CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO

SERIE A


 

CAMPIONATO ITALIANO DI CALCIO SERIE A  2009 -2010

ITALIAN FOOTBALL CHAMPIONSHIP - PREMIERE LEAGUE 2009- 2010


INTERNAZIONALE

MILANO FOOTBALL CLUB s.p.a. (1908)


CLASSIFICA CAMPIONATO DI CALCIO SERIE A 2010 - 2011 (38° GIORNATA)

SUPER CLASSIFICA CAMPIONATO DI CALCIO SERIE A 1929 - 2010 (CLASSIFICA PERPETUA)

RECORD CAMPIONATI DI CALCIO SERIE A 1929 - 2011

CLASSIFICA CAMPIONATO DI CALCIO SERIE A 1898 - 2011

CLASSIFICA COPPA ITALIA DI CALCIO 1922 - 2010

CLASSIFICA SUPER COPPA ITALIANA  DI CALCIO 1987 - 2010

CLASSIFICA TROFEI ITALIANI DI CALCIO DAL 1899 AL 2010

CLASSIFICA COPPA DEI CAMPIONI 1955 - 2010

CLASSIFICA COPPA DELLE COPPE DAL 1961 -2010

CLASSIFICA COPPA U.E.F.A DAL 1957 - 2010

CLASSIFICA SUPER COPPA EUROPEA 1971 - 2010

CLASSIFICA COPPA INTERCONTINENTALE 1959 - 2010

CLASSIFICA COPPA LIBERTADORES 1959 - 2010

CLASSIFICA SUPERCOPPA SUDAMERICANA

CLASSIFICA COPPA INTERAMERICANA

CLASSIFICA RECOPA SUDAMERICANA 1989 - 2010

CLASSIFICA ASSOLUTA COPPE INTERNAZIONALI


Campionato
Girone di andata


Il girone di andata vede inizialmente Inter, Juventus e la Sampdoria di Delneri contendersi la vetta della classifica. La Juventus vince le prime quattro partite portandosi in testa assieme ai doriani ma poi, nelle successive due partite, pareggia contro il Bologna e perde a Palermo mentre i blucerchiati pareggiano con il Parma; i nerazzurri passano così in testa alla 7ª giornata. Nel frattempo Roma, Milan e Napoli conoscono un inizio di campionato decisamente inferiore alle aspettative: il Milan vince solo contro Siena e Bologna, mentre alla Roma dopo due sole giornate Spalletti si dimette, lasciando la guida a Ranieri; il Napoli invece ottiene solo 7 punti in 7 partite.
Nei mesi di ottobre e novembre la lotta per la vetta si riduce a una contesa tra Juventus e Inter, con i nerazzurri che però tengono un alto ritmo vincendo 7 partite su 8 tra la 7ª e la 14ª giornata; la Juventus invece, dopo una ripresa, perde contro il Cagliari e il Napoli, scivolando a -8 dalla rivale alla 14ª giornata. Nel frattempo risalgono il Milan e il Napoli (quest'ultimo rinvigorito dall'arrivo sulla panchina di Walter Mazzarri) che, dall'8ª giornata, vincono diverse partite, risalendo gradualmente la classifica. Alla fine di novembre, dopo 14 giornate, i rossoneri arrivano a soli 7 punti dai cugini, lottando anch'essi per la vetta assieme alla Juve. Lo scontro diretto tra questa e l'Inter riavvicina la squadra di Ciro Ferrara alla vetta, distante adesso solo 5 lunghezze: la sfida finisce 2-1 per i bianconeri grazie alla fortuita rete di Chiellini e il decisivo pallonetto di Marchisio.
Ma proprio da questo momento per i bianconeri inizierà un lungo periodo di crisi di gioco e risultati che li porterà a perdere con Bari (3-1) Catania (1-2) e Milan (0-3), allontanandosi definitivamente dal primo posto. Il Milan rimarrà invece ancora in corsa, ma alla fine del girone sarà l'Inter a laurearsi campione d'inverno con 8 punti di vantaggio sulla rivale cittadina; resterà negli annali del calcio l'ultima partita del girone d'andata del team di Moratti: un 4-3 in rimonta contro il Siena con reti decisive negli ultimi secondi di gioco messe a segno da Sneijder e Samuel. Nel frattempo la Roma inizia a riprendere quota, risalendo la classifica e giungendo a lottare per il 4º posto assieme al Napoli alla fine del girone.
Perde quota invece la Sampdoria (da segnalare anche un Cassano in temporanea crisi con l'ambiente blucerchiato) mentre il Genoa, il Palermo, il Bari ed il Cagliari mostrano una certa continuità, arrivando a contendersi i piazzamenti per l'Europa League. La lotta per la salvezza vede come protagonisti l'Atalanta, che vive un inizio di stagione difficile, il Siena, anch'esso protagonista di un'annata iniziata in modo molto difficoltoso, il Livorno neo-promosso, il Bologna e il Catania. Mentre il Bologna, dopo un discreto avvio, perde molti punti, il Catania chiude in modo più positivo il girone di andata.


