Un buco nell'ozono "esagonale" per Saturno

( di Mauro Maestripieri )

Un enorme tempesta esagonale, grande 300.000 Km, che ruota da decenni intorno al Polo Nord di Saturno. Questa struttura sembrerebbe comportarsi come un buco nell'ozono nella sua atmosfera. Il 10/12/2012, la Cassini ha puntato per circa 10 ore consecutive la videocamera sul polo nord.

Il video mostra per la prima volta la struttura fino a una latitudine di 70 gradi. Si distinguono le nuvole all' interno dell' esagono con venti fino a 322 Km/h.

Al centro vi è un occhio ciclonico circa 50 volte più grande dell'uragano medio terrestre. Strutture simili sono turbolente e instabili, in confronto, un uragano sulla Terra dura in media una settimana, mentre questa struttura è lì da decenni e forse secoli.

Gli scienziati pensano tale stabilità sia legata alla mancanza di strutture solide su Saturno. Nel filmato il rosso rappresenta il vicino infrarosso e il blu la somma dei filtri dal blu all'ultravioletto.

La corrente d' aria che forma l'esagono agisce come una barriera, portando a qualcosa di simile al buco nell' ozono terrestre, che si forma sopra l' Antartide, con un processo simile a quello che genera l'esagono e che dovrà essere studiato meglio nei prossimi anni.

Si avvicina il solstizio di Saturno del 2017, e le condizioni di luce del polo nord stanno migliorando ed i cambiamenti sia all' interno che all' esterno dell'esagono saranno più evidenti.

MEDIA INAF 05/12/2013 Cassini-Huygens, esagono, Fototeca, inaf-iaps, Saturno http://photojournal.jpl.nasa.gov/catalog/PIA14947

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Kepler scopre 5 nuovi pianeti rocciosi

( di Mauro Maestripieri )

Kepler ha finora all' attivo, dopo 4 anni di missione, 208 pianeti scoperti e confermati e più di 3500 candidati pianeti simili alla Terra nella nostra galassia. Il 75% ha dimensioni che variano da quelle simili alla Terra a quelle di Nettuno.

L' importante è ora stabilire se si tratti di pianeti rocciosi gassosi o fatti di acqua e se la gran parte di quelli con le dimensioni della Terra siano rocciosi. Ultimamente Kepler ha scoperto 5 nuovi pianeti rocciosi dal 10 all' 80% più grandi della Terra.

Kepler-99b e Kepler-406b, sono più grandi il 40% del nostro pianeta ed hanno una densità simile al piombo, inoltre, percorrono un' orbita completa rispettivamente in meno di 5 e 3 giorni, fatto che li rende inospitali alla vita perché troppo caldi.

Per mezzo di misurazioni Doppler delle stelle che ospitano questi pianeti il team ha misurato l' oscillazione del riflesso delle stelle provocata dalla forza gravitazionale del pianeta orbitante.

Hanno utilizzato i telescopi Keck alle Hawaii per misurare la massa del pianeta: maggiore è la forza gravitazionale sulla stella, maggiore è la sua massa e quindi maggiore è l' oscillazione.

Sono stati confermati 41 degli esopianeti, calcolata la massa di altri 16 e dati come massa e diametro, hanno consentito di determinare la densità del pianeta e se si tratti di oggetti rocciosi, gassosi o misti.

I mini-Nettuno hanno un nucleo roccioso, con proporzioni di H, He assai variabili negli strati più superficiali, mentre altri non hanno strati protettivi intorno al nucleo.

Per determinare massa e densità di un pianeta si usa anche la tecnica delle variazioni temporanee di transito (TTV). Con una forza gravitazionale simile a quella di un pianeta con la sua stella, i pianeti limitrofi possono attrarre altri corpi provocandone l' accelerazione e la decelerazione lungo la loro orbita.

Con questo metodo sono stati scoperte e confermate altre 15 coppie di pianeti. I risultati con il metodo Doppler e con il TTV confermano che gran parte dei pianeti più piccoli di 1,5 volte il raggio della Terra possono possedere silicati, ferro, nickel e magnesio, elementi di base dei 6 pianeti rocciosi nel Sistema Solare.

MEDIA INAF 07/01/2014 cigno, KECK, Kepler, Kepler-406b, Kepler-99b, Nasa