Lo specchio delle Anime Semplici "Le miroir
des simples ames anienties et qui seulement demourent en vouloir et
desir d'amour"
Marguerite la Porete
Il primo giugno 1310 a Parigi, cuore della cultura medievale, al
Mulino Saint-Antoine ove erano stati mandati al rogo 54 Templari
condannati per eresia, l’eretica Margherita la Porète veniva arsa viva insieme al suo libro "Le miroir des simples âmes" (Lo specchio delle Anime Semplici). Marguerite donna di classe agiata e di vasta cultura, conosceva bene le Scritture e la teoria degli umori di Galeno, nasce in Belgio nella regione di Hainaut allora parte del Sacro Romano Impero. Nel periodo tra il 1296 ed il 1306 scrisse il suo famoso libro che ebbe una vasta risonanza e fu tradotto in quattro lingue. Inizialmente attribuito a Santa Margherita d'Ungheria (1242-1270), nel 1306 Marguerite fu indicata come la vera autrice del testo. Accusata d'eresia per il suo contenuto dal Tribunale dell'Inquisizione che rilevò 15 frasi “male sonantes” nell'opera, è condannata al silenzio delle sue idee. Successivamente trovata "relapsa" e nuovamente accusata d'eresia (1308), Marguerite rifiuta di firmare la seconda abiura, ossia la ritrattazioni delle proprie idee e considerata eretica irriducibile viene condannata al rogo. Processata a Parigi dal vescovo di Cambrai Philip de Marigny, il I° Giugno 1310 in Place de Grève fu bruciata sul rogo. I testimoni dell'epoca riferiscono del suo coraggio e della sua dignità davanti al patibolo. Lo Specchio delle Anime Semplici rappresenta oggi l'apice del pensiero religioso nella sua ricerca continua della strada che, attraverso la spiritualità, porta alla libertà dell’anima. Il libro di Marguerite La Porète, il cui titolo completo era "Le miroir des simples ames anienties et qui seulement demourent en vouloir et desir d'amour", è il più antico testo mistico scritto in volgare francese. Narra della crescita dello spirito, nel suo desiderio d'unione con Dio attraverso sette stadi successivi, nel dialogo fra Amore, Ragione ed Anima. La pericolosità delle idee di Marguerite si evince segnatamente in alcuni passi della sua opera. Il concetto che l'anima annullata dall'amore per il Creatore possa dare alla natura tutto ciò che desidera, coincide con i precetti dei Fratelli del Libero Spirito. Questi, nella convinzione di essere pervasi dallo Spirito Santo, ritenevano di essere perfetti e pertanto nelle condizioni di poter commettere qualsiasi azione senza dover incorrere nel peccato, seguendo il dettato di San Paolo: "Tutto è puro per i puri" (Lettera a Tito 1,15), oppure secondo quanto scritto da San Paolo nella lettera ai Galati "Quod si Spiritu ducimini, non estis sub lege" (Gal., 5, 18), “Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge”.
L'originalità del "Mirror"consiste nel concepire una nuova forma di spiritualità, autocoscienza, inconcepibile per la donna in tale periodo, che inevitabilmente porterà ad una libertà individuale caratteristica della cultura moderna.
Marguerite non rinuncerà alle sue idee che proclamerà con forza sacrificando in tal modo la propria vita sul rogo il 1 giugno 1310.
Nel 1570 in una lettera del Papa Pio V a Filippo II di Spagna su come comportarsi con gli eretici si legge:
"Riconciliarsi mai: non mai pietà; sterminate chi si sottomette, e sterminate chi resiste; perseguitate a oltranza, uccidete, ardete, tutto vada a fuoco e a sangue purchè sia vendicato il Signore; molto più che nemici suoi, sono nemici vostri" .
(tratto dal libro ”Le Grandi Epidemie Medievali”)
Prof. Camillo Di Cicco, MD
American Association for the History of Medicine
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