FASCIAZIONI E MOSTRUOSITA'
(di Arturo Guidoni, tratto dal libro "Piante grasse" di Giancarlo Sleiter, 1990)

 

Quando un esemplare o un fusto di esso comincia ad "allungare" l'apice vegetativo, si sta assistendo all'inizio di una fasciazione o di una dicotomizzazione. Nel primo caso la produzione di nuove cellule avviene lungo l'intero sviluppo della fasciazione e non solo ai suoi estremi. Nel secondo caso, dopo l'allungamento dell'apice vegetativo, questo si divide in parti uguali a causa della formazione di tubercoli primordiali lungo il suo asse minore.

Il centro del fusto, ove originariamente aveva sede il vecchio apice vegetativo, si rimpicciolisce, fino a formare una depressione fra gli estremi della struttura che ne ha preso il posto e che ben presto si differenzierà in due nuovi apici vegetativi. Come risultato si formeranno due fusti gemelli che conferiranno alla pianta la caratteristica forma propria delle ramificazioni dicotomiche.

Quando invece un esemplare produce molti apici vegetativi che, analizzati singolarmente, risultano normali, si è in presenza del fenomeno noto sotto il nome di mostruosità. Le piante mostruose tendono a non produrre ramificazioni distinte mantenendo una forma compatta e disordinata.

E molto difficile fare un elenco delle specie che più o meno frequentemente presentano le anomalie descritte perchè, potenzialmente, tutte potrebbero esserne affette. Mi limiterò per questo a citare qualche caso peculiare, ben sapendo che molti altri potrebbero essere descritti.

Euphorbia pugniformis è originaria del Sud Africa. Il portamento normale di questa specie prevede un fusto centrale che produce rami laterali sottili e lunghi, sui quali vengono prodotti i fiori insignificanti come in quasi tutte le euforbie. Questi rami non hanno vita lunga; infatti seccano dalla base e vengono rimpiazzati dal fusto centrale, perenne, vicino al suo apice.

Spesso si incontrano esemplari crestati dove le fasciazioni possono interessare sia il fusto che i rami. La differenza risiede nello spessore delle fasciazioni, maggiore nel caso del fusto, e per il fatto che quelle dei rami laterali prima o poi seccano. Si possono vedere piante con fusti o rami crestati, quasi mai con entrambi contemporaneamente crestati.

La propagazione si effettua per via vegetativa, ma è difficile per le fasciazioni di fusto.

Fra le Cactacee si possono ricordare Mammillaria parkinsonii e Cereus peruvianus, che sono quasi assurte ad emblemi rispettivamente della ramificazione dicotomica e della forma mostruosa. Per queste due specie è addirittura più facile incontrare esemplari anomali che normali.

Esistono inoltre alcuni casi in cui la modificazione avviene quasi sempre associata ad una fase dello sviluppo della pianta. Ad esempio la rara e difficile Euphorbia piscidermis e il Trichocaulon cactiforme mostrano una tendenza, almeno in coltivazione, a crestare o dicotomizzare dopo la prima fioritura. A questo proposito sarebbe interessante avere qualche dato di campo per verificare che il fenomeno sia generale e non acquisito.

 

 

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