E IL LUPO DIVENNE

COLLABORATORE DEL CACCIATORE

 

IN ASIA, 15 MILA ANNI FA, UOMINI E CANI SMISERO DI ESSERE RIVALI E STABILIRONO UN PATTO. TALMENTE FORTE DA SPINGERLI A VIAGGIARE INSIEME DA UN CONTINENTE ALL’ALTRO. UN’ALLEANZA MAI VENUTA MENO.

 

 

Due implacabili predatori con le stesse strategie: tallonavano le vittime del branco, terrorizzandole, fino a sfiancarle. Nessuno dei due, del resto, aveva il fisico dei felidi, che balzavano sulla preda con agguanti fulminei. All’inizio, proprio perché così simili, erano sicuramente in competizione. Finché, più o meno 15 mila anni fa, uomini e lupi decisero di stringere un patto inedito. Dapprima fu un accordo di non belligeranza: impararono a tollerarsi a vicenda. Poi, in un certo senso, diventarono soci. La posta in gioco era la sopravvivenza, alleandosi era più facile garantirsela. 

È lo scenario descritto da una serie di nuovi studi, apparsi su Scienze , che rivelano quando, dove e come i lupi diventarono compagni dell’uomo, fino a esserne addomesticati dando origine a tutte le razze attuali dei cani. Questo processo ebbe inizio in Asia, secondo le analisi che Peter Savolainen del Royal institute of  technology di Stoccolma ha condotto sul dna  di 654 cani in Asia, Europa e Africa; significa che l’uomo addomesticò il lupo non in diversi momenti e aree del mondo (come si pensava), ma una volta sola, e in un luogo unico, 15 mila anni fa. Proprio in quel periodo, e questa è la conclusione del secondo studio ( degli americani Robert Wayne  e Jannifer Leonard), alcune popolazioni giunsero nel Nord America. E con loro portarono i cani, ormai parte integrante, e funzionale, del gruppo.

Gli uomini cominciarono con il tempo ad allevare e selezionare i nuovi compagni a quattro zampe. Il loro addomesticamento (il primo in assoluto di una specie animale) finì a poco a poco per modificarne le caratteristiche morfologiche. È il risultato della terza ricerca, effettuata dal biologo Dmetry Belyaev, che nell’arco di 40 anni ha allevato e selezionato 45 mila volpi selvatiche: alla fine, alcuni tratti fisici degli animali erano cambiati.

<<Queste indagini sono la conferma che la relazione uomo – cane parla un linguaggio antico >>  commenta Roberto Marchesini, etologo e zooantropologo. << La domesticazione dei lupi avvenne 5 mila anni prima della rivoluzione del Neolitico, quando l’uomo da cacciatore si trasformò in coltivatore>>. I vantaggi furono reciproci: i lupi entrarono negli accampamenti, ottennero il cibo. Gli umani ci guadagnarono guardiani e compagni di caccia. <<Il lupo era una macchina predatoria ben concertata, abile nel muoversi in branco>> spiega Marchesini. << Possedeva una forte intelligenza sociale e selezionava i soggetti che come l’uomo, meglio rispondevano alle sue esigenze>>. Un altro studio, condotto da ricercatori della Harvard university di Cambridge, dimostra proprio questo: più ancora degli intelligentissimi scipanzè, i cani possiedono un’abilità unica nel comprendere i segnali del comportamento umano. Una capacità in parte innata, in parte acuita dall’amicizia dell’uomo.