Alfonso Gatto

Da" Osteria Flegrea"


Soutine

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Alfonso Gatto

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Passeggiata Fuori Porta

Non basta l' oblio,
la gassosa bevuta a mezza strada.
Nulla più che ci aggrada,
che sia blando e leggero
come lo spirito del mattino;
sempre morti tra noi,
il terrore vicino
di un' altra guerra
e la mente dubitosa
di quel che sarà poi.
senza speranze la terra.

Che diremo al bambino
se vede nella bottiglia
il celeste pensiero
d' un mare che gli somiglia?

Bastasse l' angelo arguto
a dirci che il male
è tutto là sul giornale
per chi l' ha fatto
per chi l' ha ricevuto.
Il male ci coglie d' un tratto.
Immeritata la gioia
che non sia di tutti
e i nostri lutti
che non son nostri, i pensieri...

La testa è più distratta ove più impara
a dir col passo gli stessi pensieri.



Inverno a Roma

I bambini che pensano negli occhi
hanno l' inverno, il lungo inverno. Soli
s' appoggiano ai ginocchi per vedere
dentro lo sguardo illuminarsi il sole.
Di là da sé, nel cielo, le bambine
ai fili luminosi della pioggia
si toccano i capelli, vanno sole
ridendo con le labbra screpolate.
Son passate nei secoli parole
d' amore e di pietà, ma le bambine
stringendo lo scialletto vanno sole
sole nel cielo e nella pioggia. Il tetto
gocciola sugli uccelli della gronda.



Osteria Flegrea

Come assidua di nulla al nulla assorta
la luce della polvere! La porta
al verde oscilla, l' improvvisa vampa
del soffio è breve.

Fissa il gufo
l' invidia della vita,
l' immemore che beve
nella pergola azzurra del suo tufo
ed al sereno della morte invita.



Il Caprimulgo

Tornerà sempre l' ironia serena
del sortilegio sulle tue corolle,
fiore disfatto.
E tu che voli e piangi
stridendo coi tuoi grandi occhi oscuri,
o caprimulgo dalle piume molli,
il buio sempre ingoierà la notte
delle farfalle nere, le lucenti
blatte in cui l' uomo misero rattrae
le mani e gli occhi a rispettarle,
umane della pietà per sé.
Per la scala degli inferi discende
il consenso perenne, l' ordinata
congrega delle vittime plaudenti.

O misura dell' uomo in sé dipinto
costretto oltre la morte, mummia salva
a schermo delle mani,
a non aver più limiti, distratta
è la forza latente, il bruco insonne
della materia che ci traccia e insegue.
Un fenomeno oscuro il divenire
l' enfasi sorda che alle sue parole
non crede più, ma giura. Ancora scende
questa scala degli inferi e l' informe
che chiede un senso smania di figure.

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