I MARCHESI DI CLAVESANA

Intorno all 'anno 1620, il Cavalier Annibale Caramelli sposò in Mondovì, Caterina figlia di Fiorenza di Saluzzo.

Nato nel 1591, Annibale si era dedicato alla vita militare e prima del 1620, aveva già con titolo di Capitano, preso parte valorosamente a fatti di guerra. Nel medesimo tempo fu ammesso Cavaliere nell 'Ordine Militare dei S.S. Maurizio e Lazzaro col fratello Franceschino, segretario nella Cancelleria Ducale.

Annibale, col suo matrimonio, aveva acquistato il diritto sul Marchesato di Clavesana; infatti nel 1633, le sorelle Donna Giovannina e Donna Caterina (moglie del Cavalier Annibale), furono investite della dodicesima parte del feudo di Clavesana già spettante alla madre Fiorenza moglie di Paolo Ballauri e che era succeduta a Corrado di Saluzzo il 27-8-1608 più un 'altra dodicesima parte che Fiorenza aveva avuto in donazione fattale dalle D.D. Margarita e Zenobia (sorelle) San Martino.

Storicamente, Annibale, con i suoi figli, dal momento in cui entrò in possesso del Marchesato, abitò nel Monregalese, ristrutturò il castello di Clavesana che appartenne sempre al ramo primogenito che vi risiedette fino alla fine del secolo XVIII.

Annibale e Caterina Saluzzo Caramelli fecero il consegnamento feudale delle loro porzioni nel 1662.
Questo é l 'ultimo documento ufficiale dove é ricordato il Cavalier Annibale.

Dei suoi figli: Fiorenza andò sposa al Conte Costanzo di Bene; Paolo Achille, dopo avere preso la laurea in giurisprudenza all 'università di Mondovì nel 1652, non si sa come sia finito; Giovanni Giuseppe, che poco dopo il suo Comando della Compagnia dei Moschettieri nella città di Mondovì, si dedicò allo Stato Ecclesiastico e fu Arciprete di Clavesana; Carlo Francesco, probabilmente, era il figlio di Annibale e Caterina che seguiva, in ordine di nascita, Giovanni Giuseppe.

Nel 1643 era laureato in giurisprudenza all 'università di Mondovì ma poi si trasferì a Torino dove due anni dopo lo troviamo Uditore al Real Senato. In seguito fu nominato Uditore di guerra fino al 1669. In tale data era a Fossano come Luogotenente Generale del Governo.
Il 10 febbraio compare per la prima volta il suo nome negli Ordinati del Comune di questa città.
Da allora, la famiglia Caramelli, ebbe dimora stabile in Fossano al pari che in Clavesana e Cavallermaggiore. Quest 'ultima dimora fu definitivamente abbandonata nella seconda metà del
XVIII, ma a Fossano ha sempre risieduto un ramo della famiglia fino al 1830 circa.

Il 7 febbraio del 1684, fu concessa a Carlo Francesco Caramelli (da cui discende il capostipite della linea baronale di Tubyza) l 'investitura della dodicesima parte del feudo di Clavesana e metà della cascina, con possessione de "La volpe" pervenuta al medesimo come figlio di Caterina di Saluzzo in titolo Marchionale.
Precedentemente era stato investito del titolo di Signore di Rodello (1661) ed in seguito Conte di Castiglion Falletto.

Carlo Francesco verso il 1650 aveva sposato Ottavia Leonora Falletto che gli aveva portato in dono la sesta parte della giurisdizione di Castiglion Falletto. Da questa moglie ebbe 6 figli: Cesare Antonio, Annibale Giuseppe, Giovanni Paolo Achille, Tommaso, Francesca Caterina.

In seguito il Marchese Carlo Francesco, già passato in seconde nozze con Angela Perrotta Paseri, fece acquisto di due punti di giurisdizione di Castiglion Falletto con titolo Comitale per sé e i suoi successori.

Morta la seconda moglie, dalla quale aveva avuto altri sei figli: Silvestro Bernardino, Michelangelo, Adriana, Giovanni Tommaso, Giovanni Battista, Francesco Giovenale, egli passò a terze nozze ed ebbe almeno altri due figli: Carlo Vittorio che si fece frate Agostiniano e Giuseppe Antonio che entrò nell'ordine dei Minori Osservanti:

Prima di morire, fece tempo ad avere una quarta moglie ed un ultimo figlio Maurizio Achille.

