La prima volta che riuscii ad andare in America,
nel 1956, Edgard Lee, Masters era morto da sei anni. Con l'aiuto di
un senatore radicale amico di James Farrelli riuscii ad arrivare nelle
zone dello Illinois che ispirarono l'Antologia di Spoon River: su automobili
di giornalisti pre-rivoluzionari o su monoplani dal volo a dir poco
imprevedibile mi ritrovai a Petersburg, il villaggio di 3.000 abitanti
vicino al fiume Sangamon dove Masters trascorse l'infanzia; e di lì,
nel villaggio ancora più piccolo di l,ewistown, a pochi chilometri
dal fiume Spoon. dove Masters andò a vivere a 11 anni e dove
rimase finché andò a tentare la fortuna a Chicago. Invece
di parlare con Masters dovetti accontentarmi di parlare coi suoi ormai
vecchi amici e nemici, la bibliotecaria che gli prestava i libri greci,
il figlio dei direttore del giornale: (il direttore che gli rubò
la fidanzata) e così via.
A quei tempi non usavano ancora le interviste, né le registrazioni
su nastro. Ma nel 1915 quando il volume uscì in America e di
anno in anno diventò sempre più popolare fino il restare
ininterrottamente un best-seller, e tanto più adesso con le edizioni
tascabili (anche in Italia Einaudi dal 1943 ne ha fatto 36 edizioni),
Masters scrisse varie autobiografie e molti articoli: da queste autobiografie
e da questi articoli ho ricostruito una pseudo-intervista.
Come ti è venuto in mente di scrivere
l'antologia di Spoon River?
Mentre facevo l'avvocato a Chicago e mi aggiravo nei tribunali e frequentavo
la cosiddetta società... giunsi alla conclusione che il banchiere,
l'avvocato, il predicatore, le antitesi del bene e del male non erano
diverse nella città e nel villaggio... Cominciai a sognare di
scrivere un libro su una città di campagna che avesse tanti fili
e tanti tessuti connettivi da diventare la storia del mondo intero.
Qual'è il villaggio che hai ritratto, Lewistown o Petersburg?
Ho trascorso più o meno lo stesso numero di anni nei due villaggi.
Ma a Lewistown ho visto la gente con occhi maturi e in circostanze che
avevano acuito la mia osservazione. Petersburg era soltanto una fiera
di campagna con molta gente; Lewistown era un microcosmo organizzato...
E stato il fiume Sangamon, non lo Spoon a fornirmi lo spunto per l'Antologia,
Però 53 poesie sono ispirate a nomi delle regioni di Petersburg,
66 a nomi della regione del fiume Spoon... Le tombe che ho descritto
sono di Petersburg, ma la collina è di Lewistown.
Quanti personaggi hai descritto nel libro?
244. Ci sono 19 storie sviluppate in ritratti intrecciati. Ho trattato
tutte le occupazioni umane consuete, tranne quelle del barbiere, del
mugnaio, dello stradino, dei sarto e del garagista (che sarebbe stato
un anacronismo).
Quando hai cominciato a scriverlo, questo Spoon River?
Il 10 maggio 1914 mia madre venne a trovarmi a Chicago... Chiacchierando
riandammo al Passato di Lewistown e di Petersburg, rievocando personaggi
e avvenimenti che mi erano sfuggiti di mente... Una domenica, dopo averla
accompagnata al treno, mentre suonava la canipana della chiesa e la
primavera era nell'aria, scrissi La Collina e i ritratti di Fletcher
MeGee e Hod Putt... Mi venne quasi subito l'idea: perché non
fare così il libro che avevo immaginato nel 1906, in cui volevo
rappresentare il macrocosmo descrivendo il microcosmo?
Quando e dove uscirono queste prime poesie?
Sulla rivista di William Marion Reedy, il " Mirror " di St.
Louis. Uscirono il 29 maggio 1914, sotto lo pseudonimo di Webster Ford
E le, poesie successive?
Dal 20 maggio 1914 al 5 gennaio 1915 inondai dì epitafi il "
Mirror " nell'estate erano già citati e parodiati in tutta
l'America ed erano già arrivati in Inghilterra... Scrivevo quando
potevo, il sabato pomeriggio
e la domenica. Gli argomenti, i personaggì, i drammi mi venivano
in mente più in fretta di quanto li potessi scrivere. Così
presi l'abitudine di annotarmi le idee, o magari scrivere le poesie,
sui rovesci delle
buste, sui margini dei giornali. quando ero in trami o in tribunale
o al ristorante.
Fino a quando hai conservato l'incognito?
M. Reedy pubblicò il mio vero nome nel numero del " Mirror"
del 20 novembre.
E quando è uscito il volume?
Nell'aprile 1915.
Come l'hanno preso quelli che hanno ìspirato le poesie?
Come un rozzo attacco di un figlio sleale della comunità e cominciarono
subito a identificare nei vari epitafi persone viventi o che avevano
vissuti lì attorno... A mia madre non piacque, a mio padre piacque
moltissimo... John Cowper Powys fece una conferenza a Chicago e ciò
che disse mi atterrì e mi attribuì una responsabilità
che non potevo sopportare.
In realtà qual'era la tua intenzione?
Di ridestare quella visione americana, quell'amore della libertà
che gli uomini migliori della Repubblica si sono sforzati di conquistare
per noi e di tramandare nel tempo.
FERNANDA PIVANO
ottobre 1971