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STORIA DI GIORGINA SAFFI Giorgina Craufurd Saffi, classe 1828 Forlì, raccolta privata
Giorgina Janet Craufurd nacque da genitori di origini scozzesi a Firenze l'11 ottobre 1827 in un bel palazzo fiorentino, in Piazza Santa Maria del Carmine e una lapide posta, nel 1915, sulla facciata del piano nobile così ancora oggi ricorda:
In questo palazzo
Giorgina morì a San Varano il 30 luglio 1911, vedova di Aurelio Saffi dall'11 Aprile 1890.
Amava portare al collo un medaglione d'argento niellato, come mostrano tante fotografie, donatole da Giuseppe Mazzini al tempo del suo esilio a Londra, là dove lei aveva incontrato l'esule Saffi (1848-1851).
I Craufurd of Auchenames nobili, attivi nella causa dei patrioti italiani, erano membri della società degli Amici d'Italia. Il padre di Giorgina, Sir John Craufurd, era stato per molti anni governatore delle Isole Ionie ai tempi di Lord Nugent, la madre di lei, Sophia Churchill, della famiglia dello statista inglese, fu attivissima nella causa degli esuli italiani e grande amica di Mazzini.
Giorgina e Aurelio Saffi si sposarono a Londra nel 1857, malgrado il padre di lei avesse cercato di avversare in tutti i modi il matrimonio con un "cospiratore".
Giorgina condivise con Aurelio ideali e rischi, sfidando le polizie più pericolose, sollevando il morale a Mazzini nel forte di Gaeta, difendendo i garibaldini perseguitati dell'Aspromonte e di Mentana ma fu soprattutto "l'ottima madre - come scrive Aurelio nel suo testamento - con la quale convissi con perenne armonia d'affetti, di credenze e di voti……"
Una grande MODESTIA, caratterizza Giorgina; operosa e fattiva come fu, non volle mai che si parlasse di lei direttamente, era SCHIVA, UMILE, talmente "annullata" e all'ombra di Aurelio e nella devozione di Giuseppe Mazzini, fino al punto di ignorarsi.
Eppure Giorgina ebbe una forte e ben precisa personalità. In modo particolare aveva a cuore la situazione della donna, delle donne artigiane e operaie italiane.
Filippo Turati si rivolge a Giorgina per un appello degli esuli russi ai democratici e lei gli risponde il 17 febbraio1894 esprimendo "profonda sebbene tacita simpatia" per Anna Kuliscioff.
Dal 1862 si impegna nella società artigiana femminile di Forlì (fotocopia). Era fermamente convinta che le donne dovessero unire in un comune sforzo "desideri e speranze per produrre un completo e più profondo accordo".
Vogliamo soffermare l'attenzione sulle parole che nel 1873 rivolge alle sorelle della Società di mutuo soccorso, da lei diretta. "Associandovi insieme collo scopo di provvedere meglio, e più efficacemente, al vostro lavoro - che è cosa santa - voi sentirete pure il bisogno di appoggiarvi le une alle altre, e stabilirete fra voi un legame di fratellanza e d'amore che vi renderà migliori, e che vi farà sentire per questo sempre più il bisogno di educarvi e di istruirvi, per conoscere meglio i vostri veri e più santi doveri nella vita"
Occorre anche ricordare la sua "convinta" traduzione dall'inglese di un opuscolo di Josephine Bluter contro la prostituzione e per la donna ("L'educazione morale della gioventù, considerata nei suoi rapporti col sesso").
Emerge costante una profonda coscienza sociale.
Costantemente affermò la dignità della donna, senza distinzione di classe, di provenienza, di mansioni; una dignità che la donna deve costantemente ricercare e "provare" nel mondo, attraverso la sua emancipazione, l'educazione di sé, l'istruzione.
Giorgina era sobria e istintivamente semplice, resta un esempio di identità femminile, di senso civile, di partecipazione sociale, di interesse per gli avvenimenti del suo tempo, di donna che da sempre ha "portato" la pari dignità con l'uomo.
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Dal 1912 la Scuola professionale femminile di Forlì fu intitolata a Giorgina Saffi, deceduta nel 1911.
Questa e la storia di una donna" completa"
Giorgina Saffi
si inseriscono nel solco della tradizione,
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