L 'amore alla sua famiglia non venne mai meno e da questa vennero poi costituite tre nuove discendenze: la linea di Clavesana - Mondovì denominata di Rodello, appartenente al ramo primogenito. Il ramo di Fossano e quello di Castiglion Falletto - Vienna. La linea cadetta di Roma, staccatasi dal ramo primogenito nel 1731, si é estinta nel 1936; e la cosidetta piccola linea di Tommaso ebbe breve durata,illustrandosi specialmente con il Conte Tommaso III (morto a Torino nel 1686), che fu amministratore generale della Gavella in Piemonte, vicario Ducale di Torino, ambasciatore a Milano, Avignone, Parigi, Mastro Uditore, ecc. Da questa linea, col matrimonio di Maria Margarita Caramelli con Cesare Giuseppe Fresia (1666) ebbe origine nob. fam. Fresia-Caramelli d 'Oglianico, ora estinta.

Del ramo fossanese emersero principalmente: Michelangelo I (1672-1737) Vicario Capitolare ed Amministratore Apostolico a Fossano, scrittore di storia locale; Silvestro Bernardino, sindaco di Fossano (1691); Marianna che divenne nuora della principessa Maria Vittoria di Savoia-Carignano nel 1763; abate Michelangelo III (1743,1828) Vicario Gen. Apostolico, Riformatore delle R. Scuole, R. Elemosiniere, storico e poeta; Maurizio Achille V (1745,1808) Colonnello nel reggim. Corazzieri "Caramelli", ecc.

Il ramo di Vienna si illustrò con brillanti uomini alla Corte viennese, come Carlo Francesco III Caramelli (m. 1788), Ten Feldmaresciallo e Ciambellano dell'Imperatrice Maria Teresa, proprietario e comandante del predetto reggim. Corazzieri "Caramelli"; Cav. dell' ord. di Maria Teresa, ecc; suo fratello Giuseppe, Ten. Colonn. nella Cavalleria austriaca, Ciambellano e Cav. della "Chiave d'Oro" di S.M. Cesarea Giuseppe II d 'Austria; Giovanni Carlo, Maggior Generale a Vienna, Ciambellano dell' Imp. Francesco II (1767,1823), col quale si estinse il ramo.

Della linea cadetta romana ricordiamo:Carlo Giuseppe console del Re di Sardegna a Roma (m.1801); Giovanni Filippo (1793,1881) partecipante alle campagne sotto Napoleone e poi colonn. pontificio, Comm. di S. Silvestro, ecc; Carlo Emanuele figlioccio dell' omonimo Re di Sardegna; Carlo Filippo (1829,1900) Ufficiale Pontificio, Cav. di S. Silvestro e di S. Gregorio Magno; Alfredo Carlo (1867,1936) ultimo della linea di Roma.

RAMO CLAVESANA - MONDOVI' E RODELLO

Il 18-5-1699, fu data investitura al Conte Annibale Giuseppe Caramelli per la morte del padre Carlo Francesco, al quale era stata data precedentemente in parte in proprio, e in parte come padre ed amministratore del figlio, della dodicesima parte di Clavesana per lui, i suoi eredi e successori, maschi e femmine e discendenti in infinito; e della cascina con beni denominati "La Volpe", per lui e per i suoi eredi e successori.

I documenti ci ricordano soltanto tra i fratelli uterini di Annibale Giuseppe, Francesca Caterina e Tommaso.
Francesca Caterina sposò Giovanni Falletto dei Signori di Castiglione, dimorava in Fossano, ma sovente ritornava a Castiglione per fare da madrina nei battesimi locali.
Tommaso era nato a Torino; gli fu padrino l 'Uditore Tommaso Caramelli e madrina la figlia di questi Teresa Caterina. In memoria della madre Ottavia Leonora, prepose al suo nome quello di Ottavio e godette le preferenze della nonna materna Clemenza Falletti de la Niella che lo nominò suo erede universale il 10-2-1676.
Entrato nella vita Ecclesiastica, fu insignito dei titoli di abate e priore.

