E' uscito un bel libro di Aldo Cazzullo, "L'Italia De Noantri" sottotitolo "Come siamo diventati tutti meridionali". Piemontese e articolista per il Corriere della Sera, Cazzullo ci mette davanti ad una realtà che difficilmente può essere smentita : la meridionalizzazione dell'Italia e per dirla, come dalle nostre parti, siamo diventati tutti un pò "tarùn", terroni. Cazzullo, non è certo leghista e preseta in ogni caso una situazione oggettiva, tanto da farci chiedere come si fa a non essere d'accordo con questa tesi?
Partendo da ciò, è possibile fare qualche riflessione per cercare ci capire meglio il perchè di questa verità. Quali sono i simboli dell'Italia nel 2010? I soliti di sempre, si dirà : la Pizza, il pomodoro, gli spaghetti, il canto, la furbizia l'approssimazione e l'inventiva. Tutte caratteristiche principalmente del Sud d'Italia che nel corso degli anni sono riusciti a risalire lo stivale e a conquistare l'intero Paese. Non sono giudizi. Sono aspetti oggettivi, reali. Un tempo si diceva che l'Italia, quella vera, quella nota all'estero (cucina, simpatia, inventiva) iniziava al sud e terminava a Bologna, lasciando quindi nelle terre al nord del Po quel senso di non appartenenza, di non essere nè arte-nè parte. Ebbene da un pò di tempo l'Italia è "unita" e qundi, sarà contento Massimo D'Azeglio, "si sono fatti anche gli italiani", oltre che all'Italia. Quanti dei nostri nonni hanno mai mangiato la pizza ? Oggi è normale "farsi la pizza", piatto tipico non certo del nord. Ma non è solo una questione culinaria. Oggi Milano assomiglia sempre più a Palermo o Napoli che non viceversa e in tutta sincerità, avremmo forse tutti desiderato che l'avvicinamento fosse avvenuto in senso contrario. E' proprio la filosofia di vita che decreta la vittoria del sud sul nord. Anche in Lombardia, la patria della laboriosità, dell'efficienza, siamo tutti molto più rilassati, più fatalisti, più orientati ad agire "all'ultimo minuto" che non a programmare le cose, il senso del sacrificio è quasi scomparso e l'interesse per la comunità fa fatica a emergere. Quello della secessione leghista di una quindicina di anni fa, fu una risposta, magari un pò rozza, ad un'esigenza però reale. Ci si accorgeva già allora che, al di là dell'aspetto economico, il sud, la sua cultura, il suo stile di vita, stava conquistando il nord. Giusto o sbagliato che fosse, una parte della popolazione del nord (peraltro poca, come si vide in seguito) cercò di rigettare legittimamente questo scenario. Il fallimento del progetto indipendentista padano (in primis per colpa della stessa Lega incapace di andare oltre la protesta) ha segnato l'ultimo sussulto del nord che cercava di affrancarsi dalla meridionalizzazione del Paese. Oggi, anche sopra il Pò, vige la passione, l'inventiva, l'intuizione, ma anche lo scarso senso civico, l'inaffidabilità e la disonestà. E accanto a tutto ciò non bisogna essere ipocriti, ormai è l'intero Paese che ha come assi portanti (potremmo forse parlare di Costituzione reale) la famiglia, il clan, il partito, la fazione, il campanilismo, perdendo forse irrimediabilmente il concetto di Nazione. L'ammiccamento e l'atteggiamente mafiosetto ormai riscontrabile in ogni contesto è l'ulteriore dimostrazione che l'Italia ormai è stata conquistata dal sud e dalla sua cultura. Sono molti i casi di corruzione, di malaffare, di disonestà che hanno come protagonisti personaggi noti al pubblico nati e vissuti al nord, ma anche molta gente comune non è più refrattaria di fronte alle piccole illegalità. La politica, del resto, è un'ottima cartina di tornasole : ormai nel valutare l'affidabiltà e l'operato dei suoi esponenti, l'indicazione sulle origini territoriali sud-nord è diventato un elemento marginale. E come dice lo stesso Cazzullo, se Mussolini (uomo del nord di una volta) cercò di cambiare gli italiani, Berlusconi (uomo del nord di oggi) ha aderito in toto al carattere nazionale, fatto di linguaggio da caserma e ha ostentato quello che prima si faceva di nascosto. Probabilmente un bel passo indietro. Dobbiamo ammetterlo, probabilmente assimilare il life-style meridionale è stato più comodo che perpetrare il nostro modello di vita che richiedeva un atteggiamento più igoroso, più serio e, in definitiva, con maggiori sacrifici. Se questo è stato un bene o un male lo si saprà in futuro. |