Sembra passato un secolo e invece sono trascorsi solo una decina d'anni.
Era la metà degli anni '90 quando l'allora guerriero Bossi chiamava BerlusKaiser l'ex-nemico leader di Forza Italia.
Gli anni passano e adesso Bossi da "guerriero" è diventato una delle guardie del Cavaliere.
Il quale nel frattempo Kaiser lo è diventato di fatto.
Nell´ultimo anno, infatti, Kaiser Silvio ha comunicato che:
1) la sua persona non può più essere sottoposta a processo penale, qualunque reato commetta;
2) se una sentenza della Cassazione non gli garba, lui la cambia per decreto
3) se il capo dello Stato non firma il decreto, è un ostacolo alla governabilità;
4) se la Costituzione gli impedisce di decretare su quel che gli pare, bisogna cambiarla anche a colpi di maggioranza, anche sciogliendo le Camere e «tornando al popolo» 5) il governo prepara norme-bavaglio per la stampa e per i blog.
6) i giudici che indagano o arrestano o scarcerano chi non vuole il governo vengono immantinente visitati dagli ispettori di Al Fano 7) propone di far votare solo i capigruppo in parlamento per evitare «sorprese».
Ci sarebbe pure la Costituzione, che prevede il voto del singolo parlamentare «senza vincolo di mandato», ma che sarà mai.
Insomma la Camera dei Deputati trasformata in Camera di servizio.
Il tutto condito da una politica di liberalizzazioni che, a dispetto del nome "Popolo delle Libertà", non è mai avvenuta.
Insomma autoritarismo si, liberismo no.
Del resto Indro Montanelli nel 2001 quando aveva fiutato prima di tutti noi il pericolo Berlusconi ebbe a dire "Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel manganello".