Inquinamento
L’uomo
è l’unico tra tutte le specie viventi che ha la capacità di trasformare
profondamente l’ambiente, per renderlo più adatto alle sue esigenze. Attraverso i secoli prima con la caccia, poi con l’agricoltura e
l’addomesticamento degli animali, oggi con l’industrializzazione, egli ha
sfruttato le risorse naturali, cambiando completamente il volto del mondo che
lo ospita.Soprattutto nell’ultimo secolo, l’uomo ha gravemente
danneggiato quel delicato equilibrio che regola la vita di ogni
ecosistema, provocando la degradazione e l’inquinamento ambientale.
Per
inquinamento s’intende l’immissione in un ambiente naturale di sostanze in
grado di alterare le caratteristiche fisiche e chimiche dell’ambiente stesso.
L’inquinamento può riguardare le acque, l’aria, il suolo o il suono, e può
avere origini diverse (industriale, agricolo, domestico).
Senza
l’acqua la vita sulla terra sarebbe impossibile, ma in
troppe occasioni se ne fa cattivo uso: si spreca, si consuma dissennatamente e
si inquina nei modi più disperati. L’inquinamento delle acque può essere di origine industriale, chimico e domestico. L’inquinamento di origine industriale è dovuto all’ immissione nei fiumi,
nei laghi e nei mari di sostanze tossiche di ogni genere scaricate dalle
industrie. Ampi tratti di mare sono rivestiti da sottili veli neri di petrolio
che imbrattano, impediscono l’ossigenazione, avvelenano gli organismi, rendono
le acque deserte e rovinano le coste: i danni più rilevanti sono a carico
dell’attività ittica, dell’allevamento dei molluschi e del turismo.
L’inquinamento atmosferico è un problema molto preoccupante soprattutto per le
conseguenze dirette e immediate che ha sulla nostra salute. Le principali cause
dell’inquinamento dell’aria sono i mezzi di trasporto. Questo gas è
responsabile del cosiddetto “effetto serra”: rende poco limpida l’atmosfera,
che perciò trattiene il calore solare senza rifletterlo nello spazio, ciò
potrebbe causare un generale riscaldamento del nostro pianeta: la temperatura
media subirebbe un aumento di uno o due gradi
centigradi, sufficiente però per provocare la parziale fusione di molti
ghiacciai e l’aumento generale del libello delle acque marine di circa cinquanta metri, con gravi conseguenze per le regioni
costiere, che sono anche le più densamente popolate. Altri inquinanti dell’aria
sono: ossidi di azoto (dai tubi di scarico delle
automobili e delle centrali termoelettriche); residui di idrocarburi e piombo
(dai gas di scarico delle auto) che è molto nocivo per gli organismi; cadmio e
mercurio (dalla combustione del carbone); ceneri volatili, derivanti
principalmente dell’uso del carbone (riscaldamento domestico e centrali
termoelettriche). L’inquinamento atmosferico, che è il più importante per
gravità, provoca molti danni alla salute umana, essendo responsabile di
malattie cardiovascolari e respiratorie, dall’aumento della media degli aborti
e alla lunga, di tumori maligni. La ricaduta sul terreno di sostanze nocive
immesse nell’atmosfera, oltre ai danni diretti, provoca un più insidioso
inquinamento, e il discorso vale anche per le acque. Il terreno risente
dell’inquinamento dell’aria e delle acque.
L’inquinamento
del suolo è dovuto in parte alla ricaduta di polveri e
prodotti nocivi immessi nell’atmosfera e alle sostanze che vengono trasportate
dalle acque inquinate, in parte a tutti quei composti che vengono direttamente
versati nei terreni. I rifiuti solidi non biodegradabili, insetticidi e gli
erbicidi, sono i principali inquinatori del suolo terrestre. Le materie
plastiche prodotte in gran quantità per l’industria petrolchimica che sono oggi ampiamente utilizzate: contenitori, sacchetti,
barattoli, bottiglie di plastica hanno invaso negozi, case, strade, campi,
boschi e fiumi.
In molte nazioni sono stati creati enti
specializzati nella tutela dell’ambiente e sono state emanate norme
anti-inquinamento. Le misure adottate sono però ancora insufficienti: sono
necessarie leggi precise in materia di inquinamento
che siano puntualmente rispettate e nello stesso tempo occorre intensificare
gli sforzi della ricerca tecnologica e scientifica nella lotta contro
l’inquinamento per la difesa della natura. L’inquinamento delle acque può
essere ridotto mediante la depurazione in appositi
impianti delle acque di scarico di origine industriale, agricola e urbana, in
modo da eliminarvi o quanto meno ridurvi la concentrazione di sostanze tossiche
o nocive. Occorre poi applicare sulle automobili dispositivi
per ridurre le sostanze nocive dei gas di scappamento. Per ridurre inoltre i
consumi di combustibili fossili la ricerca scientifica dovrà intensificare gli sforzi vero lo sviluppo di tecniche che consentono di
sfruttare altre fonti energetiche, dando la preferenza a quelle naturali non
inquinanti (solare, eolica, idrica e
geotermica).