Diciamo che chiunque abbia un'età oltre i 25-30 anni è generalmente cresciuto con alcuni punti fermi nell'educazione appresa in famiglia, sintetizzabili in "solo chi ruba deve vergognarsi", "non c'è vittoria senza sacrificio", "prima il dovere e poi il piacere" etc. La saggezza popolare non ha pari quando riesce con semplici frasi a sintetizzare dei concetti che esprimono degli stili di vita. I valori su cui la nostra società si è basata per interi decenni sono sempre stati la famiglia, l'onestà, il rispetto della legge, il lavoro, il sacrificio. E' vero che non in tutti i contesti famigliari tali valori erano alla base dell'educazione dei più giovani oppure lo erano "troppo", basti pensare al concetto di "famiglia" così come viene inteso in molte zone, non solo del sud Italia. Facendo un rapido confronto con la decadenza morale che sta vivendo l'Italia di oggi, c'è da restare davvero allibiti. Cosa ci è successo negli ultimi anni ? Come siamo riusciti a passare dal "solo chi ruba deve vergognarsi" ai furfanti che la fanno franca, a partire dalle alte cariche della politica? Come siamo riusciti a declassare la famiglia, seppure intesa nell'accezione più ampia, a entità secondaria nella quale si può entrare e uscire a piacimento, (salvo poi sfilare nei patetici family day) ? Come siamo riusciti a creare generazioni di giovani, futuri ignoranti, che richiedono il tutto-subito, anteponendo il risultato al sacrificio con la collaborazione degli adulti, portatori sempre più della sindrome di disonestà ?. Diciamo che una prima rivoluzione avvenne alla fine degli anni '60, la contestazione giovanile e la prima grande crisi dei valori. La fantasia al potere, il 6 politico, l'nfluenza della rivoluzione culturale maoista prima e della filosofia di vita Indiana dopo, diedero forti scosse al modello di vita tradizionale occidentale. Si iniziò a parlare di lotta al potere costituito, di libertà sessuale, di femminismo, di droga libera, di opposizione alla guerra, di lavoro più equo etc. Tuttavia, almeno in quel periodo, le controparti in campo erano chiare : giovani vs anziani, figli vs genitori, rivoluzionari vs potere costituito, insomma una contrapposizione tradizionale, stavolta però accentuata dalle idee allora estremiste avanzate dalle nuove classi. In questo caso, è la sinistra ad aver avuto il copyright dello sconquasso dei valori. Sia chiaro, di quel periodo non tutto è negativo, anzi. Le donne finalmente guadagnarono punti nella scala sociale, i lavoratori ottennero il loro statuto che li tutelava, la "fantasia al potere" sessantottina servì a rinfrescare un pò le stantie classi dirigenti dell'epoca e il divorzio e l'aborto sono stati comunque delle conquiste sociali
Di contro ci fu l'avvio delle lotte sociali culminate con gli anni bui del terrorismo e degli atteggiamenti estremisti di chi, anche nelle scuole e nella magistratura, diventò militante in lotta contro le istituzioni e il potere.
Ma la vera demolizione dei valori tradizionali è molto più recente ed è qualcosa che riguarda gli ultimi anni. Prendiamo il valore della famiglia. Esiste ancora una famiglia tradizionale, standard ? No. Ma non che questo sia di per sè un problema. Si può vivere insieme senza essere sposati, ci si può innamorarsi anche tra persone dello stesso sesso, ci si può separare etc. Tuttavia, al di là della forma, è il contenuto che conta. Se due persone si vogliono bene e magari hanno dei figli (naturali o no poco importa), creano un nucleo stabile e tanti nuclei stabili producono una società stabile. Ma se gli esempi che arrivano dai mass-media, dalla politica, dallo spettacolo sono per lo più di rapporti temporanei, amori da "centometristi", frequentazioni con escort, trans, etc. allora non ci siamo. I giovani guardano e non capiscono più qual'è il modello di riferimento. Il valore della famiglia ce lo siamo giocato. Così come ci siamo giocato il valore dell'onestà. Oggi più che mai "chi-sbaglia-non-paga", non si va più in galera, le multe non vengono pagate grazie ai condoni o agli scudi fiscali, l'evasione fiscale (il tumore che uccide i servizi pubblici) viene perdonata, la corruzione viene tollerata da chi invece dovrebbe combatterla ogni giorno. Si sfornano leggi in continuazione per proteggere l'impunità di persone o partiti. Nell'Italia di oggi se si infrange la legge, il colpelvole non è il ladro, ma il giudice. Davvero oggi si ha la sensazione che la legge non sia uguale per tutti, per qualcuno è più uguale di altri. E anche qui, come per la famiglia, la politica nazionale da dei pessimi esempi, dando spazio a disonesti e farabutti che non si vergognano di esserlo. Vogliamo parlare del "lavoro e del sacrificio" ? Perchè uno dovrebbe piegare la schiena o anche solo fare 8 ore al giorno in ufficio per portare a casa 1.200 euro al mese, quando se partecipi ai demenziali reality guadagni molto di più e se sei una donna hai a disposizone il mestiere più richiesto del momento, la "velina" per sistemarti (con un calciatore) per tutta la vità e poi magari arrivare in parlamento. I vari Fabrizio Corona e compagnia bella lanciano il messaggio del "tutto e subito" e le Tv si contendono questi personaggi dati in pasto agli spettatori ipnotizzati (soprattutto giovani) in un tragico banchetto di vanità, scemenze, dove l'educazione e appunto i valori non esistono più. La Tv italiana, quella via etere, Raiset (Rai e Mediaset sempre più ormai tristemente simili) è ridotta ad ospitare continui pollai in cui si azzuffano tuttologi, veline, pseudo-giornalisti, dove le tette diventano l'elemento qualificante delle riprese, senza parlare, appunto, dei cosidetti reality. E i talk show, diventano tavolini da bar sport, dove si può dire tutto e il contrario di tutto, a prescindere dall'argomento. Di cultura e di informazione nemmeno l'ombra. Un tempo i giovani discutevano arrivando persino a picchiarsi (e in alcuni casi a uccidere) per le idee politiche, idee che facevano riferimento ai valori. Certo nessuno può rimpiangere le decine di ragazzi morti nelle strade negli anni '70 per motivi politici. Ma si provi oggi a ragionare con un ragazzo di politica, valori, società. Un muro è in grado di sostenere una migliore discussione. E la sola scuola (dove peraltro ci fanno passare i tagli per riforme), non è certo in grado da sola di sopperire alle carenze dei valori e di contenere il degrado in cui stiamo sprofondati. |