Elezioni Regionali La tentazione dell'astensione
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Si sono rincorsi negli utlimi giorni gli appelli di alcuni leader politici contro l'astensione al prossimo voto per le elezioni regionali.
Sembra che in particolare B. sia preoccupato : gli analisti dicono che un'eventuale astensione penalizzerebbe in particolare il PDL.
Ci sarebbe però da chiedersi (anzi da chiedere ai leader politici se in qusto Paese ci fosse ancora una vera informazione) che cosa si è fatto per limitare il rischio di fuga dalle urne da parte degli elettori.
Si è fatta una campagna elettorale sui contenuti? Si sono dibattuti in tv e sui media i temi di interesse regionale ? Risposte no, no.
Abbiamo assistito all'ennesimo scadimento della politica fatta da propaganda tipo vendita porta-a-porta o forse meglio dire da baracconi da fiera, da esaltazioni di temi come l'aborto (che c'entra con il rinnovo dei consigli regionali), come la riforma dela giustizia (non è forse compito del Parlamento nazionale), del ritorno propagandistico del presidenzialismo e, davvero ridicolo, qualcuno ha persino promesso che a brevissimo si debellerà il cancro.
Davvero deprimente.
Il tutto, mentre il Sole 24 ore pubblicava una indagine sulla sanità delle 20 regioni da cui abbiamo appreso che la mortalità infantile in Calabria è il doppio di quella della Lombardia e 4 volte quella della Val d'Aosta.
Un altro tema che averebbe meritato di essere dibattuto davvero, invece di perdere tempo ai raduni tipo ventennio, è il "regalo" dell'acqua pubblica, ovvero l'irrisoria tassa di concessione che molte regioni fanno pagare alle compagnie private che nel 2010 hanno imbottigliato 12,5 miliardi di litri d'acqua, per un consumo pro capite doppio rispetto alla media europea e americana.
La stessa Lombardia applica meno di un euro a metro cubo, in disaccordo con le linee guida nazionali e comunque esistono grandi differenze tra le varie regioni.
Cos' come nel finanziamento del trasposrto ferroviario.
Si sarebbe infatti anche potuto parlare del fatto che la Puglia prende dal governo 16 euro per km ferroviario, contro i 7 della Lombardia.
E "forse" l'utilizzo dei treni locali in Lombardia è leggermente superiore a quelli pugliesi.
In pratica, per taluni versi, siamo già di fronte ad un federalismo de-facto, con differenze marcate tra le varie regioni (sanità, trasporti, ambiente), ma la penosa campagna elettorale condizionata dal bavaglio televisivo ha visto trattare i temi più disparati (tutto tranne che la politica), ma non gli argomenti attinenti alle prossime elezioni.
Ecco perchè, in questo penoso contesto, la tentazione di non votare è forte.
25/3/2010