La Corvetta "BAIONETTA"
Classe "Gabbiano"
(60 unità)Sigle:
C 34 - BA - F 578Motto:
"ARDITA LANIO" (arditamente dilanio)
La Corvetta A/S BAIONETTA durante un'accostata ad alta velocità, nel corso di una esercitazione della Scuola Comando |
GENERALITA'
Molto ci sarebbe da dire sulle Corvette antisom della classe "Gabbiano", che nate sotto la spinta degli eventi bellici, progettate e costruite in gran fretta durante un periodo in cui la mancanza di materie prime si faceva particolarmente sentire, risultarono nondimeno delle ottime unità, che fino al 1979 (anno di radiazione dell' Ape) hanno reso preziosi servigi alla nostra Marina.
Nel 1940 la Marina Italiana annoverava fra le sue file un solo cacciasommergibili, l'Albatros, unità sperimentale, i cui risultati non erano stati del tutto brillanti.
Per la scorta ai convogli più importanti, quindi, si dovette quasi subito ricorrere ai cacciatorpediniere di squadra, il cui numero era appena sufficiente alla scorta delle navi maggiori.
La scorta degli altri convogli e la caccia vera e propria alle unità subacquee nemiche venne affidata alle torpediniere (le quali svolsero il loro compito con abnegazione durante tutta la guerra) che non erano però particolarmente adatte al compito assegnato per autonomia, qualità nautiche e manovrabilità.
Venne quindi elaborato un progetto per navi di modesto tonnellaggio ma particolarmente studiate per la scorta ai convogli e la caccia ai sommergibili.
Nacque così l'ottima classe "Gabbiano", composta originariamente di ben sessanta unità. Vari cantieri ne iniziarono la costruzione nel 1941.
Soltanto ventotto di esse poterono entrare in servizio prima dell'armistizio. Di queste alcune andarono perdute in azioni di guerra, mentre di quelle non ancora ultimate all' 8 settembre 1943, molte furono portate a termine dai tedeschi e da essi utilizzate.
Al termine della guerra diciotto unità facevano parte della Marina Italiana; dopo il 1945 se ne aggiunsero altre quattro ritrovate nei porti dell'Italia settentrionale in condizioni più o meno buone e successivamente ripristinate.
Per l'apparato motore della classe "Gabbiano" fu adottata una soluzione originale e certamente interessante. Oltre ai motori a combustione interna per la marcia normale queste navi erano dotate di due motori elettrici per la marcia silenziosa. Questo consentiva alle unità, durante la prima fase della caccia al sommergibile immerso, di eseguire la ricerca idrofonica ed ecogoniometrica in condizioni migliori per la quasi totale assenza di vibrazioni e di sorgenti rumorose. Rendeva inoltre più facile avvicinarsi all'obbiettivo senza essere scoperti.
CARATTERISTICHE:
Erano, in linea di massima, le seguenti:
Molte di queste caratteristiche cambiarono nelle unità in servizio dopo la guerra. Queste vennero anche sottoposte ad importanti lavori di modifica che ne cambiarono l'aspetto e l'armamento.
La corvetta A/S BAIONETTA a Venezia nell'estate 1943, prima di trasferirsi a Pola per l'addestramento iniziale |
ATTIVITA'
La "Baionetta" venne impostata e varata nel 1942; entrò in servizio il 28 luglio 1943.
Il primo nome assegnato a questa corvetta fu quello di "Partigiana", venne cambiato poi in "Baionetta" e come la nave tale iscritta nei quadri del Naviglio Militare.
Consegnata alla Marina nell'estate del 1943, il 17 agosto si trasferì a Pola per un breve periodo di esercitazioni iniziali.
In quel porto venne sorpresa dall'armistizio proclamato l' 8 settembre 1943. Il giorno successivo, lasciate le acque istriane, diresse al sud in ottemperanza alle clausole armistiziali. Dirottata su Pescara, fu protagonista degli eventi descritti a fine pagina.
Dal porto di Brindisi, nello stesso mese di settembre, ebbe inizio la sua attività di scorta a convogli italiani ed alleati nelle acque del Basso Adriatico, Jonio e Tirreno. Attività che si protrasse intensa fino alla fine delle ostilità.
Fra l'altro il 28 novembre 1943 la nave riportò danni per lo scoppio di due siluri lanciati da un sommergibile tedesco.
