Dichiaro, che tra le molte donne che io condussi al rogo per presunta stregoneria, non ve ne era una sola della quale avrei potuto dire con sicurezza che fosse una strega. Trattate i superiori ecclesiastici, i giudici e me stesso, come quelle povere infelici, sottoponeteci agli stessi martiri e scoprirete in noi tutti dei maghi".

Il Terrore è iniziato con Gregorio IX°, che divenne papa nel 1227. Al Concilio di Tolosa, in Linguadoca, un paio di anni dopo, Gregorio IX decretò che gli eretici dovevano essere consegnati al braccio clericale ai fini dell'esecuzione della pena. "E' dovere di ogni cattolico - si legge - perseguitare gli eretici." Anche l'imperatore Federico, non credente, divenne un avvocato dell'ortodossia onde evitare problemi diplomatici con la chiesa. Nell'anno 1232 Gregorio IX pubblicò la Bolla che formalizzava l'Inquisizione perchè considerata la tolleranza del clero di fronte a tali problematiche occorreva una struttura che si occupasse della questione. Il 27 Luglio 1233 vennero nominati i primi inquisitori. Ma a differenza di quanto si crede non si tratta di un ritorno all'inciviltà: nel 384 un Sinodo in Roma aveva condannato con decisione l'uso della tortura; Gregorio Magno aveva ordinato ai giudici di ignorare qualsiasi testimonianza prestata sotto "pressioni" o torture. Dopo Gregorio IX, Innocenzo IV° contribuì con la Bolla "Ad extirpanda", che affermava l'uso indiscriminato della tortura a scopo processuale. Da quel momento ogni disobbedienza anche solo del pensiero, era punibile. E per tre secoli non un solo papa si oppose a questo insegnamento, ordine impartito e valevole ovunque si trovassero cristiani. Gli inquisitori domenicani erano soggetti solo al papa, non sottostavano nè ai vescovi, nè alla legge civile e negli stati pontifici erano accusatori, torturatori, polizia e giudici. Solo un secolo dopo è stato possibile visionare il libro degli Inquisitori, il "LIBRO NERO", detto anche "IL LIBRO DEI MORTI". Esso recita così: "Se una persona confessa essa è colpevole per la sua confessione, se non confessa sarà egualmente colpevole sulla base di testimonianze. Se uno confessa tutto ciò di cui è accusato, è senza dubbio colpevole di tutto, ma se confessa solo una parte, dovrà comunque essere colpevole di tutto, dato che, comunque, con la sua confessione, ha dimostrato di essere colpevole anche del resto delle accuse... La tortura fisica si è dimostrata il mezzo più efficiente e salutare per condurre al pentimento spirituale. La scelta del metodo di tortura viene lasciata al Giudice Inquisitore, che la stabilirà sulla base dell'età, del sesso, e della costituzione della parte. Se l accusato continua a negare la sua colpa, egli deve essere considerato vittima del diavolo, e, quindi, non merita compassione dai servi di Dio, nè pietà o indulgenza dalla Santa Madre Chiesa; egliè un figlio della perdizione. Lasciamolo morire tra i dannati."  Secondo il "Libro Nero" un figlio deve tradire i genitori, una madre deve tradire i figli. Non farlo costituisce un peccato contro il Sant'Uffizio e merita la scomunica e l'inferno. Va fatto notare che , nel corso delle torture, era formalmente vietato uccidere o mutilare gli imputati. Un altro aspetto rimarcabile di quest'orrore è che anche i testimoni potevano essere torturati se ce fosse stato il bisogno, qualunque fosse la loro et?. La situazione degener? ulteriormente verso la follia quando nel sesto Concilio Generale si era decretato che la chiesa poteva "anatemizzare" vivi e morti. Così gli inquisitori non si limitarono a imputati vivi, ma istruirono processi e condanne anche per imputati morti (qualcuno da addirittura settant'anni), che vennero regolarmente condannati e bruciati,come nel caso dell'"eretico"filosofo Wythcliff. Da notare anche che come ulteriore stimolo alla follia c'era il fatto che i beni degli