Dall'arte della fuga di Johann Sebastian Bach ascoltiamo, in modo particolare, il contrap. XVI rectus e inversus.    Essi sono correlati fra loro, perchè si tratta di una coppia di fughe a specchio. Il significato di queste fughe è particolarmente allusivo e sintomatico di quanto è stato detto. Le fughe a specchio sono due composizioni in cui  la parte speculare, cioè la seconda delle due versioni, è esattamente il rovesciamento  di una versione perfetta della prima.  Il fatto che Bach ponga due coppie di fughe a specchio alla conclusione del suo testamento spirituale, prima del brano finale incompiuto, in cui il linguaggio si vanifica di fronte alla luce dell'essere, questo fatto ha un significato preciso. Bach indica cioè che prima della vanificazione ultima della liquefazione del linguaggio di fronte all'essere, di fronte a Dio, il linguaggio subisce come una sorta di flessione, come una contrazione tautologica -cioè non riesce ad andare oltre se stesso -  prima di azzerarsi, prima di tacere di fronte alla profondità dell'essere. Infatti le fughe a specchio, nella loro istanza tautologica assoluta, mostrano una sorta di azzeramento, di vanità del linguaggio, cui Bach chiaramente  vuole alludere, giunto di fronte alla matrice profonda dell'ontologia.
Ascoltiamo, dunque, dall'arte della fuga: i contrappunti  n.16
rectus e 16 inversus, nella doppia versione, per moto retto e per moto inverso.

     Contrappunto n.1                 

     Contrappunto n.15                    <bgsound src="contra15.mid">

     
Contrappunto n.16  rectus      
 
    
Contrappunto n.16 inversus 

 

                                                                                    

                                                     

 

 

      

     
   

 

  


< ENGLISH | FRANÇAIS | ITALIANO | DEUTSCH | PORTUGUÊS | ESPAÑOL >

© Franco Cariglino 2008

EMAIL= cariglino@tiscali.it