Nell'immediato dopoguerra, oltre ai servizi di trasporto materiali e personale lungo le coste italiane, eseguì numerose missioni di ricerca e localizzazione di scafi affondati.
Nel 1948 effettuò una visita amichevole in Palestina.
Negli anni successivi dipese dalla 3^ Divisione Navale con compiti anche di addestramento allievi corso ecogoniometristi aTaranto.
Venne quindi assegnata alla Scuola Comando con un lungo periodo di attività. Dipese anche dal Comando Squadra Navale con relative manovre estive ed invernali e dal Comando 2^ Flottiglia Navi Scorta.
Nel 1962 passò al Gruppo Navale Logistico e dal 1966 alla 3^ Squadr. Corvette dipendente dal Gruppo Navi scorta della 3^ Divisione Navale.
Negli ultimi anni di servizio è stata impiegata in compiti vari dipartimentali.
E' stata radiata alla fine del 1971.
Le sigle distintive dipinte sulla prora sono state differenti a seconda del periodo:
- durante la guerra e nell'immediato periodo successivo C 34;
- intorno agli anni 1950 - 1952 ebbe la sigla letterale BA;
- dopo l'entrata dell'Italia nell'Alleanza Atlantica, e fino alla radiazione, F 578.
Il suo motto fu "ARDITA LANIO" (arditamente dilanio), con chiaro riferimento al nome.
La Corvetta Baionetta e gli avvenimenti dell' 8 settembre 1943. Sulla Corvetta Baionetta si imbarcarono il Re Vittorio Emanuele III, la Famiglia Reale ed i membri del Governo Badoglio, in fuga da Roma dopo la proclamazione dell'armistizio dell'8 settembre 1943, per recarsi a Brindisi sotto la protezione degli Alleati. Scrive l'Ammiraglio de Courten nelle sue memorie: "Alle ore 04.30 del 9 settembre il Capo di S.M. Generale mi comunicò telefonicamente che, in considerazione della situazione militare creatasi intorno a Roma, dove grossi reparti tedeschi stavano dirigendo verso la Capitale, Sua Maestà il Re aveva stabilito di partire immediatamente per Pescara, dando l'ordine che i Capi di Stato Maggiore lo raggiungessero colà. In conseguenza dovevo partire entro il più breve termine di tempo per Pescara ..... Feci ordinare che l'incrociatore leggero Scipione da Taranto, una corvetta da Brindisi ed una corvetta da Pola, partissero al più presto convergendo alla massima velocità per Pescara dove avrei impartito loro dirette disposizioni...." da "La Marina dall' 8 settembre 1943 alla fine del conflitto" edito dall'Ufficio Storico della Marina nel 1993: "Il Re era partito da Roma il mattino del 9 colla Regina e col Principe Ereditario, facendosi seguire dal Capo del Governo, dai Ministri militari e dai Capi di Stato Maggiore. Da Pescara proseguì per la vicina Ortona, più lontana da forze germaniche in marcia da nord verso sud. La Baionetta (ten. Vasc. Piero Pedemonti) arrivò a Pescara da Pola alle 21.05 del 9. A Pescara trovò il Maresciallo Badoglio col Capo della Marina de Courten; li imbarcò e proseguì per Ortona, che lasciò alle 01.10 del giorno 10 dopo aver imbarcato il Re con tutti coloro che lo accompagnavano (in totale 57 persone). Verso le ore 16.00 dello stesso giorno il Re colle persone che lo accompagnavano sbarcava a Brindisi ..... La Scimitarra (ten. vasc. Remo Osti) giunse a Pescara alle 07.00 del 10 e, non trovando nessuno da imbarcare, ripartì per Brindisi quattro ore dopo: in navigazione ebbe l'ordine di andare a Taranto, dove giunse verso mezzogiorno dell'11. L'incrociatore Scipione, partito da Taranto alle 10.45 del 9 navigando ad alta velocità giunse davanti a Pescara pochi minuti dopo la mezzanotte dello stesso giorno 9. Dalla Capitaneria seppe che che gli alti personaggi si erano imbarcati o stavano imbarcando sulla Baionetta a Ortona, diretti a Brindisi. Salpò subito, e messosi in contatto per radio colla Baionetta, la raggiunse alle 07.00 del mattino, scortandola fino a Brindisi. Durante la traversata ripetè col radiosegnalatore alla Baionetta tutti i più importanti messaggi che intercettava, così da tenere al corrente il Re e i Capi politici e militari dell'evolvere della situazione." |