accusati venivano acquisiti e requisiti dagli inquisitori. Anche gli eredi perdevano tutto. Tutto quanto veniva sequestrato al fine di pagare le spese ma pagate le spese agli scrivani ed ai boia, il resto veniva spartito fra la chiesa e gli inquisitori. Insieme all'accusa di eresia venivano portate accuse di sacrilegio, blasfemia, stregoneria, sodomia, mancato pagamento delle tasse al Papa ed al clero. L'ultima follia fu costituita dall'accusa di "pensare" in maniera eretica:un esempio ci è portato da Tasso,che si autoconsegnò come eretico,e successivamente rilasciato. Per l'Inquisizione anche il dubbio o la tentazione interiore meritavano la morte.All'assurdo massacro degli eretici si devono poi aggiungere altre due categorie di soggetti, duramente perseguitate dalla Chiesa: le streghe e gli Ebrei.Gregorio IX° diede il via ad un inondazione di follia collettiva che travolse la realtà oggettiva. La descrizione delle operazioni messe in atto dal sadico prete Conrad, uno dei capi informatori e inquisitori di papa Gregorio IX, supera ogni immaginazione. Centinaia di morti torturati e bruciati testimoniano la follia dell'Inquisizione. Morti che spesso, anche i Templari educati alla resistenza, non erano in grado di resistere alle spaventose sofferenze. Pur di evitare ulteriori sofferenze gli accusati cercavano di compiacere gli inquisitori con sempre più elaborate fantasie (sesso con il Diavolo, figli con lui, voli notturni, malefici, l'Anticristo sta per giungere, trasformazioni in lupi, civette, gufi, gatti e così via). Alle cerimonie stregonesche la Chiesa oppose sue personali forme di magia (riprese dalle Antiche Religioni)come acqua santa, candele benedette, campane, medaglie, rosari, reliquie, esorcismi e sacramenti ma nonostante tutte queste armi "divine" essa sembrava perdere la guerra. Più torturava, bruciava ed uccideva, più c'erano streghe, maghi e fattucchiere. In letteratura vengono riportati casi di località nelle quali il numero delle streghe superava del doppio quello delle persone "normali". Interi paesi vennero spopolati (a Triora, la Salem italiana vennero bruciate 400 donne, chiedete quant'è grande il paese) bruciandone gli abitanti. Nonostante le Antiche Arti siano precedenti all'inquisizione il papato ha massacrato con una serie di Bolle e di encicliche che non trovavano alcuna corrispondenza nei dieci secoli precedenti e la giustificazione teologica fornita dagli inquisitori era che la razza di streghe (non pericolosa e quasi innocua) si era estinta ed era stata sostituita da una nuova razza più forte e più potente. La lotta contro la nuova razza giustificava procedure che prima di Innocenzo VIII° sarebbero state considerate contrarie alla natura stessa della Fede.Le testimonianze degli accusati, per quanto inquinate dai metodi con cui venivano estorte, gettano luce su alcuni aspetti delle credenze popolari e sulla simbologia dei riti: questi appaiono in gran parte derivati da rituali pagani della civiltà agricolo-pastorale arcaica, incentrati sulla lotta tra forze del bene e forze del male presenti nella natura. Il diavolo ha spesso le sembianze caprine del dio Pan, e a condurre il sabba è spesso una figura femminile, la Signora del Gioco, che ricorda divinità quali Artemide e Iside. L'accoppiamento sessuale fa parte di molti riti propiziatori di fertilità e la metamorfosi animalesca era ritenuta temibile punizione o segno divino presso diverse culture. Su questo intreccio di credenze si innestò la demonologia dotta, sviluppata soprattutto da intellettuali ecclesiastici, dando vita a diverse contaminazioni. Le accusate erano in maggior parte donne:vi siete mai chiesti perchè?io una spiegazione me la sono data.La donna,con tutti i misteri che riserva(primo fra tutti il concepimento),i segreti che vengono così nascosti agli uomini...il diverso fa sempre paura.