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 FILOSOFIA&ESISTENZA

Il C... crocifisso: chi il prossimo?

 

Chi sarà il prossimo?

 

"Duemila anni fa un rivoluzionario  è morto su una croce, quasi due milleni dopo il sistema nè ha ammazzato una altro troppo scomodo. Viene spontaneo chiedersi: "chi sarà il prossimo scomodo uomo libero ad essere immiolato in favore di una pseudodemocrazia di sistema?"

 

 

 

 

 

 

 


LA FILOSOFIA

 

 

CRITICA

La filosofia deve assumersi l'immensa responsabilità di perseguire non una verità, ma di far si che la sua istanza critica, di ricerca continua, di capacità di giudizio autonoma non venga mai meno.

Essa deve essere teoricità al servizio della prassi, visione al di sopra di ogni pregiudizio eppur consapevole di essere essa stessa frutto di un giudizio, per quanto mai completamente disinteressato, incatenata costitutivamente e assurdamente a quella prospetticità che caratterizza anche il pensiero più oggettivo.

Al di là di qualsivoglia ideologia essa deve mostrare l'inadeguatezza di ogni pretesa dogmatica, di qualunque sistema di autorità che assurga a pretesa di verità assoluta. Non di scetticismo si tratta, quello lo lasciamo ai religiosi, tantomeno di relativismo, quantopiù di autenticità contro ogni malafede, di continuo e perenne vaglio di ogni metodo, strumento utilizzato nel sistema delle scienze sociali e non, dove e' oramai superato il concetto di verita assoluta, inglobato nell'esistenzialità che "precede l'essenzialità.

    Lasciamo ai credenti le illusioni e l'alienazione, la comoda deresponsabilizzazione delle proprie azioni e alla filosofia il compito di portare all'uomo la vera sua croce: La libertà.

    "Siamo condannati ad essere liberi" (J.P.Sartre)


LA POESIA.

    non tutto è dialetticamente esprimibile con il linguaggio, questo insieme di segni linguistici che nella sua vastità non riesce a coprire del tutto il senso di ogni esperienza. ciò non leva, non lenisce la speranza in un'altra forma di comunicazione, che attraverso le immagini tenta di dire l'indicibile, di comunicare l'incomunicabile, di esprimere l'inesprimibile: la poesia. Essa è un perenne afferrare un segno che rimanda a significati al limite dell'infinito; è il mutare continuo di un sentito inesprimibile in un mostrato coagulato di rimandatività che non determina se non la stessa indeterminatezza del patito, la sua irriducibilità al concetto, la sua esplosiva implosione di essere che è troppo ricco per essere assimilato dal pur maestoso inseme linguistico. Qui l'immaginazione ha la meglio sul concetto, che però si rende sempre necessario per la sua realizzazione.

    Il poeta scrive ciò che il pittore disegna: immagini.


L'ARTE

Ogni forma d'arte è espressione di comunicatività. Essa è un parto da una cosa coscienziosa a una cosa che non sa di essere, ma che grazie alla coscienza assume forma e contenuto, seppur mai coscienza. Scolpire, pitturare, recitaare, scrivere non sono che forme di creatività tramite cui l'interirità si sviscera in una genesi sempre nuova.

 

 

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