S.Egidio, di Lorenzo Perrone

Ci è pervenuta in redazione una scheda molto interessante sul patrono del nostro paese, di seguito vi riportiamo l'intera stesura:

Scheda agiografica ed iconografica realizzata a cura di Lorenzo PERRONE

NOME DEL SANTO: EGIDIO
Categoria: ABATE

LUOGHI E PERIODO DI ESISTENZA: Atene / Saint Gilles (nei pressi di Arles - Francia) VIII secolo.

E' CONSIDERATO PATRONO dei mendicanti e degli storpi.

S.Egidio è il PROTETTORE di Caprarola, amena località ubicata presso la sponda orientale del Lago di Vico (VT), dove in occasione della sua festa, la bella statua del Santo è portata in processione per le vie del paese.

In tale periodo si tiene anche la tradizionale "Sagra della Nocciola", prodotto agricolo principale della zona, quasi a volerlo mettere sotto la protezione del Santo.

E' UNO DEI 14 SANTI AUSILIATORI ED E' INVOCATO: contro il delirio della febbre, la paura e la pazzia.

E' IL FONDATORE del Monastero benedettino di Saint Gilles, dove il Santo fu il primo Abate.

LA CHIESA LO RICORDA il 1° settembre

CENNI SULLA VITA: Nacque da nobile famiglia in Atene e trascorse i primi anni della sua vita nel paese natio.
Di ingegno profondo, colto, amante della pietà per sfuggire all'estimazione e alla gloria degli uomini, si recò in Francia dove stabilì la sua dimora in una foresta.
Qui viveva in preghiera fra austerità e digiuni; si nutriva di erbe, radici e di frutti selvatici; dormiva sulla nuda terra ed il suo guanciale era un sasso.

Il Signore ebbe pietà di Lui in quel luogo deserto, e gli mandò una cerva che gli forniva giornalmente il latte. Scoperto durante una battuta di caccia da Flavio, re dei Goti, entrò nelle grazie del sovrano che gli regalò la foresta in cui fece costruire un monastero.

Lì accorse un gran numero di giovani desiderosi di vivere sotto la sua direzione.
Il Santo prese a dirigerli sulla via della santità con le regole di S. Benedetto. S. Egidio, già in vita, operò molti miracoli e perciò fu conosciuto in tutta la Francia con il nome di S. Gilles, santo "Taumaturgo".

RAFFIGURAZIONE ICONOGRAFICA: E' generalmente rappresentato con la barba canuta e l'abito dei monaci benedettini riformati mentre regge o accarezza una cerva; a volte una freccia trapassa la sua mano e penetra nel corpo dell'animale.

ATTRIBUTO SPECIFICO: CERVA (animale caro al Santo per avergli fornito giornalmente il latte nel periodo di isolamento nella foresta. Si racconta anche, che il re, durante una battuta di caccia, mentre si trovava vicino al convento, lanciò una freccia nel sottobosco dove si era rifugiata una cerva; quando il gruppo giunse in una radura, si vide 1'Abate che proteggeva fra le braccia l'animale, avendo ricevuto nel proprio corpo la freccia, e i cani, per l'intervento di una forza misteriosa, si arrestarono.)

ALTRI ATTRIBUTI: - LA MITRA E IL PASTORALE (insegne dei Vescovi e degli Abati a simbolo del loro potere giuridico e dottrinale)

ALTRE NOTIZIE: La sua tomba è stata ritrovata in un'antica abbazia della Provenza e reca un'iscrizione databile al X secolo.
Successivamente intorno a tale abbazia è sorta l'attuale città di Saint Gilles in Camargue (delta del fiume Rodano) e sin dal XII secolo, la stessa è divenuta un importante luogo di pellegrinaggio.

In tale periodo, inoltre, si diffuse in tutta la Francia il culto del Santo e fu ricostruita cronologicamente la sua vita , la quale fu arricchita, a scopo di edificazione, anche di numerosi aneddoti e leggende.


                                                             
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