Dopo il vertice tra i ministri interessati al federalismo, è stata scattata una foto ufficiale che li ritrae : Bossi, Fitto, Tremonti. C'erano tutti ... tranne il neo-ministro per il federalismo Bracnher! Quest'ultimo, appena nominato, si è avvalso immediatamente del cosidetto "legittimo impedimento", ovvero la possibilità riservata alle alte cariche dello Stato, ministri inclusi, di non partecipare alle udienze dei processi, Bossi, nel suo abituale linguaggio diretto ha sentenziato "Non è stato molto furbo". La stessa stampa fiancheggiatrice di B. e del suo governo ha accolto la notizia con commenti preoccupanti. Ma chi è esattamente Aldo Brancher ? Nel 1982 entra come dirigente in Fininvest, la holding controllata da B., dove una decina di anni dopo viene coinvolto nello scandalo di Tangentopoli. Nel 2001 entra in Forza Italia e nei governi di B. svolge il ruolo di sottosegretario in un paio di ministeri. Ma di Brancher sono note anche le vicende giudiziarie. Finì in galera per tre mesi e mentre "viveva" a San Vittore, B. e Confalonieri giravano in macchina intorno al carcere per mettersi in contatto con lui (lo ha rivelato lo stesso B.). E' stato quindi condannato in primo e secondo grado per falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. Quest'ultimo reato è andato prescritto, grazie alla legge che riduceva i termini decisa dal governo B., mentre il primo reato è stato depenalizzato dal secondo governo B., di cui peraltro il fido Brancher faceva parte. Ma le vicende giudiziare non terminano qui. Viene indagato a Milano per ricettazione nell'affaire Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all'istituto bancario. E' proprio nell'ambito di quest'ultima inchiesta che il neo-ministro imputato, ha sollevato il "legittimo impedimento" a pochissimi giorni dalla sua nomina. Il Presidente Napolitano è stato costretto a emettere un inusuale comunicato nel quale ha richiamato il ministro, sostendendo che non vi è, nel suo caso, niente che possa impedirgli di partecipare alle udienze del processo. Anche perchè (e qui il sospetto della nomina per sfuggire al processo è fortissimo) il neo-ministro inizialmente doveva occuparsi di federalismo. Il governo ha già il ministro per le riforme, il ministro per l'attuazione del programa, il ministro degli affari regionali e autonomie locali ... e la domanda che moltissimi si sono fatti è : "ma serviva davvero un altro ministero ?". In effetti a Brancher, dopo che Bossi è sbottato con "Il ministro al federalismo sono io", hanno dovuto cambiare nome al suo dicastero "Sussidiarietà e decentramento". Alla fine sembra che Brancher abbia affermato di non voler ricorrere alla norma salva-ministri. Resta il fatto che le deleghe di Brancher (cioè di che cosa deve occuparsi), sono ancora misteriose e nemmeno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. E anche disponendo di tutta la buona volontà per pensare che non vi sia corrispondenza tra le vicende giudiziarie e la nomina a ministro, resta il fatto che a parole il governo invoca tagli e razionalizzazioni, ma nei fatti i ministeri e gli incarichi proliferano. ......................................................... 5553/7/2010 |