Il rinvaso di un ficus benjamina

Il rinvaso di un Ficus benjamina

AVANTI passa oltre

Dovete accontentarvi: non ci sono foto. Semplicemente perche' non ho mai preso foto mentre facevo questi lavori..... Prometto che quanto prima le vedrete!!! per il momento accontentatevi di questi due disegnini fatti al volo

Per prima cosa voglio avvisarvi che questo tipo di intervento e' piuttosto impegnativo (non per voi: questo particolare e' irrilevante, he he he, anche se e' cmq vero che alla fine avrete la schiena rotta) ma dicevo, impegnativo per la pianta, per cui va fatto SOLO IN PRIMAVERA, appena potete mettere la pianta fuori all'esterno per la villeggiatura estiva.

Il mese puo' esssere marzo o aprile o maggio a seconda di dove vivete, controllate che di notte la temperatura non scenda sotto i 10°, quindi aspettate ancora 10 giorni per sicurezza e poi procedete.

Importantissimo: per le operazioni di cui sotto e' necessario che il terriccio sia asciutto, molto ben asciutto, e pertanto ricordatevi di non annaffiare la pianta anche per 10 gg. o piu', prima dei lavori.

Di solito i ficus che hanno sofferto, hanno lasciato cadere le foglie piu' interne alla chioma e sono un po' spoglini. Visto che il rinvaso e la successiva villeggiatura all'esterno saranno un grossissimo impulso ad un vigoroso sviluppo e' necessario ora impostare le basi di questo sviluppo, potando in maniera piuttosto drastica la chioma.

Prima rifissante al sostegno centrale i rami piu' grossi che desiderate facciano parte del mazzo di fusti centrali e poi accorciate tutti i restanti rami lasciando pero' almeno qualche foglia in cima ad ogni rametto.

L'apice della pianta, nei ficus, e' solitamente la parte piu' vigorosa, pertanto potate di piu' vicino alla cima che in basso ed eventualmente se volete potete anche abbassare l'altezza totale della pianta.

La pianta perdera' del liquido appiccicoso bianco dai tagli, ma ne perdera' meno visto che in quel momento sara' molto "a secco", come vi ho raccomandato prima. La potatura va' fatta prima del rinvaso perche' dopo, la pianta e' instabile nel vaso ed e' meglio non andarla a disturbare.

Fatta la potatura per prima cosa prepariamo tutto l'occorrente, soprattutto il terriccio, mescolando bene un 50% di torba un 10% di terriccio universale e un 40% * di drenante, ma al posto di sabbia o pomice (che renderebbero il composto piu' "pesante") usate del polistirolo sbriciolato oppure dell'agriperlite se la trovate: mescolate il tutto molto bene in un secchio.
*usate un piccolo vaso come "misura": 5 misure di torba 1 di terriccio 4 di polistirolo

Togliente la pianta dal vaso e mettete il pane di terra al riparo, quindi lavate il vaso vecchio, anche con dell'acido muriatico** se ha molte incrostazioni di calcare (basta che poi sciacquiate bene!) e disponete sul fondo del vaso pulito il nuovo drenaggio. Se proprio volete cambiare il vaso non esagerate con la misura : un vaso di 40 cm. di diametro all'imboccatura e' gia' abbondante per un ficus di circa 2 mt.
**Mi riferisco a vasi di plastica che tra l'altro in casa, secondo me, sono il massimo per la leggerezza e che vi consiglio.

Come strato drenante, sempre per la leggerezza potete usare pezzi grossolani di polistirolo, sotto, e uno strato di polistirolo, sbriciolato bene, sopra. Mi raccomando, almeno 5 cm. in tutto (fra polistirolo grosso e fine) altrimenti non drenera' proprio per niente.

Ora e' il momento di mettere mano al pane di terra asfittico ed esaurito. Ma vi sarete accorti prima, maneggiando il posistirolo se, nel momento in cui state operando c'e' vento o no: se c'e', il polistirolo avra' cominciato a volare e voi ad imprecare. Non aprite il pane di terra se vedere il polistirolo volare, significa che c'e' troppo vento! Andate al chiuso, in casa o garages o cantina, le radici della pianta esposte al vento possono soffrire molto e potreste rischiare la vita della pianta. Ok, siete al riparo? bene!

