che questo metodo sia casualmente arrivato troppo tardi a Firenze; qui "l’Agenda 21" l’hanno già fatta in casa, con i piani strategico e strutturale, sentendo non le proposte dei cittadini, ma Ligresti, Pontello, Baldassini & C;
    alla faccia della sostenibilità. Per il resto cosa possiamo attenderci in termini di miglioramento della mobilità e dell’ambiente se i gestori di questi servizi saranno sempre aziende dall’assetto societario indefinibile come l’ATAF e la Quadrifoglio che viaggiano continuamente sull’orlo del fallimento?
    Occorrerebbero progetti veri ed efficaci che passassero sopra gli orticelli di tre province nello spazio di venti chilometri, che continuano a coltivarli ciascuno in tutta solitudine, invece di creare un’area metropolitana dal respiro di una grande città integrata di quasi un milione di abitanti che potrebbe permettersi una metropolitana veloce sub-upper, una consistenza maggiore delle società dei servizi ed una dislocazione più efficace anche delle attività e delle infrastrutture. Ma la Regione Toscana dove sta ???
  • Ma cos'è lo sviluppo sostenibile?

    Il concetto di sviluppo sostenibile risale agli anni '70, quando durante la conferenza di Stoccolma si affermò che “l'uomo è portatore di una solenne responsabilità per la protezione e il miglioramento dell'ambiente per le generazione presenti e future”.
    Numerosi documenti internazionali hanno contribuito all'affermazione di tale concetto e nell'esplicitazione degli impegni in tale senso, nel corso degli anni.
    Il primo documento di Agenda 21 deriva da Earth Summit di Rio de Janeiro 1992 dal quale emerse l'importanza del ruolo delle Autorità Locali nella realizzazione dei percorsi dello sviluppo sostenibile.
    Da allora sono seguiti altri numerosi documenti tra i quali quello più impegnativo è senza dubbio quello firmato al Aalborg, una piccola cittadina danese di 161.161 abitanti situato nella contea del NorthJutland    .La Nytorv, la piazza nuova di Aalborg  Aalborg - La Nytorv, la piazza nuova

    Questa città rimarrà famosa soprattutto perchè qui, il 27 maggio 1994, veniva firmata, dai partecipanti alla Conferenza europea sulle città sostenibili, la CARTA DELLE CITTÀ EUROPEE PER UN MODELLO URBANO SOSTENIBILE fino alla più recente Conferenza di Aalborg + 10 – Ispirare il futuro, 2004 che ha adottato gli “Aalborg Commitments” passando da una fase programmatica a una pragmatica e strategica.
    Tuttavia, ancora oggi, lo sviluppo sostenibile è purtroppo, anche per esperienza, quello che conviene di più, nonostante i vari tentativi di giungere ad una sua definizione, restando una bella parola continuamente contraddetta nei fatti e questo percorso di Agenda 21 dell'area fiorentina ne è ancora una volta una conferma.

    Protocolli

    :: Dichiarazione di RIO 1992

    :: Carta di Aalborg 1994

    :: Aalborg Commitments 2004

    Agenda area Fiorentina

    :: Relazione Stato Ambiente

    :: Piano d’Azione Locale (PAL)

    :: Intesa intercomunale 2004

    :: Contabilità Ambientale

    Formazione
    ::Links Utili sul Web

    :: ProgAzione Ambiente

    ::Sostenibilità regolativa

    ::Sostenibilità ambientale

    ::Sostenibilità economica

    ::Sostenibilità sociale

    ::Sostenibilità nel tempo

    ::Qualità Sostenibile

    ::Sviluppo

    ::Sviluppo sostenibile

    ::Pensiero economico

    ::Internazionazionalizzare i costi

    ::Poteri