Girone di ritorno


I nerazzurri campioni d'inverno aprono il girone di ritorno così come avevano cominciato quello di andata: sofferto pareggio col sorprendente Bari (e in rimonta: da 2-0 a 2-2) e vittoria sofferta nel derby, vinto grazie alle reti di Milito e Pandev, nonostante due espulsioni e un arbitraggio molto contestato. Intanto la Roma comincia a delinearsi sempre più come la principale rivale dell'Inter, inanellando una notevole serie di risultati utili: nonostante tre pareggi consecutivi con Napoli, Milan e Livorno riesce a ridurre il distacco dai campioni uscenti, che ridotti in 9 pareggiano al Meazza contro la Sampdoria e perdono 3-1 al Massimino di Catania.
La lotta per il titolo vede coinvolte Roma e Inter, col Milan a fare da possibile outsider. Una prima svolta la si ha il 28 marzo, quando all'Olimpico si affrontano le prime della classe: un errore di Júlio César e un gol di Toni decidono il match in favore dei giallorossi e riducono a un punto il divario fra le due formazioni. Mentre i rossoneri nel frattempo perdono terreno, la domenica seguente le due squadre escono vincitrici (la Roma a Bari e l'Inter col Bologna); poi sette giorni dopo avviene il sorpasso, con i romanisti che battono 2-1 l'Atalanta e approfittano del passo falso dell'Inter a Firenze (2-2).
A questo punto i nerazzurri sperano in uno sgambetto della Lazio nel derby che però non avviene, dato che i biancocelesti, pur portandosi in vantaggio nel primo tempo, sbagliano un rigore (parata di Júlio Sérgio, su tiro di Floccari) e si fanno successivamente rimontare dalla doppietta di Vučinić; tuttavia la settimana dopo, quando la nuova capolista sembrava ormai lanciata, l'Inter ritorna in testa piegando 3-1 l'Atalanta: contemporaneamente la Sampdoria, con una doppietta di Pazzini, vince in casa dei romanisti. I nerazzurri vincono poi le ultime 3 partite del campionato e ottengono il loro 18º scudetto dopo la vittoria di Siena, grazie al gol vittoria di Diego Milito.
Terza classificatasi è il Milan, che con Roma e Inter accede direttamente alla Champions League; ai preliminari di questa, dopo un testa a testa col Palermo segnato dal pareggio nello scontro diretto a due giornate dal termine, è la Sampdoria targata Cassano-Pazzini, che dopo un primo periodo di cedimento ritorna nelle zone alte della classifica. Ai rosanero andrà l'Europa League, così come al Napoli e alla Juventus, autrice di un infruttuoso girone di ritorno. Retrocedono infine il Livorno (dopo un solo anno nella massima serie), all'ultimo posto con una sola vittoria nel 2010, il Siena (alla prima retrocessione in Serie B dopo sette stagioni in A) e l'Atalanta, che saluta la Serie A dopo tre stagioni.

Il titolo di capocannoniere va al centravanti dell'Udinese Antonio Di Natale, che con 29 reti distacca di 7 lunghezze l'interista Milito e di 10 il doriano Pazzini e il rosanero Miccoli. La stagione sarà ricordata inoltre per il notevole numero di cambi di allenatore, che ha visto coinvolte 12 delle 20 società partecipanti.

Dopo la conclusione del campionato, l'8 giugno 2010, il Procuratore Federale della FIGC Stefano Palazzi interroga e successivamente deferisce[4] Enrico Preziosi e Massimo Moratti, rispettivamente presidenti di Genoa e Inter, per la trattativa del trasferimento dei calciatori Diego Milito e Thiago Motta svoltasi attraverso il presidente Preziosi, che non avrebbe potuto prendervi parte direttamente in quanto inibito all'attività di dirigente in seguito alla squalifica per 5 anni subita nel 2008. Il 9 luglio i due vengono condannati rispettivamente a 6 mesi di inibizione per Preziosi e 90.000 euro di ammenda al Genoa e 3 mesi di inibizione per Moratti e 45.000 euro di ammenda all'Inter. Sia Genoa che Inter hanno successivamente presentato ricorso, respinto il 28 luglio dello stesso anno.


