Abolire il canone RAI?
Proposta indecente.
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I due giornali del centro-destra hanno lanciato la nuova campagna contro il canone RAI alla vigilia della manifestazione prevista il 3 ottobre a favore della libertà di stampa e in contemporanea con la ripresa della trasmissione Anno Zero di Michele Santoro.
Sia "Il Giornale" della famiglia Berlusconi, sia "Libero", hanno riempito le loro prime pagine invitando i cittadini a non pagare il canone RAI, chiamato anche "Tassa Santoro".
Lo sciopero del canone non è certo una novità.
E' già successo in passato che qualcuno, per motivi vari, haproposto una analoga misura : la Lega Nord e Beppe Grillo.
Però... con delle differenze.
Anzitutto la Lega lo proponeva quando lo slogan padano era "Roma Ladrona" ed in effetti la forza politica padana veniva spesso oscurata sulla TV pubblica; la RAI era (ed è ora più che mai) in mano ai partiti "romani" e la protesta della Lega poteva avere qualche sua giustificazione.
Come quella di Grillo, tutt'ora in corso, nauseato dall'invadenza della partitocrazia.
Ma se la proposta di abolire il canone RAI viene da Belpietro(Libero) e da Feltri (Giornale) siamo davanti ad uno scenario molto diverso e sinceramente viene da chiedersi "con quale faccia"i due giannizzeri berlusconiani possano avanzare una cosa simile.
1) Feltri & Belpietro protestano perchè Santoro "monopolizza" Anno Zero.
Non giudico la trasmissione, non giudico Santoro, non è questo il problema.
Ma fino a prova contraria in questo Paese (attualmente "semi-libero") esiste ancora, almeno formalmente, il sacrosanto diritto di dare voce a tutta la pluralità di posizioni.
Se Vespa concede 2 ore e mezza a Berlusconi per i suoi infiniti monologhi, se il TG1 di Minzolini sembra sempre di più simile al Tg di Emilio Fido e se a Radio1 lo speaker dice al capo del governo che l'emittente "è come fosse casa sua...", non si capisce perchè ci si scandilizzi con Santoro.
Il quale, peraltro, invita spesso proprio Belpietro e comunque prevede quel contradditorio completamente assente da Vespa.
2) E' inacettabile che la proposta di abolire il canone TV, vengadai due giornali che appoggiano Berlusconi che di reti TV ne possiede 3 e ne influenza come capo del governo almeno altre due pubbliche.
Se ne accorto anche Franceschini, segretario del PD.
L'"astuto" politico ha ammesso che nei 7 anni di governo del centro-sinistra si poteva fare senza dubbio la legge sul conflitto di interessi. ..
Anche lui c'è arrivato!!.
3) Ai due direttori, occorrerebbe che qualcuno ricordasse che i loro giornali (compreso quindi quello di Berluschino) sopravvivono anche grazie ai soldi pubblici, soldi di tutti noi.
Prima di abolire il canone, si potrebbe abolire il finanziamento a Libero, a Il Giornale e a tutti gli altri quotidiani che ne beneficiano (.
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i finanziamenti statali non sono obbligatori.
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)4) Su Libero scrive Gianluigi Paragone.
Paragone lavora in RAI (in "quota Lega").
Se non concorda conl'Azienda per cui lavora nulla gli vieta di recidere il contratto.
5) L'anima finiana del PDL guarda con molto sospetto alla proposta di abolire il canone, rimarcando una evidente frattura con l'anima del Partito più vicina al "Meno male che Silvio c'è.
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6) Domandina finale: si vince molto poco, visto la risposta elementare : ma chi ci guadagna da una RAI indebolita, da una TV pubblica che limita il retaggio pubblicitario ? Risposta facile-facile : il suo principale concorrente, cioè Mediaset, cioè Berlusconi.
Come dire, c'è un leggerissimo conflitto di interessi.
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Ma il dramma vero è che Vespa e Santoro sono le due facce di una stessa medaglia, quella della RAI lottizzata e del duopolio informativo con Mediaset.
In un paese normale, diciamo con 3-4 network un direttore responsabile, anche di una tv pubblica, avrebbe tutto il diritto di allontanare Santoro em questi, con la sua trasmissione, si trasferirebbe in un altro network e non succederebbe nulla.
Ma da noi, che nornmali non siamo, Santoro se fosse allontanato dalla RAI avrebbe un'unica altra alternativa equivalente : la Mediaset di Berlusconi.
3/10/2009