Nel mondo globalizzato ormai è possibile tutto. E’ possibile, ad esempio, che si sia rischiata un’altra gravissima crisi per colpa di un fanatico che ha minacciato di bruciare il Corano in occasione della ricorrenza dell’11 settembre, nove anni dopo gli attacchi terroristici alle Torri Gemelle. Un reverendo della Florida, Jones, ha annunciato, poi smentito, poi nuovamente confermato, desistendo alla fine, di bruciare in pubblico il Corano, il libro sacro della religione islamica. Addirittura, in alcune immagini arrivate dagli USA, sono comparse scritte come “Koran Burning Day”, “Giornata del Corano in fiamme”. Il personaggio, poco equilibrato, può essere definito un idiota. Non ci voleva molto a prevedere cosa sarebbe accaduto sull’altro “fronte”, quello del fanatismo islamico, dove infatti una dozzina di persone hanno perso la vita in alcuni scontri provocati dal proposito insano del reverendo. Anche perché, come ci insegna la storia, spesso si iniziano a bruciare i libri per poi passare alle cose e alle persone. Il Presidente Obama ha parlato dell’America come una nazione liberale, dove è irrinunciabile il diritto a professare la propria religione. Parole forti e degne di un grande uomo. Resta il fatto che, grazie al tam-tam mediatico, la notizia del gesto folle annunciato da uno squilibrato ha in pochissimo tempo fatto il giro del pianeta, innescando focolai di protesta in quegli stessi paesi che da anni vedono l’America e l’occidente come paesi non certo amici. Forse maggiore cautela nell’informazione non avrebbe fatto male. ......................................................... 5553 ....18/9/2010 |