Record


Maggior numero di vittorie: Inter e Roma (24)
Minor numero di sconfitte: Inter (4)
Migliore attacco: Inter (75 gol fatti)
Miglior difesa: Inter (34 gol subiti)
Miglior differenza reti: Inter (+41)
Maggior numero di pareggi: Catania (15)
Minor numero di pareggi: Juventus (7)
Minor numero di vittorie: Livorno e Siena (7)
Maggior numero di sconfitte: Livorno (23)
Peggiore attacco: Livorno (27 gol fatti)
Peggior difesa: Siena (67 gol subiti)
Peggior differenza reti: Livorno (-34)
Partita con più reti: Inter - Palermo 5-3 , Genoa - Cagliari 5-3 (8)
Partita con maggiore scarto di gol: Genoa - Inter 0-5 (5)
Maggior numero di reti in una giornata: 39 (28ª giornata)
Minor numero di reti in una giornata: 17 (6ª, 27ª giornata)
Maggior numero di risultati utili consecutivi: Roma (24)
Maggior numero di sconfitte consecutive: Bologna (5)
Maggior numero di vittorie consecutive: Roma (7)
Imbattibilità portiere: Morgan De Sanctis (Napoli), 588 minuti
Minor numero di sconfitte interne: Inter, Palermo e Sampdoria (0)
Maggior numero di rigori parati consecutivi: Morgan De Sanctis (Napoli), 3
Maggior numero di assist forniti: Ronaldinho (Milan) ,17
Gol segnati complessivamente in tutto il campionato: 992 (media 2,61 a partita)


Verdetti


Inter Campione d'Italia 2009-2010, detentrice della Champions League 2009-2010 e della Coppa Italia 2009-2010.
Inter, Roma e Milan qualificate alla Champions League 2010-2011, Sampdoria qualificata al turno preliminare.
Palermo e Napoli qualificate alla UEFA Europa League 2010-2011, Juventus[ qualificata ai preliminari.
Atalanta, Siena e Livorno retrocesse in Serie B 2010-2011.


Stagione della squadra campione d'Italia : Inter (l'anno del triplete)


