Ciancimino, figlio dell'ex sindaco di Palermo, rilancia i sospetti sull'oscura e mai chiarita origine dei soldi di B. ("Milano 2 fu costruita anche con isoldi della mafia", ha sostenuto Ciancimino) e accusa il Senatore Dell'Utri, co-fondatore di Forza Italia e condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa , di essere stato il tramite nella trattativa Mafia-Stato. Intanto il Parlamento, "dimenticandosi" della grave crisi economica e sociale, discute le leggi salva premier (processo breve, legittimo impedimento e lodi vari) che hanno fatto sbottare persino uno come Taormina, avvocato ex-Forza Italia, fuggito dal puzzo ormai insopportabile in cu è sprofondato il Partito delle cosidette Libertà ormai attivo a tempo pieno nella difesa giannizzera del sultano inseguito dai processi e dai tribunali. Ebbene, che cosa ti combina in questo bel contesto il Partito Democratico, il principale partito dell'opposizione ? Candida alla presidenza della Regione Campania ... un pluri-inquisito. Ci era parsa cosa "buona e giusta" che il Sindaco di Bologna (P.D.) avesse annunciato le dimissioni per lo scandalo dell'amante portata a spasso con i soldi pubblici (così dice l'accusa). Del resto, anche facendo riferimento al caso Marrazzo (anche lui P.D.), ex-Presidente della Regione Lazio coinvolto in un giro di trans (peraltro penalmente irrilevante) e immediatamente dimessosi, come ha giustamente rilevato Crozza, nel P.D. sembrano avere scoperto improvvisamente tutti insieme l'utilità del Viagra. In ogni caso, il dato positivo che accomuna i due casi, è il passo indietro dei due politici coinvolti. Dall'altra parte, nel partito di B. pieno zeppo di personaggi nei guai con la giustizia a partire appunto dal capo, il concetto di "dimissioni" non viene nemmeno preso in considerazione, tanto che un onorevole, Cosentino del PDL, è stato salvato dal voto della Camera dalla richiesta di arresto per rapporti con la Camorra. Ma purtroppo nel P.D., evidentemente, una rondine, anzi due, non fanno primavera, tanto che nel partito di Bersani si apre il caso di De Luca, candidato alle prossime regionali in Campania, rinviato due volte a giudizio per associazione a delinquere concussione falso e truffa. Tecnicamente, un pluri-inquisito. Molti pensano che deve essere lo sfortunato destino dei campani, governati da un decennio dal dalemiano Bassolino (anche lui rinviato a giudizio e condannato dalla Magistratura contabile per spreco di denaro pubblico), avere a che fare con Presidenti frequentatori di tribunali. Peraltro, quello che stupisce, è che De Luca, anche lui dalemiano ex deputato Ds e sindaco di Salerno , è stato candidato dal P.D. alla presidenza senza nemmeno le tanto sbandierate "primarie". Del resto quando la persona è integerrima e moralmente spendibile perchè attardarsi con queste perdite di tempo democratiche. Il grosso pericolo è che la gente, magari, proponga una persona onesta. Rischio da non correre! Morale : quella del P.D. è davvero una scelta stupida perchè in Campania si affronteranno il candidato del P.D.L., Caldoro (incensurato, non inquisito e di questi tempi quasi un'eccezione ...) e il pluri-inquisito De Luca, appunto del P.D. |