Parecchi anni fa quando Marco Pannella lanciò la sua crociata contro la partitocrazia, molti accolsero l’iniziativa come un modo come tanti per far parlare di sé e occupare gli spazi dei media altrimenti impegnati a dar voce ai soliti leader politici. La partitocrazia è la degenerazione di un giusto diritto costituzionale che permette ai cittadini di organizzare il consenso e la rappresentanza attraverso i partiti politici. Dalle prime battaglie di Marco Pannella (uno dei pochissimi politici che faceva e fa le sue lotte con passione) sono passati molti anni e le cose sono peggiorate. Basti pensare a quello che accade oggi. I partiti occupano tutto e di più : enti pubblici, Rai, consorzi, società municipalizzate, asl, ospedali, etc. Esattamente come nella tanto vituperata Prima repubblica. Però, oggi, c’è una differenza in peggio. Anzi due 1) Un tempo i politici indagati, sotto processo e condannati, lasciavano gli incarichi, si dimettevano sotto la spinta dei media e della pubblica opinione. Oggi abbiamo una dozzina di parlamentari condannati in via definitiva (pregiudicati) che sono ancora seduti a Montecitorio e Palazzo Madama e stipendiati da tutti noi. Per non parlare di quelli sotto processo o inquisiti, per i quali il pensiero di farsi da parte non li sfiora nemmeno. 2) La legge elettorale chiamata spettacolarmente “Porcellum” è la pietra tombale sul tentativo dei cittadini di poter dire la loro alle elezioni. La Legge Porcata (così definita dal suo stesso autore Calderoli), non permette ai contribuenti-cittadini di scrivere sulla scheda elettorale il nome della persona inviata a Roma a rappresentarli. La “x” sulla scheda da il mandato totale al partito di scegliere chi inviare a Roma (attraverso una lista di nomi preparata dalle segreterie). Ci sono quindi persone catapultate da zone lontane, giusto per farsi eleggere. A tutto ciò si aggiunge la vergognosa campagna di compra-vendita dei parlamentari, utili per sostenere questo o quel governo ed il fatto che ormai le leggi le scrive il governo e il Parlamento ratifica semplicemente (mentre il potere legislativo dovrebbe essere in capo al Parlamento). In questo scenario è quindi naturale sostenre che i partiti hanno il Paese completamente in mano ed agiscono senza possibilità di verifica da parte dei cittadini ......................................................... 5553 .................................................18/9/2010 |