Cominciate con uno stecchino da ristorante cinese a disfare il pane di terra, cominciando dal vecchio drenaggio che, se esisteva, si sfaldera' con facilita'. Poi cominciate a togliere terra dalla superficie superiore e alla fine infilate il bastoncino sulla superficie laterale del cilindro di terra. Sarete costretti anche ad operare con forza e molte radici si spezzeranno, vedete di fare meglio che potete, tirando via piu' terra vecchia che vi riesce e dannegiando meno radici possibili. Trovarsi alla fine, con solo il mazzo di radici "nude" in mano sarebbe il massimo. Tagliate voi delle radici solo se ne trovate di lunghissime e che fanno piu' volte il giro del vaso.

Ora, immediatamente mettete dentro il vaso un po' di composta e appoggiateci sopra le radici della pianta. Controllate che le radici piu' in alto, stiano circa 6 cm. sotto il bordo del vaso, le coprirete alla fine con 2 cm. di terra e vi resteranno ancora 4 cm. tra la superficie della terra e il bordo del vaso. Se la misura non e' giusta tirate fuori dal vaso il blocco di racidi e aggiungete o togliete terra da sotto.

Prima di finire di accomodare bene tutto controllate anche che il bambu' di sostegno della pianta sia ben infilato nella terra fino in fondo al vaso, al caso accomodatelo meglio.

Quando tutto e' a posto aggiungete terra da sopra: in questi momenti una mano che vi tenga dritta la pianta mentre voi lavorate, e' una vera manna! se non indispensabile. Per far penetrare bene la terra dentro al groviglio di radici dovrete aiutarvi col bastoncino cinese, conficcandolo piu' e piu' volte, delicatamente, nella composta e in mezzo al groviglio di radici. Finche' sentirete che il bastoncino entra con facilita' significa che ci sono degli spazi vuoti dove il terriccio non e' penetrato e gli spazi vuoti dentro al vaso sono cose pessime per la pianta. Durante questa fase potete anche aggiungere del fertilizzante a "lenta cessione". Si tratta di palline color ambra che dovrete interrare piu' distante possibile dalle radici, cioe' sul bordo del vaso. Non e' una contraddizione, e' che in vaso!! il "piu' distante possibile" e' sempre vicinissimo alle radici della pianta, pu' vicino, cioe' appressato alle radici della pianta potrebbe creare dei problemi di eccesso di fertilizzante.

A questo punto (avrete la schiena rotta, ma questo e' un particolare irrilevante) immergete il vaso in una catinella d'acqua che il livello arrivi fino a 3/4 del vaso e lasciate la pianta ammollo per 20 minuti mezz'ora, poi lasciate scolare molto e molto bene e messa la pianta nel suo luogo di villeggiatura estiva, all'ombra totale o al massimo un po' di sole il mattino, fate una COSA DI ESTREMA IMPORTANZA: legate molto saldamente il mazzo di fusti centrali della pianta (insieme al loro sostegno) almeno a due punti opposti, meglio sarebbe tre, in modo che un colpo di vento non sradichi tutto in un batter d'occhio e vi polverizzi in un secondo il lavoro di mezza giornata.

Inoltre se anche non ve la sradica, un po' di vento potrebbe far inclinare la pianta e alla fine questa si salderebbe nel vaso un po' pendente, senza contare che sollecitazioni alla chioma potrebbero danneggiare le nuove radichette appena nate.

Ricordatevi di non dare piu'da bere alla pianta fino a che il terriccio non si sara' bene asciugato almeno in superfice e non dare fertilizzanti per almeno 20 gg./ un mese. Poi pero' mi raccomando, dateglielo e siate costanti per tutta l'estate, e vedrete che ficus da concorso!!!!!

La procedura descritta e' gia' stata da me sperimentata anche sulla Yucca e alla Beucarnea recurvata (nolina o mangiafumo) e pertanto immagino si possa applicare alle varie Dracene. Per le altre piante assicuratevi almeno che siano piante piuttosto robuste. Vi sconsiglio di fare una cosa del genere alla Kentia che mal sopporta anche la rottura di una sola delle sue poche radici a lentissima crescita.

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