Sezione CAI San Vito al Tagliamento

 

  1° APRILE 2002 – "PASQUETTA"
Rio Resartico e Rifugio Borgo Miniera
Parco delle Prealpi Giulie 
 
 
L’appuntamento era a Casarsa della Delizia alle otto del mattino e ci ritrovammo in sedici.

Jacopo, il più giovane, Gino il meno giovane, poi Lucia, Francesca, Sandro, Giorgio, Maria Grazia, Loretta, Roberto, Carlo, Gianna, Rita, Giovanni, Mariangela, Ivo e Diego.

Arrivati a Carnia, obbligata la sosta per un caffè nel solito noto locale della zona, presso il quale si erano dati appuntamento, per lo stesso motivo, tutti i "Pasquettari" diretti verso la valle del Fella e del Canal Del Ferro. Si capì subito che prendere quel caffè non sarebbe stato facile ma infine, riuscimmo ad avere tutti la nostra fumante tazzina e poi, anche a pagare, senza perdere del tutto la speranza di passare la giornata all’aria aperta.

Finalmente si riprese la statale per Tarvisio e qualche Km dopo, a dx per la Val Resia.  Raggiunta e superata Resiutta, in breve si arrivò all’incrocio per Borgo Povici di Sotto, che si raggiunse attraversando il torrente Resia su uno stretto ponte, fino a parcheggiare nei pressi dell’inizio del sentiero CAI n° 702.

 

 
 

Il sentiero inizia a quota 349 su una strada forestale, sulla dx orografica del torrente Rio Resartico, ad un certo punto il segnavia biancorosso indica di traversare il torrente e sempre su carrareccia di proseguire sull’altra sponda fino ad incontrare le tabelle del Parco che segnalano di imboccare una vecchia mulattiera sulla dx della stradina.

Fin dalle 9.30, ora d’inizio della camminata, nonostante la bella giornata di sole, un venticello fresco fresco ci seguiva gelandoci la nuca, peraltro il sole illuminava la parte più alta del versante alla nostra dx, in breve capimmo di trovarci nel fondo di un profondo vallone di un versante nord e che prima di un’ora i raggi del sole non ci avrebbero certo confortato. Continuammo rincuorati dall’innumerevole fioritura del sottobosco dove violette e primule gialle gareggiavano con helleborus viridis e niger, hepatica nobilis e daphne nel colorato compito di ravvivare i brulli e smorti colori post invernali.

 

 
 

La mulattiera sale lentamente e poco più avanti, a quota 600 circa, traversa il Rio Resartico salendo nuovamente sulla dx orografica del torrente. Sin qui eravamo riusciti a farci solo un’idea delle enormi dimensioni del vallone, dei monti che lo sovrastano e di tutto ciò che ci circondava. Da qui in poi c’eravamo dentro; la grandiosità e l’asprezza di un posto selvaggio che intimorisce ma affascina da incantare, con i contrafforti insuperabili del Monte Plauris e del Monte Lavara, con gli enormi canaloni franosi che mostrano il bianco della candida roccia sgretolata dalle verticali pareti.

La mulattiera diventa ora buon sentiero il quale prosegue senza mai essere troppo ripido, in bosco di pino e abete, attraversa vari canaloni e il rifugio diventa visibile per un po’. Si entra poi in un bel bosco di faggio e da qui ormai manca poco al Borgo Miniera, che si trova a 920 m. di quota e che si raggiunge pochi metri dopo aver superato un bellissimo ruscello stupendamente modellato dall’erosione dell’acqua.

 

 
 

Il piccolo ma bellissimo rifugio, costruito nel 2000 per conto dell’Ente Parco, si trova in un terrazzo poco al di sopra del quale vi sono numerosi resti di quello che era il Borgo presso il quale, fin dagli inizi del ‘900, numerosi minatori vivevano durante i periodi di lavoro alla miniera, dove si estraevano "lenti bituminose" e dalle quali si ricavano oli minerali e il famoso "ittiolo", un tempo unguento antisettico per eccellenza per le infezioni cutanee.

Ancora 15’, seguendo il sentiero per la Forca Slips, indicato da una tabella (ad un bivio tenere la dx), per arrivare all’imbocco della vecchia miniera. Muniti di torcia elettrica si può tentare una visita, ma si vedranno solo dei lunghi e stretti tunnel e le segnalazioni di pericolo inducono ad accontentarci di vedere l’ingresso e di aver verificato l’incredibile posizione del complesso minerario.

L’escursione è facile e molto appagante, il tempo di percorrenza è di circa due ore, il rifugio è incustodito e può offrire riparo ad una decina di persone. Nessun altro punto d’appoggio lungo il sentiero.

Riporta a valle i tuoi rifiuti. Grazie.

 
 
 

- Inizio sentiero:     Borgo Povici m. 349
- Punto intermedio:  nessuno
- Punto di arrivo:     Rifufio Borgo Miniera m. 920
- Nessun punto di appoggio lungo il percorso.
Sentiero sufficientemente segnalato, non ripido e piacevole da percorrere. Qualche passo richiede attenzione per raggiungere l'ingresso della miniera.




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