OMAGGIO A DEMOS RONCHI DALLA MAIL ART
RITUALE OGGETTUALE SENZA FINE
E’ grazie a Demos Ronchi se mi sono avvicinato nel 1984 alla Mail-Art,
anzi grazie ad una mostra, postuma, che la famiglia, in collaborazione con
il Comune di Imola e con l’aiuto di vari amici mail-artisti, organizzò
dopo la sua morte. Nel 1986, l’incontro con l’allora assessore
alla cultura del comune di Imola, fu determinante per la realizzazione di
questo omaggio, in collaborazione con Giovanni Strada, che andò ad
affiancarsi, completandola, alla mostra antologica delle opere dell’artista,
donate al comune dalla famiglia, esposte nella Rocca Sforzesca nel novembre
1986. Nato a Imola nel 1922, Ronchi scompare prematuramente nel 1978; artista
fertile e corrosivo, la sua ricerca artistica è costituita da assemblaggi
che ricordano vagamente il ready-made di Man Ray o il dada di Duchamp. Negli
ultimi anni della sua vita, si avvicina al movimento internazionale dell’Arte
Postale-Mail Art, definendola “Rituale oggettuale (senza fine)”.
All’omaggio risposero ben 193 mail-artisti di 38 nazioni, logo del progetto
l’inconfondibile bottiglia sigillata con ceralacca e con all’interno
chiusa, una sua foto e un messaggio-richiesta di aiuto, che Demos era solito
spedire agli amici o nel corso di performances, affidare alle acque dell’imolese
fiume Santerno.