RICORDANDO IL CENTENARIO DELL' SOS

 
 

 
 

 

Credo, a parte i non addetti ai lavori, tutti abbiamo fatto dei turni di notte nelle stazioni radio. In occasione del centenario dell'SOS svoltosi dal 3 al 5 Novembre 2006 in quel di La Spezia, anch'io, come tanti radioamatori cwdoppisti, ho tentato di collegarmi con il nominativo speciale IY1SP/500KCS. Nonostante la mia lunga esperienza di RT della Marina Militare Italiana, RT imbarcato, confesso che non mi era mai capitato di chiamare per ben tre volte un nominativo così lungo e poi, anche quello di noi radioamatori, non è da meno per lunghezza! (hi).

Tutto mi sembrava molto particolare a causa del mio passato, essendo stato abituato in Marina alle procedure standardizzate ed ai nominativi internazionali (quattro lettere quelli navali e di tre quelli delle stazioni costiere). Il collegamento, grazie ai preziosi suggerimenti dettati dalla lunga esperienza di un caro amico ando' in porto su 7006 Khz, nel caos piu' totale derivante dalle infinite chiamate e dalla costante e numerosa presenza in zona di nominativi russi, tedeschi, cechi etc. etc. …..

L'evento irripetibile, mi prese la "mano" al punto di tentare QSO notturni sulla gamma dei 3.5 Mhz rimanendo in radio fino al mattino. Nel pieno della notte, nella mia stazione ubicata in un casolare di campagna, l'unico rumore che riuscivo a percepire, oltre al fruscio della radio, era l'ondeggiare delle chiome degli ulivi mossi dal vento. Era da tempo che non mi capitava di fare "turni in radio" di notte, ebbene la sera del 4 Novembre ho riprovato le stesse emozioni di

un tempo, sono riaffiorati nella mia mente ricordi lontani di quando ero imbarcato come RT sull' Incr. Lanciamissili Andrea Doria.Ero affascinato sia dallo spettacolo che la natura mi offriva sia dalle numerose chiamate (in cw) che mi giungevano dalla radio, da ogni continente, chiamate che nella notte riuscivano ad oltrepassare i muri del casolare giungendomi  fuori, seduto nell'aia in alcuni momenti di riposo.

Quel moto continuo delle chiome accarezzate dal vento mi affascinava, mi rilassava e per qualche attimo ho pensato di vivere una vita passata ma tornando alla realta', era solo un segno della natura nella campagna apparentemente deserta. Tutto ciò mi riconciliava con le tante banalità quotidiane: i crucci non di rado inutili, i dubbi, gli scoramenti più o meno fondati. Questo fluire della vita implacabile, affardellato ogni giorno di parole, di fatti, di avvenimenti destinati per lo più a cambiare, ad evolversi e talvolta ad annullarsi.

 
   

 
 

di Giovanni Spronelli - IZ0KON

 
  ex Capo RT della MMI