Prosegue la strage quotidiana sulle strade.
Nell'indifferenza di tutti.
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Ho letto il report delle statistiche per incidenti stradali prodotta dall' Automobil Club Italia (ACI) relativo all'anno 2006.
Ogni giorni 16 persone muoiono sulle strade.
E' vero il trend 2000-2006 è positivo, cioìè ci sono meno incidenti, ma il calo avviene troppo lentamente.
Nella sola provincia di Pavia i morti sono stati 76: ogni 5 giorni una persona lascia la vita sulle strade.
E' un dato impressionante, un bagno di sangue.
Ma mentre per altre tragedia la gran cassa dei mass-media produce lo sconcerto e l´indignazione popolare, un-morto-ogni-5-giorni, vittima della strada, non produce nulla.
Le notizie delle vittime della strada li trovavano spazio in cromaca per poi venire immediatamente dimenticate.
Produce indignazione e norme ad-hoc sulla sicuerezza il caso classico dell'extra-comunitario ubriaco che falcia le persone alla fermnata del bus oppure travolge un pedone o ancora sorpassando in curva si schianta contro un veicolo provocando vittime.

Ma questi, seppur in tutta la loro drammacità e importanza, nel computo degli incidenti quotidani sono episodi marginali. Della strage quotidiana, quella che ha come protagoniste persone "normali", "standard", nessuno ne parla o meglio, dopo la cronaca tutto torna come prima.
La tipologia e l´età di chi provoca gli incidenti è la più disparata, ma quello che le accomuna sono le cause, sempre e solo l´alta velocità e la scarsa attenzione alle misure di sicurezza.
Ed anche le conseguenze degli incidenti sono sempre le stesse, ovvero il nulla.
Nel senso che l´episodio viene vissuto come fine a se stesso e non provoca mai nessuna indignazione e nessuno sconcerto, se non fra i più stretti parenti e conoscenti delle vittime.
Insomma, un-morto-ogni-5-giorni viene vissuto dalla collettività come una fatalità, come una disgrazia al pari di una malattia incurabile, come una calamità, come una sventura capitata dal cielo e non invece come la logica conseguenza di una situazione in cui tutti noi siamo responsabili in prima persona.
Gli automobilisti ed i motociclisti che in larga parte disattendono le norme del codice della strada e le più elementari misure di sicurezza
. Alzi la mano chi rispetta sempre il limite di velocità, chi rispetta sempre il divieto di sorpasso nei centri urbani e in corrispondenza della striscia continua.
Quanti di coloro che stanno leggendo indossano sempre la cintura di sicurezza (giova ricordare che negli incidenti stradali quando si parla di "persona sbalzata fuori dall´abitacolo" è quasi certo l´assenza della cintura allacciata).
La scena dei genitori che viaggiano in auto senza cintura con i figli seduti sui sedili posteriori è un'immagine devastante: i figli utilizzano i genitori come esempi! Molti, poi, sono convinti che la massima attenzione va prestata fuori dal centro urbano.
A 50 km all'ora, fare un frontale è come gettarsi dal terzo piano!
Ed ecco che appena si entra in autostrada si allaccia la cintura di sicurezza.
Esattamente l´opposto del buon senso e delle statistiche che indicano invece nei centri urbani il luogo principale in cui si verificano gli incidenti.
E le forze dell´ordine?
A fronte di un´emergenza, istituzioni e le sempre troppe polizie del Belpaese dovrebbero modificare il proprio atteggiamento nei confronti del problema.
Macchè.
Di nuovo alzi la mano chi, ad esempio a Sannazzaro, è mai stato multato perché non indossava la cintura di sicurezza.
Ed anche i mass-media non fanno eccezione.
Eppure c'è ch si lamenta per la presenza di autovelox o d altre tipologie di controlli.
Il limite c'è e va rispettato.
Forse occorre prendersela con chi viola tali limiti che, se rispettati sempre, farebbero venire meno l'esigenza dei contolli.
Quante volte in TV si vedono gli attori impegnati in una sequenza a bordo di un´auto senza indossare la regolare cintura di sicurezza?
Relativamente poi alla situazione delle strade, terza concausa degli incidenti, conviene stendere un velo pietoso.
Ad esempio, l´istituzione delle nuove rotonde sono senz´altro una buona iniziativa mirata a limitare la velocità di chi vi accede, ma se poi non viene regolarmente tagliata l´erba ai bordi, non viene rifatta per tempo la segnaletica orizzontale non se ne segnala con il dovuto anticipo la presenza l´effetto positivo viene di fatto annullato.
In Gran Bretagna, fino a qualche anno fa avevano un problema simile al nostro: troppi morti per incidenti stradali.
E da paese serio, quale sono, hanno diramato nuove norme e le hanno sapute applicare molto rigorosamente, tant´è che il numero di incidenti e di morti è costantemente diminuito negli anni, fino a raggiungere i 62 morti per ogni milione di abitanti contro i 104 dell´Italia.
Insomma i sudditi di sua maestà, molto più intelligentemente, preferiscono dedicarsi ad altre attività che non rischiare la pelle sulle strade come i cittadini del Belpaese.
Ma tant´è, la buona torta si fa con i buoni ingredienti ed in questo caso l´ingrediente è l´educazione ed il senso civico dell´italiano medio che è distante anni luce da quello degli abitanti dei paesi europei più evoluti.
E quindi ecco perché nel caso di incidente stradale, non si deve parlare di destino che uccide e rende invalido, ma piuttosto di precise responsabilità che la società tutta dovrebbe sentirsi addosso.
Invece, a quanto sembra, un-morto-ogni-5-giorni non interessa proprio a nessuno.
Salvo poi piangere sul sangue versato
09/12/2008