Morì nel castello di Clavesana per febbre maligna il 20-6-1710 e fu sepolto nella tomba di famiglia alla presenza di Annibale che ne raccolse l 'eredità.

Gli altri due punti di giurisdizione di Castiglion Falletto erano stati lasciati dal padre Carlo Francesco al figlio Maurizio Achille.

Annibale Giuseppe aveva anche ereditato due porzioni del feudo di Rodello: una gli era pervenuta per via della madre Ottavia Leonora Falletti, l'altra per via paterna.

Il Conte Annibale Giuseppe morì il 9-2-1730 a Clavesana e fu sepolto nella tomba dei suoi avi, lasciando tre figli avuti dalla moglie Maria Gerolama: Filippo Onorato l 'abate Maurizio Achille, Stefano Bernardino che seguì alla distanza di pochi mesi il padre nella tomba.

Quando Filippo Onorato successe nei beni feudali del padre si era negli ultimi giorni del regno di Vittorio Amedeo II. Il nuovo re Carlo Emanuele III, ordinava a tutti i vassalli e feudatari di presentarsi a prestare giuramento solenne di fedeltà. Filippo Onorato obbedì, come obbedì il 16-4-1734 quando comandò di fare il consegnamento. Il 27-7, Filippo Onorato, a Mondovì fece il consegnamento della dodicesima parte di Clavesana con i beni, redditi e ragioni ad essa spettanti. Dovette consegnare anche il castello nuovo da lui abitato mentre protestò di voler dichiarare anche i beni "annessi e dependenti da detto porzione di feudo, e pervenuti dalla narata primogenitura stati usurpati dal Signor Conte Carlo Francesco Caramelli della città di Fossano", dei quali era in via di chiedere la reintegrazione. Fu questa una vana speranza, due mesi dopo, la sera del 30-9-1734, mentre accompagnato da un servo, tornava a Clavesana dal suo feudo de La Volpe camminando a piedi a fianco del proprio cavallo, veniva ferito gravemente da due schioppi di ignota provenienza. Cadde a terra sanguinante ed il servo fece accorrere il prevosto che gli amministrò i sacramenti. Il Conte implorò di essere portato al castello ma, mentre il parroco risaliva a cercare aiuto, un nuovo colpo di fucile tornava a ferire il Conte già moribondo. L'assassino rimase sconosciuto ma il parroco doveva conoscerlo bene; lo ammette egli stesso, ma dice che "nomen et cognomen reticere fas est" cioè che è opportuno tacere il nome e cognome.
Così si spegneva all 'età di 32 anni Filippo Onorato di Clavesana lasciando tristemente abbandonati a se stessi, la moglie ed i figli di cui il maggiore, Carlo Francesco di dieci anni e il minore di pochi mesi; erano undici o forse dodici i figli avuti dal conte Filippo Onorato con Anna dei Durandi di Mondovì.

Quando Carlo Francesco, sposò nel Santuario rurale di Santa Maria della Neve, sulle rive del Tanaro, Caterina Borra, aveva appena diciotto anni ed era davvero giovane per saper condurre, insieme alla vecchia famiglia, anche quella nuova.

Nel 1737, aveva ceduto alla madre parte dei beni di Castiglion Falletto per ciò che le spettava; e nel 1740, avendo l 'arciprete e la comunità di Castiglione (non del tutto giustamente) reclamato per la soddisfazione completa di un legato di Clemenza Falletti della Niella che comportava un onere annuale di dodici messe e di un elemosina da distribuire ai poveri del luogo, cedette in estinzione del legato, la cascina del Garbelletto sita nei confini di Castiglione e pervenutagli per via ereditaria dalla medesima signora Clemenza.

Nel 1744, per dare la dote alla sorella Girolama, fu costretto a vendere alcune giornate di terreno. Quattro anni dopo per accontentare la sorella Giovanna, dovette fare qualche altra vendita.
Morì a 34 anni in Clavesana il 2-3-1757? e fu questa tranne che per qualche fanciullo forse l 'ultima volta che si aprì la tomba dei suoi avi.

Un anno dopo la morte del padre, nel 1758, Annibale Filippo sposò Anna Cristina Odella figlia del capitano Francesco Ignazio.

