LA SANTA MESSA
"E' IL SACRIFICIO DELLA CROCE"

Soltanto in Cielo comprenderemo quale divina meraviglia sia la S. Messa. Per quanto ci si sforzi e per quanto si sia santi e ispirati, non si può che balbettare su questa opera divina che trascende gli uomini e gli Angeli.

Un giorno fu chiesto a P.Pio da Pietralcina: "Padre, spiegateci la S. Messa".
"Figli miei - rispose il frate - come posso spiegarvela? La Messa è infinita come Gesù... Chiedete ad un Angelo cosa sia una Messa ed egli vi risponderà con verità: capisco cosa sia e perche si faccia, ma non comprendo però quanto valore abbia. Un Angelo, mille Angeli, tutto il cielo sanno questo e così pensano".

La Santa Messa è la sintesi dell'Incarnazione e della Redenzione; contiene in sé la Nascita, la Passione e la Morte di GEsù per noi.

Il Papa Pio XII affermò: "Dall'altare del Golgota non è diverso l'altare delle nostre Chiese; anch'esso è un monte sormontato dalla croce e dal crocifisso, dove si attua la riconciliazione fra Dio e l'uomo". E S. Tommaso d'Aquino con frase luminosa scrisse: "Tanto vale la celebrazione della S. Messa quanto vale la morte di Gesù in croce".

Per questo S. Francesco d'Assisi diceva: "L'uomo deve tremare, il mondo deve fremere, il cielo intero deve essere commosso, quando sull'altare, tra le mani del Sacerdote, appare il Figlio di Dio".

La S. Messa è cosa tanto grande da bastare essa sola a trattenere la Giustizia Divina. "Tutta la collera e l'indignazione di Dio - afferma S. Alberto Magno - cade davanti a questa offerta". S. Teresa di Gesù diceva alle sue figlie: "Senza la S. Messa che cosa sarebbe di noi? Tutto perirebbe quaggiù, perché soltanto essa può fermare il braccio di Dio". Senza di Essa certamente la Chiesa non durerebbe e il mondo andrebbe disperatamente perduto. "Sarebbe più facile che la terra si reggesse senza sole, anziché senza la S. Messa", affermava P. Pio.

"Nessuna lingua umana - dice S. Lorenzo Giustiniani - può enumerare i favori dei quali è sorgente il sacrificio della Messa; il peccatore si riconcilia con Dio, il giusto diviene più giusto, sono cancellate le colpe, annientati i vizi, alimentati le virtù e i meriti, confuse le insidie diaboliche".

Se è vero che tutti abbiamo bisogno di grazie per questa e per l'altra vita, nulla può ottenercele da Dio come la Messa. S. Filippo Neri diceva: "Con l'orazione noi domandiamo a Dio le grazie; nella S. Messa costringiamo Dio a darcele".

In particolare, nell'ora della morte, le Messe devotamente ascoltate formeranno la nostra più grande consolazione e speranza, e una Messa ascoltata durante la vita sarà più salutare di molte Messe ascoltate da altri per noi dopo la nostra morte.

San Pietro G. Eymard esortava: "Sappi, o cristiano, che la Messa è l'atto più santo della Religione: tu non potresti far niente di più glorioso a Dio, né di più vantaggioso alla tua anima che di ascoltarla piamente e il più sovente possibile".

Nella nostra vita di ogni giorno dovremmo preferire la S. Messa ad ogni altra cosa buona, perché, come dice S. Bernardo: "si merita di più ascoltando devotamente una S. Messa, che col distribuire ai poveri tutte le proprie sostanze e col girare pellegrinando su tutta la terra". E non può essere diversamente, perché nessuna cosa al mondo può avere il valore infinito di una Messa. "Il martirio non è nulla - diceva il S. Curato d'Ars - in confronto alla Messa, perché il primo è il sacrificio dell'uomo a Dio, mentre la seconda è il sacrificio di Dio per l'uomo!".

Siamo generosi, e facciamo volentieri qualche sacrificio per non perdere un bene così grande. S. Agostino diceva ai suoi cristiani: "Tutti i passi che uno fa per recarsi ad ascoltare la S. Messa sono da un Angelo numerati, e sarà concesso da Dio un sommo premio in questa vita e nell'eternità".

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