La stagione si apre con la sconfitta contro la Lazio per 2-1 a Pechino in Supercoppa italiana, con le reti di Matuzalém, Rocchi ed Eto'o.[3] Il campionato per l'Inter inizia, per il terzo anno consecutivo, con un pareggio per 1-1 contro il neopromosso Bari mentre alla seconda giornata è già derby: finisce 4-0 per l'Inter (erano 35 anni che i nerazzurri non battevano il Milan con quattro reti di scarto). L'Inter vola in testa solitaria all'ottava giornata, allunga notevolmente sulle dirette concorrenti e nonostante la sconfitta nello scontro diretto con la Juventus rimane comunque in vetta mantenendola fino a laurearsi "campione d'inverno" con una giornata d'anticipo al cui termine del girone di andata a 8 punti di vantaggio sul Milan (quest'ultimi con una partita in meno).
Alla ventesima giornata il distacco si riduce a 6 a causa del pareggio col Bari e della vittoria del Milan sul Siena. Col derby, i "cugini" tentano un clamoroso riavvicinamento ma l'Inter vince 2-0 (nonostante la squadra sia rimasta in 10 uomini dopo mezz'ora). Alla 25ª si fa avanti prepotentemente la Roma, che viene da una lunga striscia di risultati utili, portatasi a -5 dall'Inter grazie al pareggio interno per 0-0 con la Sampdoria. Con il recupero della partita con la Fiorentina da parte del Milan, i rossoneri si portano a -4 dai nerazzurri, distacco che si riduce ad 1 punto quando l'Inter perde a Catania e il Milan vince in casa con il Chievo. Il punto di vantaggio si trasforma in +4, sia sul Milan che sulla Roma, alla 30ª giornata, con la vittoria dell'Inter sul Livorno, la sconfitta dei "cugini" a Parma e la vittoria dei giallorossi a Bologna. Alla 31ª c'è lo scontro diretto con la Roma all'Olimpico e si conclude con la vittoria dei padroni di casa per 2-1, riducendo lo svantaggio ad 1 solo punto.
Alla 33ª c'è il sorpasso: l'Inter pareggia 2-2 a Firenze nell'anticipo mentre la Roma vince in casa con l'Atalanta. Alla 35ª il controsorpasso, con l'Inter che vince in rimonta con l'Atalanta e la Roma che perde in casa con la Sampdoria a causa della doppietta del futuro nerazzurro Giampaolo Pazzini, riportandosi in vetta con 2 punti di scarto, distacco che rimane invariato fino all'ultima giornata quando l'Inter vince il suo 18º scudetto a Siena, il 16 maggio, imponendosi per 1-0 con gol di Milito nel secondo tempo.
In Coppa Italia i nerazzurri arrivano per la dodicesima volta in finale dopo aver battuto il Livorno (1-0, gol su punizione di Sneijder), la Juventus (2-1, vantaggio iniziale di Diego, pareggio di Lúcio e rete decisiva di Balotelli nel finale) e la Fiorentina (doppio 1-0, Milito all'andata ed Eto'o al ritorno). In finale viene sconfitta la Roma all'Olimpico per 1-0 con gol di Milito, nella quinta finale contro i giallorossi nelle ultime sei edizioni.
In Champions League l'Inter è sorteggiata in un girone difficile con i campioni di Spagna e d'Europa del Barcellona dell'ex Ibrahimović, con i campioni d'Ucraina della Dinamo Kiev dell'ex rossonero Shevchenko e con i campioni di Russia del Rubin Kazan'. I nerazzurri non cominciano bene il girone, raccogliendo solo tre pareggi, per 0-0 con gli spagnoli, per 1-1 coi russi e per 2-2 con gli ucraini. Nella quarta partita, approfittando del contemporaneo pareggio del Barcellona con il Rubin e cogliendo una rocambolesca vittoria contro la Dinamo in Ucraina (1-2), i nerazzurri si portano momentaneamente in testa al girone, ma sono poi spodestati a causa della sconfitta contro i catalani nella quinta partita del girone (2-0). Ci vuole una vittoria (2-0) contro i russi per portare l'Inter agli ottavi di finale come seconda classificata[6], dove la squadra di Mourinho affronta il Chelsea dell'ex allenatore del Milan Carlo Ancelotti. L'andata arride all'Inter, che vince per 2-1 grazie alle reti di Milito e Cambiasso (momentaneo pareggio di Kalou).
Anche nel ritorno i nerazzurri prevalgono (1-0, rete di Eto'o), centrando un successo in trasferta contro una squadra inglese dopo sette anni (l'ultima vittoria, 3-0 ad Highbury contro l'Arsenal, risaliva al 2003), e presentandosi così ai quarti di finale dopo quattro anni. Il sorteggio di Nyon pone i nerazzurri di fronte ai russi del CSKA Mosca. L'andata termina 1-0 con gol di Milito, risultato che va stretto all'Inter per le tante occasione sprecate.[9] L'incontro di ritorno si conclude col medesimo risultato in virtù del gol di Sneijder su punizione dopo soli sei minuti e con i russi in 10 uomini dall'inizio del secondo tempo. L'Inter, con pochi sussulti, approda in semifinale a sette anni di distanza dall'ultima volta e trova il Barcellona, già affrontato nei gironi. I nerazzurri vincono la partita di andata per 3-1 con i gol di Sneijder, Maicon e Milito che rimontano l'iniziale vantaggio di Pedro. Da quarant'anni l'Inter non vinceva né segnava un gol contro i catalani.
Nell'attesa partita di ritorno al Camp Nou l'Inter soffre tantissimo, subendo il gioco dei catalani e chiudendosi a difesa della propria area perché ridotta in 10 uomini dopo mezz'ora per l'espulsione di Thiago Motta. Pur subendo un gol da Piqué a cinque minuti dalla fine, la squadra resiste e si qualifica per la finale di Champions League a 38 anni dall'ultima volta. Il 22 maggio a Madrid battendo il Bayern Monaco con due gol di Milito, l'Inter conquista la sua terza Coppa dei Campioni dopo 45 anni, realizzando così una storica tripletta mai riuscita a nessun'altra squadra italiana. Inoltre con quest'ultimo successo, l'Inter diventa la seconda squadra italiana alle spalle del Milan per numero di Coppe dei Campioni conquistate, scavalcando la Juventus, mentre il tecnico portoghese diventa il terzo allenatore, dopo Ernst Happel e Ottmar Hitzfeld, a vincere due Champions League con due club diversi. Al termine della stagione chiude la sua esperienza in Italia trasferendosi in Spagna al Real Madrid
 


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