Albatross: Costantino Kavafis


Kavafis

SULLA SOGLIA DEL CAFFE'

Accanto, dissero qualcosa: attento
mi rivolsi alla soglia del caffè.
E vidi, allora, lo stupendo corpo,
dove di sé faceva maggior prova Amore:
vi plasmava gioioso acconce membra,
innalzava, scolpita, la persona,
con emozione vi plasmava il viso,
del suo tratto lasciando come un arcano senso
sulla fronte, sugli occhi, sulla bocca.

 

QUANDO SI DESTANO

Di conservarle sforzati, poeta,
anche se poche sono che s'arrestano,
le tue visioni erotiche.
Smiscelate inducile nei versi.
Di possederle sforzati, poeta,
quando dentro la tua mente si destano,
la notte, o nell'avvampo del meriggio.

 

GRIGIO

[...] Serbali tu com'erano, memoria.
E più che puoi, memoria, di quell'amore mio
recami ancora, più che puoi, stasera.

 

COSI' FISSO MIRAI

La beltà così fisso mirai
che la vista n'è colma.
Linee del corpo. Labbra rosse. Voluttuose membra.
Capelli da un ellenico simulacro, spiccati
e tutti belli, pur sì scarmigliati,
cadono appena sulla fronte bianca.
Volti d'amore, come li voleva
il mio canto… incontrati nelle notti
di giovinezza, nelle mie notti, ascosamente…

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Costantino Kavafis

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