Intervista a SALMASO ANTONIO (3/5)

Con della segatura, infine, si sistemava l’area di porta, in modo che gli estremi difensori, tuffandosi, non si facessero male.
Il primo tappeto erboso è stato effettuato nel 1985. Presidente del Battaglia era allora Lucio Cavaliere. Gianni Perazzolo ha fatto in modo che fossero prestate le macchine ed ha diretto i lavori. Anch’io ho dato una mano. E’ stato proprio allora che ho iniziato a curare la manutenzione del campo, attività che svolgo ancora oggi.
L’anno seguente è stata realizzata la nuova recinzione: è la stessa che possiamo vedere anche ora.
Subito dopo (17-18 anni fa) sono state realizzate le attuali tribune. In precedenza, per vedere bene la partita, gli spettatori salivano su una montagnola di terra appositamente predisposta; si trovava tra l’attuale ripostiglio e l’ingresso del campo (Foto 4). Prima dell’uso del trattorino, l’erba era tagliata a mano, con un falcetto. Il lavoro, come si può facilmente immaginare, costava molta fatica.
Subito dopo la conclusione della guerra, alcune famiglie di sfollati vivevano in un gruppo di baracche poste in Piazza della Libertà. Dopo poco tempo per queste famiglie sono state costruite le case che si trovano presso la ferrovia; le baracche sono così state dimesse. Una di queste baracche è stata sistemata presso l’angolo del campo che dà verso la palestra ed è stata utilizzata come spogliatoio. E’ rimasta lì per 3-4 anni ed è stata quindi demolita.
Gli spogliatoi sono allora stati trasferiti presso la Biblioteca Comunale. Successivamente andavamo alle docce pubbliche (poste vicino l’ex sede dei vigili urbani) e qui, per lavarci, pagavamo una modica somma. Sono poi stati costruiti gli spogliatoi a fianco delle attuali tribune, ora adibiti a deposito (Foto 5). Quando è stato costruito l’attuale campo sono stati realizzati anche gli spogliatoi tuttora funzionanti (Foto 6).
Ci si lavava anche alla meno peggio, con l’acqua fredda, nel trogolo (in dialetto veneto, àlbio) posto nell’angolo del campo che dà verso la palestra, rimasto dopo l’abbattimento della baracca. Altre volte, ci si lavava presso la pompa pubblica posta all’angolo tra Via Roma e l’inizio di Traversa Terme (la strada che porta alle Poste). Un altro punto dove si poteva attingere l’acqua è l’attuale pompa posta tra la tribuna e l’ex-spogliatoio (ora deposito). In tali condizioni si faceva il bagno a casa, nel mastello. Questo, naturalmente, valeva anche per gli ospiti.