TESINA DI ITALIANO SU ITALO SVEVO






La vita di Italo Svevo
I temi dello Svevo
Le opere dello Svevo








ITALO SVEVO(TRIESTE 1861-TREVISO 1928)


Italo Svevo,nome che è in realtà l’acronimo di Aron Hector Schmitz,nasce a Trieste nel 1861,città ancora sotto
il dominio e l’influsso austriaco.
Trieste è un importante nodo culturale,in quanto riceve influssi mitteleuropei(Budapest,Praga),tedeschi,tutti
influssi che influenzeranno i suoi pensieri e le sue composizioni future.
La famiglia di Svevo è una famiglia borghese,di industriali,quindi egli conduce una vita agiata e normale.
Quando è ragazzo viene mandato dal padre a studiare in Baviera,dove apprenderà la lingua e la letteratura tedesca.
Da sempre mostra un grande interessa verso le arti letterarie,tant’è che,tornato a Trieste,decide di dedicarsi
alla carriera di scrittore.
Ma l’azienda del padre fallisce,e lui è costretto a trovare un impiego.Viene assunto presso la Banca Union
dove,malvolentieri lavorerà per 20 anni.Egli però continua a coltivare la sua passione per la scrittura,componendo
diverse opere che,una volta pubblicate riscuotono un bassissimo successo e ricevono aspre critiche.
Collabora ad un giornale,provando di nuovo a pubblicare le sue opere,ma ottiene gli stessi risultati.
Amareggiato e deluso,decide di smettere di scrivere.
Quando muoiono il padre e la madre,egli si fidanza con Livia Veneziani.I due si sposano,hanno una figlia e Svevo
trova impiego nella ditta del suocero,riconquistando la classe borghese che aveva perduto e una posizione rispettabile.
Svevo mostrò sempre un grande interesse per il naturalismo francese,per pensatori come Schopenauer,Marx,Nietschze,per
le teorie darwiniane e per il precursore della psicologia Sigmund Froid.
Nel 1905,lo Svevo prende lezioni d’inglese dal noto scrittore decadente irlandese James Joyce che,lette le
sue opere,lo incoraggia a riprendere a scrivere,e le mostra a 2 famosi italianisti francesi,che scriveranno
critiche entusiaste su di lui.
Svevo a questo punto inizia finalmente a essere conosciuto all’estero,ma molto meno in Italia:le sue sono opere
complesse,che indagano la psiche umana,i sentimenti,i comportamenti,e in Italia sono mal viste anche a causa
dell’arretratezza culturale del paese.
La personalità dello Svevo è atipica nell’ambito culturale italiano,in quanto è molto più europea che italiana.
Svevo nelle sue opere mostra interesse per i ceti sociali più diversi.
Una cosa che influenzerà molto la sua vita sarà quella del concetto del borghese declassato(come accadde
a lui stesso da ragazzo,quando falli’ la ditta di famiglia).
Sebbene riconquistò lo status perduto sposando Livia Veneziani,ciò lo influenzerà e cambierà la sua personalità per sempre.



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I TEMI DELLO SVEVO

Come già detto,gli studi a cui Italo Svevo fu maggiormente interessato furono quelli riguardanti grandi
scienziati (Darwin,Froid) e grandi pensatori(Schopenauer,Nietschze,Marx).
Da queste letture ovviamente si delineò la personalità e il pensiero dello scrittore.
Lo Svevo sosteneva che si,è vero che l’uomo,essendo un animale,è in continua competizione con i piu deboli
per la sopravvivenza(teoria darwiniana),ma al contrario degli altri animali,esso è capace di togliersi
la vita,di avere paura della sofferenza e della vecchiaia,di costruire armi per distruggere i propri simili,cosa
che gli animali non fanno assolutamente.
Da Schopenauer invece ricava la convinzione che l’animo dell’uomo è effimero,e tende ad autoingannarsi
di continuo,da Nietzsche deduce che la malattia non è sempre una cosa negativa,ma anzi a livello psicologico
può essere un trampolino di lancio per capire che magari,chi è diverso dalla massa e dalla società,non è malato,ma sono
malati tutti gli altri,intrappolati nella loro routine,nelle loro sicurezze,nei loro schemi.
Una cosa che farà sempre Italo Svevo,non sarà quello di cercare o proporre soluzioni ai problemi e ai
temi trattati:egli si limiterà soltanto a indagare,in modo esterno(simile al verismo)i temi e gli argomenti
trattati nelle sue opere.