Nel 1778 i cugini di Fossano erano riusciti, mediante transazione, a troncare ogni causa con la Regia Camera dei Conti e a ricevere il feudo di Clavesana; Annibale Filippo se ne vide privare insieme al castello nuovo; si allontanava quindi per sempre da Clavesana e si rifugiava a Rodello dove moriva il 14-11-1810.
A Rodello, i Caramelli presero parte attiva all 'amministrazione del comune, parecchi di essi furono sindaci, castellani, consiglieri comunali, giudici conciliatori ed una strada del paese porta tuttora la denominazione di "Via Conte Caramelli".

Dal suo matrimonio erano nati sei figli: uno morto infante il 17-1-1761, Carlo Francesco Ignazio nato il 10-2-1762 e morto ad Alba il 21-1-1806; che emigrò in Germania e nel napoletano, Maurizio Achille nato a Clavesana il 25-5-1765 morto a Rodello il 4-7-1804 (abate), Rosa Maria nata il 1-4-1767 già morente sul nascere, Michele nato a Clavesana il 4-3-1770 e morto a Rodello il 25-8-1825 che sposò Rosalia Auberti a Rodello, Bartolomeo Gioachino nato a Clavesana il 5-3-1724 e morto ad Albenga il 22-11-1820; sposò Genoveffa Vigolungo. Egli, appena restaurato il potere dei Savoia, dopo il dominio francese, passò a far parte del corpo dei Reali Carabinieri allora costituito. Egli ebbe quattro figli: Demetrio nato a Carigniano nel 1800 e morto celibe a Rodello il 29-11-1869, Giuseppa che il 15-2-1827 sposò a Rodello Francesco Davico, Giovanni Francesco nato a Rivoli il 7-6-1804 e che troviamo nel 1831 al servizio del Re Carlo Alberto nella Brigata Cacciatori d'Aosta a Sassari, che sposò Maria Luisa Vitale e morì a Pinerolo il 14-4-1864. Essi ebbero un figlio: Domenico Flaminio nato a None il 13-6-1845 e morto a Rodello il 25-10-1901 e che il 2-10-1872, a Mortara sposò Colli Giuseppina.
Egli fu insegnante nelle Regie Scuole ed ebbe due figli il Marchese Virgilio (n. a Mortara 29-7-1873,m. ad Alba 13-3-1948), Cav. di Gr.Cr.dell'Ord. di Santa Maria di Betlemme e Comm. ered., Cav. dell'Ord. della Corona d'Italia; che ebbe dal Governo Italiano Decreto di riconoscimento dei titoli nobiliari (1934) e il Conte Vittorio Francesco(n. a Langosco il 20-10-1877, m. ad Alba il 14-4-1962), Cav. ered. dello Speron d'Oro sp. Natalina Carosso (m.1935) padre di Enrichetta (n. a Rodello il 24-8-1906 m. ad Alba 2-9-1989), sp. al cav. Ivo Bonazzi m. ad Alba il 23-7-1989.(essi non ebbero figli)

Dal matrimonio del Marchese Virgilio con la Nob. Teresa Angela Locatelli (m.1929) nacquero tre figli: Flaminia nata a Nizza Monferrato nel 1903 e morta infante, Vittorio Emanuele affettuosamente detto Rino nato a Mortara il 6-3-1905 e morto a Torino il 15-10-1958, capostipite della linea di Tubyza dal cui matrimonio con Pierlisa Bollea (15-1-1936) nacque Maurizio Achille a Torino il 7-3-1937 attuale capo di nome e d'arme della Casata e Fiorenza n. a Torino il 21-2-1940 (Nubile). Pier Luigi, detto Nuccio n. ad Alba il 6-9-1911 m. a Peveragno il 23-2-1990, Comm. ered. dell' ord. di S. Maria di Betlemme Cav. Ered. dello Speron d 'Oro, sp. A Cortemilia il 24-6-1945 con Teresa Costa m. Alba il 21-7-2002. da questo matrimonio nacque a Cortemilia il 14-8-1946 il Conte Stefano Virgilio, Comm. ered. dell' ord. di S. Maria di Betlemme Cav. Ered. dello Speron d 'Oro