Rifiuti a Napoli. Responsabili anche i cittadini
Ha fatto abbastanza sorridere (…) sentire il capo del governo promettere che in 10 giorni la situazione dei rifiuti nelle strade di Napoli e dei comuni limitrofi sarebbe stata risolta. Ovviamente quasi a nessun giornale o tv è venuto in mente di chiedere conto dell’ennesima promessa non mantenuta. Ma il problema dei rifiuti napoletani non è certo da attribuire a Berlusconi, che a dire io vero appena nominato al governo nel 2008 aveva ripulito le strade dalla “monnezza”, che è poi ritornata però a impestare l’aria e il paesaggio a causa della mancata soluzione del suo smaltimento. Non è facile governare una realtà “complessa ed effervescente” come quella di Napoli, dove l’anarchia e la disorganizzazione sembrano regnare sovrane. L’ex governatore della Campania, il PD Bassolino, tra gli amministratori politici è il maggiore responsabile del disastro sociale, ambientale e civile che i cumuli di rifiuti hanno prodotto e stanno producendo tutt’ora. In 10 anni di governo della Regione (nominato anche commissario straordinario dei rifiuti) il “bell’Antonio” non ha saputo risolvere l’eterna emergenza. Ma detto ciò, è evidente che la disorganizzazione e la carenza di senso civico dei cittadini sono i primi responsabili della situazione. La proverbiale “inventiva” dei napoletani, il loro “vivere alla giornata” (caratteristiche peraltro in rapida diffusione all’intero Paese), non bastano più a gestire una realtà complessa come quella del 2010. Premesso che si dovrebbe ridurre a monte gli imballaggi dei prodotti, oggi i rifiuti occorre riciclarli il più possibile, mandare negli inceneritori (dannosi) una quantità molto bassa e infine destinare in discarica il residuale. Ma per attivare la raccolta differenziata efficace, occorre che tutta la catena sia avviata (raccolta, separazione, smaltimento etc.). E occorre che la coscienza civica dei cittadini faccia pressione su chi amministra per estendere il più possibile la raccolta differenziata. Ai cittadini che adesso (giustamente) protestano contro le discariche da aprire nel Parco del Vesuvio (non si fidano di chi le gestirà…), occorrerebbe chiedere loro se analogamente in passato hanno protestato per l’assenza della raccolta differenziata e se, nelle varie tornate elettive, hanno dato la preferenza a quei politici più sensibili ai problemi ambientali. ....................................................... 53 .....................................................13/11/2010