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TURANDOT

libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni

Musiche di Giacomo Puccini

Avvertenza: quanto trovate scritto da qui in avanti e' una mia personalissima versione della famosa opera lirica. I testi dei brani sono citati secondo una mia altrettanto personalissima opinione che siano i piu' significativi, e a tratti i brani non sono integrali. Naturalente non si potra' mai spiegare a parole la musica.

Piazza della Città Imperiale. Un Mandarino legge un decreto:

Mandarino

Popolo di Pechino, la legge è questa: Turandot la Pura sposa sara'
di chi di sangue regio spieghi i tre enigmi ch'ella proporra'.
Ma chi affronta il cimento e vinto resta, porga alla scure la superba testa.
Il Principe di Persia, avversa ebbe fortuna, al sorger della luna, per man del boia muoia!!!

La folla, urla e ripete "Muoia! Muoia!!" . Si sa, le folle sono sensibili a certi spettacoli macabri, si divertono come bambini crudeli .......
La folla è eccitata al massimo, e nella bolgia un vecchio viene travolto e atterrato. Una giovane cerca di aiutarlo e chiede aiuto per lui, ma solo un giovane pare interessarsi al vecchio e accorre, ma appena vicino grida:

Il giovane

Padre!! Mio padre!!!!

Il vecchio

Oh, mio figlio, tu, vivo!!

Il figlio raccomanda al padre di parlare piano: chi ha usurpato il trono cerca entrambi [chiaramente non per fare una chicchierata :-(]. Il vecchio è in realta' un Re: Timur. Egli racconta al figlio che l'ha cercato tanto e alla fine l'ha creduto morto, e che dopo la battaglia è dovuto fuggire. Ma una fanciulla, Liu', era rimasta al suo fianco e mendicava per lui. Il Principe ignoto chiede a Liu' con meraviglia e dolcezza:

Principe ignoto

Liu', chi sei?

Liu'

Nulla sono, una schiava, mio Signore

Principe ignoto

e perché tanta angoscia hai diviso?

Liu'

perché un di' nella Reggia ...... m'hai sorriso.

La "i" di sorriso, viene pronunciata da Liu', lunghissima, piena di sentimento, sognate!!.

Ma ritorniamo alla scena iniziale, ricordate che il povero Principe di Persia non era riuscito a sciogliere gli indovinelli di Turandot e doveva morire??? Ecco entrare i servi dei boia , che cantano un'aria alquanto allegra, canzonante, se non fosse per le parole:

Servi dei boia

Il lavoro mai non langue dove regna Turandot
Dolci amanti, avanti, avanti!!!.......
Bianca al pari della giada, fredda come questa spada, è la bella Turandot.
..........
Chi quel gong, perquotera', apparire la vedra', i tre enigmi ascoltera', e morra'.

Ora però tutti zittiscono, bisogna aspettare il sorgere della luna, il termine prestabilito per l'esecuzione del malcapitato. La folla la chiama con dolcezza, ma impaziente, soprannominandola "testa mozza" e "faccia pallida" e ancora "amante smunta dei morti".

Una lugubre nebbia avanza con un corteo, preceduto da dei fanciulli che cantano come in un sussurro, un'aria triste di speranze deluse, di attesa della primavera e del suo triste tardare, di ghiacci che non si sciolgono, anche se il tempo è giunto.

Alla fine entra il Principino di Persia, atterrito per la prossima morte ma, a detta della folla: "com'è fermo il suo passo!! com'è dolce il suo volto!!" è un ragazzino coraggioso e troppo giovane per morire. La folla si intenerisce e chiede pieta' per il Principino, sempre con più forza, sempre più forte, fino a supplicare urlando a Turandot "La grazia!!!"

Anche il Principe Ignoto, sembra d'accordo con la folla, e rincara la dose:

Principe ignoto

Ah!mostrati, o crudele!
Ah! ch'io ti veda! Ch'io ti maledica!

Ma ecco Turandot apparire, è bianca quasi incorporea ......
Basta questo solo, che lei si mostri e il Principe ignoto ha una specie di mutazione genetica improvvisa, infatti si trasforma in un rospo ........ no ....... questa deve essere un'altra favola. Insomma sto' Principe dei miei stivali, cambia diametralmente opinione su Turandot, e le sue parole sono l'inizio di un percorso, lungo, insidioso, dal dubbio epilogo. Vabbeh, in altre parole chiamiamolo anche "colpo di fulmine".

