Albatross: Costantino Kavafis


Kavafis

PORTAI NELL'ARTE MIA

Sto seduto. Fantastico. E brame e sensazioni
portai nell'Arte mia - appena intravveduti
visi, vaghi contorni; di non compiuti amori
poche memorie labili. A lei voglio concedermi.
Forme della Beltà delinea, esperta; e colma
tutta la vita, quasi inavvertitamente:
associa percezioni, associa le giornate.

 

L'ORIGINE

Ormai la loro voluttà vietata
è consumata. S'alzano, si vestono
frettolosi e non parlano.
Sgusciano via furtivi, separati. Camminano
per via con una vaga inquietudine, quasi
sospettino che in loro un non so che tradisca
su che sorta di letto giacquero poco fa.
Ma dell'artista come s'arricchisce la vita!
Domani, doman l'altro, o fra anni, saranno
scritti i versi gagliardi ch'ebbero qui origine.

 

E' VENUTO PER LEGGERE

E' venuto per leggere. Aperti,
due, tre libri, di storici e poeti.
Ha letto appena per dieci minuti.
Poi basta. Sul divano
sonnecchia. E' tutto intero dei suoi libri
- pure, ha ventitré anni; è molto bello.
E questo pomeriggio è passato l'amore
nella carne stupenda, nella bocca.
Nella sua carne ch'è tutta beltà
corsa è la febbre della voluttà.
Senza grottesche remore alla forma del piacere…

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Costantino Kavafis

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