IL CAMMINO DI SANTIAGO DI COMPOSTELA IN BICICLETTA E IN PULLMAN


V° TAPPA LA PORTELA DE VALCARCE - SANTIAGO
10 agosto 2006


Ci attende subito la salita a O Cebreiro, un piccolo paese di case costruite in pietra e paglia, le antiche case dei pastori della zona, un luogo mitico a più di 1.300 metri di altezza e la porta di entrata in Galizia. Si nota subito la primitiva chiesa preromanica di Santa Maria la Real; piccola a tre navate che conserva una bella immagine della Vergine omonima e il "Caliz del Milagro" legato a uno dei più importanti miracoli della storia del Cammino; il miracolo eucaristico del Cebreiro ha anche una conferma in un episodio del 1488: si narra infatti che Isabella la Cattolica, di ritorno da un pellegrinaggio volle portare con sé il calice del miracolo; ma i cavalli si rifiutarono di proseguire, interpretando ciò come un segno divino, Isabella fece riportare il calice al Cebreiro, dove è ancora oggi. Passeggiamo per le viuzze di questo paesino, qualche negozio di souvenir, parecchi pellegrini che si ristorano dopo la faticosa salita.
O Cebreiro

Ripartiamo con il pullman, il paesaggio è molto bello, il verde delle colline galiziane ci accompagnerà per tutto il resto del viaggio.

Raggiungiamo Samos per la visita al Monastero. E' un monastero benedettino fondato nel cinquecento da San Martin Dumiense e fu presto legato alla storia del Cammino come centro per i pellegrini. Scopriamo che è possibile, dopo una piccola attesa, unirsi ad altri turisti per la visita guidata (le visite guidate partono ogni 30 minuti); il Monastero si distingue per la solidità ed austerità della sua costruzione, realizzato in muratura di ardesia, con una buona combinazione con l'ambiente naturale, il quale a sua volta, risalta la maestosità e bellezza. L'attuale complesso mescola lo stile rinascimentale a quello barocco e si articola intorno ai due chiostri, il più antico dell'epoca gotica, chiamato Neréidas, conserva una facciata romanica ed è coperta con volta e modanature.

Al ritono in pullman ci attende una sorpresa, Luca si è sentito poco bene e purtroppo deve caricare la bicicletta e terminare il cammino in pullman assieme a noi

Fortunatamente si è trattato di un malessere passeggero, a Portomarin sostiamo con il pullman e quando il gruppo dei ciclisti ci raggiunge Luca si sente già meglio, decidiamo di visitare la cittadina e fermarci per la sosta pranzo. Portomarin fu un importante centro mediovale e quando nel 1956, iniziarono i lavori dell'invaso artificiale di Belesar, i resti dell'antica città, che sorgeva su entrambe le rive del rio Mino attorno ai borghi di San Nicolas e di San Pedro, furono sommersi dall'acqua: ancora oggi si possono vedere alcuni ruderi spuntare dal lago. La nuova Portomarin fu riscostruita nel 1960 nell'attuale posizione sopraelevata, sempre sul rio Mino e gli antichi monumenti trasportati e rimontati pietra su pietra. Fra essi la Chiesa-fortezza di San Nicolas del XII secolo, romanica ad una sola navata, portico strombato e rosone sulla facciata. Nella fabbrica originaria lavorarono artigiani discepoli di mastro Mateo, l'autore del portico della gloria della cattedrale compostelana.
Portomarin, attesa Portomarin, San Nicolas


Di nuovo in viaggio, la nostra ultima sosta prima di arrivare a Santiago, è Melide dove il Cammino francese e quello Cantabrico si uniscono; da qui in avanti costeggeremo boschi di eucalipto.

Ed eccoci alla periferia di Santiago, cerchiamo un parcheggio per il pullam e tutti assieme, anche con i nostri due austisti, raggiungiamo il centro per giungere finalmente in plaza o Obradoiro, davanti alla maestosa facciata barocca della Cattedrale, dove una conchiglia dorata inserita nel selciato sancisce la fine del Cammino.
Santiago, la Cattedrale


Sono emozionata, guardo i pellegrini che siedono in mezzo ai loro zaini all'ombra della cattedrale, oppure appoggiati alla bicicletta o al bastone che ha accompagnato i loro passi, qualcuno porta i segni della fatica ma hanno l'aria felice. Ci uniamo alla fila dei pellegrini e turisti per entrare nella Cattedrale, dove si resta abbagliati e incantati dall'opera più bella: Il Portico della Gloria. E' un gruppo scultoreo romanico così eccezionale da essere definito il "monumento iconografico più completo della scultura medieviale, gloria dell'arte Cristiana e meraviglia dell'arte universale". Opera di Maestro Mateo, fu probabilmente iniziato nel 1188. E' formato da tre archi: quello centrale, il più maestoso, è presieduto da Cristo glorioso in trono, la sua figura è cirocandata dai quattro evangelisti. La colonna centrale (detto albero di Jesse) raffigura la storia genealogica del Cristo ed è sormontata dalla statua dell'Apostolo Giacomo che sostiene una pergamena con la scritta "mi mandò il Signore". San Giacomo sembra davvero accogliere i pellegrini che arrivano, i cinque solchi, a forma di mano destra, presenti su questa colonna, sono stati da sempre usati per appoggiarvi la mano, come ringraziamento e richiesta di benedizione all'apostolo.
Santiago, Il portico della gloria


All'interno della Cattedrale numerose cappelle: nella Capilla Mayor, dietro l'altare maggiore i pellegrini possono abbracciare la statua di San Giacomo alla quale si accede salendo una scaletta. E' del 1211, abbigliata con vestiti e gioielli del XVII secolo. Ed è qui che incontriamo dopo cinque giorni alcune persone del nostro gruppo che hanno fatto il Cammino a piedi, le riconosciamo, da lontano, perché portano la maglietta che Vinicio ha fatto preparare per tutti con i segni del Cammino, sono emozionate mentre le salutiamo, sono in fila per abbracciare la statua di San Giacomo, ci sarà tempo più tardi per ascoltare il loro racconto. Scendendo dal lato opposto, si accede alla sottostante cripta dove, in un'urna d'argento, cesellata in stile romanico, sono conservate le relique del Santo. La cappella e l'altare maggiore ricevono luce dalla cupola sovrastante, dalla quale pende il Botafumerio, il gigantesco turibolo dell'incenso che viene fatto oscillare da un estremo all'altro della navata a crociera nei giorni di solenni celebrazioni.

E' con gioia ed emozione che assistiamo all'ingresso di tutto il gruppo dei ciclisti nella Plaza Obradoiro davanti alla Cattedrale, si sono messi in ordine d'età per entrare nella plaza e dopo gli abbracci, i complimenti reciproci, un po' di commozione, le foto di rito, la fila all'Oficina del Peregrino per richiedere l'ultimo timbro e ritirare la Compostela.
Foto di rito davanti alla Cattedrale


La sera in albergo ci ritroviamo tutti, camminatori e ciclisti: ognuno racconta il proprio cammino, c'è tanta stanchezza ma tanta felicità per l'obiettivo raggiunto, sarà per loro un ricordo felice per tutta la vita.