Circolo Culturale Albatross: Gianni Gasparini
Da "FRANTUME D'ORO"

"Lo spazio. Gianni Gasparini lo attraversa vigorosamente con un grande movimento verticale [...] Su e giù sono i principi organizzatori che contano in questo spazio, e l'ascensione è l'azione che più conviene [...] queste pagine ci sono offerte da un poeta che, per meglio meditare, ama muovere le gambe e camminare con passo fermo per tutte le strade e i sentieri che salgono, in verticale o in cresta, verso le alture dove nulla ferma più il suo sguardo innamorato di chiarià e la voce del poeta si confonde con la luce."
(Dalla prefazione di Harald Weinrich)



Inutile?

Il mio posto
è forse sul muro
col grillo di Pinocchio

nel cassetto
dei gilè sgualciti

in un coro di muti

fra i granelli di polvere
sulla panca tarlata
della chiesa

 

Pioggia di marzo

La pioggia di marzo spreme
gli umori delle case vecchie
di Milano

la pioggia dà voce agli anziani
che raccontano con un filo di voce
tra una minestra e lo stufato
dietro le persiane semichiuse
come'era questa città
quando tu non eri ancora nato...

 

Luce e silenzio

La luce si sposava
al silenzio
una vivida luce di mattino
terso dopo la pioggia

il cielo era veramente azzurro
verdissimi gli alberi
bianco-ghiaccio la neve

Poi sopraggiunse il guuasto
vapori caligini che montavano
dal basso e cumuli tra i monti

mentre grida sguaiate
sgualcivano il silenzio
facendolo a pezzi come un vaso
scagliato a terra con rabbia

 

And still I'll love

Amare amarti ancora
sebbene io debba disperare
amare amarti senza
la speranza di riuscire
a dirmi tutto
a comprenderti per intera

e ancora still todavìa
pourtant je t'aime

amo non l'icona
l'immagine sognata
di te lontana evanescente
amo i capelli scarmigliati
la bocca la nuca la carne tua
amo le tue carezze mute
il cuore che si schiude a fatica
lo scrigno dei tuoi tesori
per attimi effusi
come scintille abbacinanti
che ancora e sempre
al colmo della pena
fanno rinascer speranza

 

I saw my lady weep

Ho visto piangere la mia signora
lei così forte e fiera
era bianca di lacrime
era debole e insicura
mi chiamava per nome

Io le ho detto soltanto
- La tua pena è la mia pena -
e le sono rimasto accanto
mentre la luna entrava
col suo fascio bianco

 

Pelle

strappandomi la pelle
meditando sul volto
del bimbo morto anzitempo
riuscirò forse
a dire l'indicibile

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Gianni Gasparini

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