Lo strabismo
della destra italiana
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Law and Order, è lo slogan che da sempre caratterizza una certa destra conservatrice, soprattuto in America.
Legge e ordine sono in ogni caso due dei principali pilastri che da sempre caratterizzano le politiche delle destre in tutto il mondo, con una certa enfatizzazione nei paesi di cultura protestante e anglosassone.
Il rispetto della legge, la punibilità dei reati e il mantenimento dell'ordine sociale sono alla base della cultura della destra, non solo di quella ultra-conservatrice o reazionaria ma, con le dovute mitigazioni e l'abbandono degli aspetti più radicali ed estremistici, anche di quella poù moderna e moderata.
Ovunque le contrapposizioni destra-sinistra e conservatori-progressisti, si caratterizzano per diverse posizioni in tema di applicazione delle regole e di punibilità dei reati.
Tradizionalmente più rigorosa la destra tendente a confinare nella sfera del personale le responsabilità dei reati, più tollerante la sinistra, quest'ultima portata invece a socializzare le responsabilità mettendo in risalto il contesto in cui il reato è maturato.
E' così dovunque.
O meglio dovunque tranne che in Italia, l'eterna eccezione che conferma tutte le regole.
In Italia la destra, da quando ha potuto finalmente affrancarsi dalle origini post-fasciste riuscendo quindi a proporsi come componente politica candidata a governare il Paese ed a esprimere quindi una classe politica moderata, soffre di uno strabismo evidente.
A livello diciamo così popolare predica l'approccio della tolleranza zero, del tradizionale "chi-sbagli-paga" e della sicurezza massima per il cittadino, concetti inseriti sempre con alta priorità all'interno dei programmi elettorali e coerenti quindi con le origini della destra conservatrice.
A livello politico, (qualcuno potrebbe chiamarla casta), ci si dimentica completamente di tali concetti e si parla di giustizialismo, nel momento in cui alcuni suoi esponenti vengono coinvolti in procedimenti giudiziari o anche solo in inchieste preliminari.
Non solo. Il lungo elenco di leggi modificate per depenalizzare i diversi reati, gli interventi per accorciare i tempi di prescrizione dei reati a fronte però della lunghezza tremenda dei procedimenti penali, la posizione quanto meno ambigua nei confronti dell'indulto e le recenti norme di protezione esclusiva nei confronti delle prime 4 cariche dello Stato, forniscono l'indicazione formidabile della gigantesa anomalia di cui soffre la nostra destra.
Il "giustizialista" Antonio Di Pietro in un altro Paese troverebbe collocazione a destra non a sinistra.
Il concetto del "chi-sbaglia-paga" normalmente alberga nella destra dello schieramento politico, non a sinistra.
E del resto la paventata riforma della giustizia che l'attuale Governo sta progettando sembra più che altro un regolamento di conti finale con la magistratura, che seppur in parte politicizzata, deve restare sempre e comunque un organo indipendente e al di sopra delle parti.
Vedremo se nella riforma verranno introdotte misure concrete e definitive per sconfiggere invece quello che è il vero male della giustizia nostrana, quello che mina la credibilità di questo prezioso principio su cui si fonda una democrazia compiuta: la lunghezza infinita dei processi e l'incertezza della pena.
Verrebbe da chiedersi se un certo tipo di atteggiamento, appunto lo strabismo, rimarrebbe tale e quale a seguito di un radicale cambiamento della leadership della destra italiana.
Una leadeship che sappia finalmente riscoprire gli originari principi che sono alla base delle forze conservatrici e moderate : esistono delle regole e queste vanno rispettate.
Chi non lo fa deve essere punito.
17/12/2008