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LE OPERE DELLO SVEVO

Lo Svevo compose varie opere ma le più importanti della sua carriera sono tre:Una Vita,Senilità e La Coscienza di Zeno.
In Una Vita,lo svevo narra di Alfonso Nitti,un giovane che trova impiego nella banca Maller,ma conduce una
vita squallida,in quanto vorrebbe fare lo scrittore,ma non ha i mezzi e quindi non riesce a realizzarsi.
Alfonso però,ha un colpo di fortuna,in quanto conosce la figlia del bancario Maller,i due si innamorano,e progettano
di sposarsi.
Sposandosi,diverrebbe ricco,e soprattutto potrebbe realizzare i proprio sogni.
Ma proprio il fatto di poterli realizzare lo getta nell’angoscia e nella paura.Egli allora si tira indietro,e torna
al paese natale,dalla madre.
Dopo qualche tempo,preso dai rimorsi,torna di nuovo a Trieste,per riprendere in mano quello che aveva abbandonato.
Ma la giovane si è fidanzata con un altro uomo,si sta per sposare,e il fatello di lei sfida Alfonso a duello.
A quel punto Alfonso,lacerato dall’occasione perduta,si toglie la vita.
E’ proprio in quest’opera che viene alla luce uno dei temi più importanti dello Svevo,ovvero l’inettitudine,ossia
il cercare i propri sogni,cercare di realizzarsi,ma solo mentalmente,in quanto quando si presenta la possibilità
di farcela,l’uomo si tira indietro,spinto dalla paura della nuova esperienza e dalla perdita della solita routine
e degli schemi tradizionali.
L’inettitudine è veder passare le proprie aspirazioni e la propria vita davanti agli occhi,senza fare niente
però,e questa è una cosa molto brutta e riprovevole.
In Senilità,si narra la storia di Emilio Brentani,un uomo che vive con la sorella,che è bruttina e ormai sfiorita.
Emilio frequenta un artista,suo amico,di nome Stefano Balli.Emilio vede Stefano come un’icona da seguire in
quanto è carismatico,ha successo con le donne,è spregiudicato.
Allora Emilio per emularlo si lancia alla conquista di Angiolina,una popolana senza scrupoli.
I due si frequentano,si amano,ma lei lo tradisce di continuo,lui inizia a perdere la testa,ma ne è sempre
piu attratto,e non riesce a lasciarla.Angiolina a quel punto conosce Balli,l’artista,e se ne innamora.
Ma anche la sorella di Emilio si innamora di Balli.Allora Emilio tenta di allontanare sia Angiolina,sia sua
sorella da Balli,ma quest’ultima,per il dolore procuratogli dal fratello,inizia a bere,finchè muore.
A questo punto Emilio,invece di reagire a tutto cio,si rifugerà nella routine quotidiana,ricadendo nei vecchi
schemi e tornando alla sua solita vita con poche emozioni e significato.
La Coscienza di Zeno si apre invece con un monologo,quello del dottor S.,uno psicologo che,dato non si è visto
restituire la parcella per il servizio reso al signor Zeno Cosini,pubblica i suoi diari,per ripicca.
Zeno Cosini si è rivolto al dottor S, per smettere di fumare,ed egli gli ha consigliato,come terapia,quella di
scrivere gli episodi più significativi della sua vita su un diario.
Zeno ricorda quindi come iniziò a fumare,ricorda il rapporto sereno ma un po conflittuale col padre,di quando
conobbe la moglie ma si invaghì in realtà della sorella,di quando morì il cognato ma,dato che a Zeno importava
poco di lui,sbagliò addirittura funerale.Nell’ultimo capitolo,Zeno fa un bilancio della sua vita,e arriva alla
conclusione che non è lui il malato in mezzo a una società sana,ma è un sano in mezzo a una società di malati(questo
era anche il pensiero di Nietzsche).Zeno quindi spiega di come apparisse tanto amico del cognato,odiandolo invece
profondamente,e anche di come all’inizio abbia disprezzato sua moglie che,invece,si rivelerà una buona compagna e moglie.
Zeno è quindi un inetto,un ozioso,un incostante,che non ha il coraggio di prendere in mano la sua vita e di cambiarla.
Dimostrazione è il suo vizio del fumo,dato che egli passa la sua vita fumando l’”ultima sigaretta”.
Un'altra particolarità di questo romanzo è quella di non essere strutturato cronologicamente,ma su nuclei
tematici,quindi magari momenti contenuti nel primo capitolo,possono essere ripresi(prendendo in esame però altri
stati emozionali)magari nel terzo,o nel settimo.



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