I Cittadini di Gaeta caduti nella Battaglia di Lissa 20 luglio 1866 |
La Battaglia di Lissa da dipinti e stampe dell'epoca |
Qualche anno fa, sollecitato dalla richiesta di un amico, decisi di verificare la registrazione di Marinai nati a Gaeta e caduti nella Battaglia di Lissa del 20 luglio 1866.
Iniziai quindi una ricerca mirata presso l’Archivio Storico Comunale della nostra Città. Tale ricerca ha portato alla riscoperta del contributo dato dalle nostre Genti in quell’occasione e dei nominativi dei primi Caduti di Gaeta in quella Marina Militare Italiana che era nata soltanto cinque anni prima sotto le sue mura, durante l’ultimo epico assedio.
Il testo delle annotazioni riportate sul registro dei morti dell'anno 1866 è scarno ma efficace, identico per tutti:
- Corpo Reali Equipaggi - Seconda Divisione - Nome, Cognome, grado , .... matricola n°... di questa Divisione, si è reso mancante dopo la battaglia di Lissa il 20 luglio 1866 stando imbarcato sul "Re d’Italia" sommerso in quelle acque.Oppure: ... stando imbarcato sul "Palestro" saltato in aria per lo scoppio della polverista. Ciò si partecipa al Sig. Sindaco di Gaeta ad opportuna sua norma ed affinché si compiaccia darne avviso ai parenti del sudetto (sic!) defunto, ai quali sarà a suo tempo fatto conoscere il fondo di massa ed il vestiario dallo stesso lasciato.Napoli, (data) - (Firmato) Il Capitano di Vascello Presidente. |
C. Frederik Sorenson, "La Battaglia di Lissa". Il dipinto, conservato nell' Heeresgeschichtliches Museum di Vienna, mostra la Re d'Italia mentre affonda dopo essere stata speronata dalla Ferdinand Max, nave ammiraglia dell'Ammiraglio Wilhelm von Tegetthoff. |
I nominativi dei Caduti sono i seguenti:
Sul "RE D’ITALIA"
— Francesco SCINICARIELLO, marinaro di terza classe, figlio di Vito e di Maria Rosa Coccoluto, nato in Borgo di Gaeta il dì 8 ottobre 1844, matr. 15255; — Erasmo GALLINARO, secondo maestro calafato, figlio del fu Giovanni e di Nunziata Furno, nato al Borgo di Gaeta il dì 2 settembre 1837, matr. 10627. |
Sul "PALESTRO"
— Gaetano FERRARA, marinaro di terza classe, figlio di Giuseppe e di Catarina Erasma, nato al Borgo di Gaeta il dì 2 gennaio 1844, matr. 13139; — Salvatore CAGNARDO, marinaro fuochista di seconda classe, figlio di Andrea e di Erasmantonia Capobianco, nato a Gaeta il dì 14 giugno 1843, matr. 10432;— Giambattista DE PIRRO, operaio fuochista, figlio di Andrea e di Loreta Gaudino, nato a Gaeta il dì 1 luglio 1841, matr. n° 9418. |
Altre immagini della Battaglia di Lissa, tratte da dipinti, stampe e giornali dell'epoca |
C’è stata inoltre la riscoperta di altri due nominativi di Marinai gaetani deceduti, in un secondo tempo, presso l'Ospedale Militare Marittimo di Ancona. Non è specificata la causa della loro morte. Si potrebbe ipotizzare per le ferite riportate nella stessa battaglia, ma è molto probabile che siano rimaste vittime della forte epidemia di colera che imperversò nel centro Italia in quel periodo. Così è registrato il loro decesso:
"nell’Ospedale Militare Marittimo di Ancona", — Raffaele CATANZANO, regio marinaro di anni ventitrè, nato e domiciliato a Gaeta, figlio di Antonio e di Vallo Annunziata, è morto il 19 ottobre 1866; — Gennaro TALLINI, regio marinaro di anni ventiquattro, nato e domiciliato in Borgo di Gaeta, figlio di Andrea e di Fantasia Giuseppa è morto il 27 ottobre 1866. |
La breve ricerca di cui sopra non ha assolutamente la pretesa di essere esauriente poiché nei volumi dell’Archivio Storico Comunale esistono dei vuoti causati dal tempo e dalle vicissitudini: non si esclude pertanto che a Lissa ci siano stati altri Caduti dei quali, al momento e sulla base dei documenti consultati, si ignora il nome.
Nella fondazione del Monumento ai Caduti del Mare della nostra Città, è stata collocata una pergamena con i nomi di tutti i Caduti del Mare nati a Gaeta, per tramandarne ed onorarne la memoria.
I Marinai di Lissa sono stati i primi dell’elenco, così come sono stati i primi di una lunga Schiera a sacrificare la loro giovane vita per l’Italia.
Il ricordo di Essi e degli Ideali che rappresentano saranno sempre vivi in noi, Marinai di oggi, ed in quelli che verranno.
C.D.N . febbraio 2002