Principe ignoto

O divina bellezza! O sogno! O meraviglia!

ma con un rapido gesto Turandot, conferma la sentenza di morte per lo sfortunato Principino di Persia. La folla, i boia e tutta la piazza sembrano accettare passivamente la decisione di Turandot. Il corteo si allontana, restano soli il Principe ignoto, Liu' e Timur.

Il Principe ignoto è rimasto impietrito. Il padre, Timur, se ne accorge. Capisce cosa sta' frullando nella testa del figlio e cerca di dissuaderlo, anche Liu' lo supplica. Ma il lucente gong di bronzo, sulla scena, sembra attirarlo in modo fortissimo. Il Principe ignoto si lancia sul gong, ma questo si oscura e appaiono 3 ministri: Ping Pang e Pong. Invero sono tre i corpi fisici che appaiono in scena, ma il personaggio è uno solo, per cui non staro' a sottigliare sulle parole pronunciate da uno invece che dall'altro dei tre.

Ping Pang Pong

Fermo! Che fai? ....... Chi sei? Che fai? Che vuoi? Va' via!
Pazzo! La porta è questa della gran beccheria!
Qui si strozza! Si sgozza! Si trivella! Si spella! Si uncina e capitozza!
Si sega e si sbudella, sollecito precipite, al tuo paese torna!
Ti cerca la' uno stipite per romperti le corna! Ma qui no! Ma qui no!

Qui tutti i cimiteri sono occupati, bastano i pazzi indigeni,
non vogliamo più pazzi forestieri, O scappi o il funeral per te s'appressa!
Per una Principessa! Peuh!.... che cos'è?
Una femmina con la corona in testa, e il manto con la frangia!
Ma se la spogli nuda, è carne, carne cruda! Roba che non si mangia

Lascia le donne! O prendi cento spose, ché, in fondo la piu' sublime Turandot del mondo
ha una faccia due braccia e due gambe, - si - belle - imperiali belle, si ma sempre quelle
Con cento mogli oh sciocco, avrai gambe a ribocco!,
Duecento braccia! E cento dolci petti, sparsi per cento letti!....

Si affacciano le ancelle di Turandot che sussurrano di far piano che adesso è "l'ora dolcissima del sonno .... qui profuma di "lei" l'oscurita'". I tre ministri si distraggono un attimo per rintuzzare le ancelle, ma subito si ravvedono di aver lasciato il Principe ignoto solo col gong. Si scapicollano dicendosi l'un l'altro "attenti al gong!!".

Il Principe ingoto ripete le parole delle ancelle come inebetito "qui profuma di lei l'oscurita'", i ministri lo ammoniscono severamente:

Ping Pang Pong

È Insordito, intontito, allucinato. Su! parliamogli in tre!!!
Notte senza lumincino, gola nera d'un camino: son più chiari degli enigmi di Turandot!
Ferro, bronzo, muro, roccia, l'ostinata tua capoccia: son men duri degli enigmi di Turandot!
Dunque va', saluta tutti, varca i monti taglia i flutti: sta' alla larga dagli enigmi di Turandot!

E poi ancora:

Ping Pang Pong

Oh ragazzo demente! Turandot non esiste, non esiste che il Niente,
nel quale ti annulli, Turandot non esiste, non esiste.
Turandot, come tutti quei citrulli tuoi pari: l'uomo, il Dio, Io, i popoli, i sovrani.

Il Principe ignoto insiste imperterrito e invoca: "A me l'amore!!" I tre ministri, con tono amaro gli indicano sugli spalti, la testa mozza del principino di Persia su un palo e poi lo avvertono: "Stolto! Ecco l'amore! Cosi' la luna bacera' il tuo volto!".

Interviene ancora il padre Timur che lo supplica, ora che l'ha ritrovato, di non buttare la sua vita ed inoltre lasciarlo di nuovo solo. Anche Liu' lo supplica e dice che fin'ora son riusciti a sopravvivere ma che non ce l'avrebbero fatta ancora per molto. Il Principe ignoto, raccomanda a Liu' di accudire suo padre (e che aveva fatto la poveretta fin ora???), ma dice che per lui è un martirio feroce, che ogni fibra della sua anima ha una voce che grida: Turandot!!!!

E cosi' gridando per tre volte "Turandot!", il Principe ignoto percuote per altrettante volte il gong.
Ormai è fatta!!!! Ormai non serve più cercare di dissuaderlo.
Ora si può solo andare avanti.

II° Atto

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