Le fasi di SN 2014J

( a cura di Mauro Maestripieri )

Nel 2014 è esplosa una stella nella galassia M82, l'astronomo Charles Telesco dell'università della Florida, utilizzando la CanariCam, infrarossa sviluppata dalla stessa Università, ha ottenuto immagini a 2 differenti lunghezze d'onda, riscontrando delle anomalie.

Telesco ha studiato quindi approfonditamente ulteriori spettri della supernova (SN 2014J) di tipo Ia, generata dalla collisione o esplosione di una nana bianca, ed ha rilevato che queste esplosioni avvengono in svariate fasi iniziali, molto rapide.

Un periodo breve nel quale il carbonio e l’ossigeno bruciano assaivelocemente, provocando una reazione a catena che genera una notevole quantità di nickel radioattivo che poi decade prima in cobalto e poi in ferro.

Lo spettro ha mostrato le inconfondibili righe del cobalto, nei 4 mesi seguenti è stato poi possibile osservare per la prima volta l'evolversi della morte della stella, ripresa proprio partendo dai momenti subito seguenti l'esplosione, importante risultato che permetterà di ottimizzare i modelli inerenti le supernovae Ia, importantissimi oggetti che come sappiamo sono attualmente le migliori “ candele standard “.
02/01/2015

http://news.ufl.edu/archive/2014/12/when-a-bright-light-fades.html

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SDSS J0100 + 2802, mostro all'alba del cosmo

febbraio 2015

( a cura di Mauro Maestripieri )

SDSS J0100 + 2802 luminoso quanto 420.000 miliardi di soli, è stato scoperto dal team internazionale coordinato da Xue-Bing Wu, dell’Università di Pechino, dista da noi 12,8 miliardi di anni luce, è un vero mostro cosmico, è il più brillante quasar mai scoperto nell’universo primordiale, alimentato da un buco nero di 12 miliardi di masse solari, il più massivo finora noto.

Il mostro cosmico è stato scoperto, combinando i dati raccolti dal telescopio da 2,4 metri di diametro Lijiang (LJT) (Cina), il Multiple Mirror Telescope da 6,5 metri (MMT), il Large Binocular Telescope (LBT) in Arizona, il Magellan Telescope di Las Campanas in Cile ed il telescopio Gemini North da 8,2 metri sul Mauna Kea, Hawaii.

La scoperta ci aiuta a comprendere meglio l’evoluzione di queste potentissime “centrali energetiche” già attive solo 900 milioni di anni dopo il Big Bang, verso il termine dell’epoca della reionizzazione, allorquando la radiazione generata dalle stelle primordiali di popolazione 2 ionizzò l’idrogeno neutro che permeava l’universo, rendendolo di nuovo trasparente alle onde elettromagnetiche.

Attualmente sono state scoperti oltre 200.000 quasar, molti distanti miliardi di anni luce, dei quali circa 40 ad oltre 12,7 miliardi di anni luce, SDSS J0100 + 2802 è stato scoperto sfruttando il metodo del Dr.Xue-Bing Wu per selezionare quasar ad alto redshift, partendo da dati fotometrici prodotti dalla Sloan Digital Sky Survey e dal satellite Wide-Field Infrared Explorer (WISE) della NASA nel visibile e nel vicino infrarosso.

SDSS J0100 + 2802 quasar dalle caratteristiche estreme, è 7 volte più luminoso di quello ad oggi più distante, con il più massiccio buco nero tra quelli agli albori dell’universo, afferma Xue-Bing Wu: “Questo quasar è davvero unico, scoprire che SDSS J0100 + 2802 ci ha galvanizzato. Proprio come un faro, il più brillante tra quelli ai confini del cosmo, la sua intensa luce ci aiuterà a sondare meglio l’universo primordiale”.

Dal momento che è noto che i buchi neri aumentano la loro massa fagocitando la materia circostante, SDSS J0100 + 2802 deve avere divorato l’equivalente della Grande Nube di Magellano, galassia nana compagna della Via Lattea, in un tempo cosmologicamente breve, qualche centinaio di milioni di anni!

http://www.nature.com/nature/journal/v518/n7540/full/nature14241.html

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