Italia 2010. Fuga nel futuro. _____________
Non è certo un caso che il nuovo gruppo parlamentare di Gianfranco Fini, cacciato dal PDL, si chiami Futuro e libertà e che la sua fondazione di riferimento si chiami Fare Futuro. Come non è nemmeno un caso che l'associazione fondata da Luca Cordero di Montezemolo si chiami Italia Futura.
Il termine "futuro" rappresenta nella inguardabile Italia del 2010 il tentativo di fuggire dalla realtà, da un presente fatto di degrado morale, politico, civico e in ultima analisi civile.
La prossima fine dell'era del berlusconismo può coincedere con il baratro in cui sta da tempo sprofondando l'Italia (non solo per colpa di Berlusconi, sia chiaro) oppure con una ripresa, uno scatto le cui premesse però non si avvertono minimante.
In politica non esiste attualmente un progetto alternativo a quello proposto da B.
Da anni non esiste una vera opposizione che sappia offrire a noi cittadini una valida scelta, un'idea ambiziosa da anteporre all'idea berlusconiana di intendere lo Stato, il potere e la politica.
Non si hanno notizie nemmeno dalla cosidetta società civile, anch'essa prigioniera di idelogie contrapposte e che esercita il diritto di opinione solo attraverso ripetetivi slogan da perenne campagna elettorale.
Resta quindi il "Futuro" inteso, sinora, più come Speranza che non come programma, più come ultima spiaggia su cui sperare di approdare, che non come meta predeterminata.
Può sopravvivere a lungo un Paese come l'Italia sulla base della sola Speranza ? No sicuro.
Come non può continuare assolutamente questo spettacolo indecente di degrado civile a cui stiamo assistendo da troppo tempo.
......................................................... 555330/8/2010