Sommario.
Popolazioni nomadi ugro-finniche occuparono tra il IX e il X secolo la
regione dell’odierna Ungheria diventando sedentarie. Il regno che
fondarono ampliò di molto i propri confini e si difese con
alterne fortune dalle mire dei mongoli e degli ottomani. Nel 1485,
sotto Mattia Corvino, l’Ungheria si estendeva sulla Slesia, la Moravia,
la Stiria e la Transilvania, su parte della
Serbia e sulla Croazia fino alle coste adriatiche, comprendendo
città
come Vienna, Bratislava e Belgrado. La Boemia, la Moldavia e la
Valacchia
erano stati vassalli. Con i successori di Corvino cominciò la
decadenza. La sconfitta di Mohács nel 1526 ad opera dei turchi
segnò la perdita di quasi tutti i territori e la spartizione tra
gli Asburgo
e la Porta. L’Ungheria riuscì a liberarsi dai turchi con l’aiuto
dell’Austria ma dovette sottomettersi completamente a quest’ultima
(“Prammatiche
Sanzioni”, 1713). L’Austria riuscì a reprimere ogni tentativo
insurrezionale, in particolare quello del 1848; la maggiore concessione
fu quella della “duplice monarchia” nel 1867, il compromesso (Ausgleich)
in base al quale si costituiva un Impero Austroungarico, formato da due
regni indipendenti governati congiuntamente. Nel 1918 l’impero
asburgico andò in frantumi e l’Ungheria diventò
indipendente. Il tricolore ungherese risale al 1848 e i suoi colori al
XVII secolo.
Stato ungherese, Magyarország, 1918-1949
Repubblica Popolare d'Ungheria, Magyar
Népköztársaság, 1956-1989
Repubblica d'Ungheria, Magyar Köztársaság,
Magyarország, dal 1989
Bandiera nazionale, di
stato e mercantile alzata dal 1918 da tutti i regimi succedutisi in
Ungheria dopo la
caduta dell'impero Austro-Ungarico, tranne che dal 1949 al 1956, quando
doveva obbligatoriamente
portare un emblema al centro. Proporzioni
usuali 2/3, ufficiali 1/2 (con disposizione governativa del 2000). I
colori
risalgono
agli inizi del secolo XVII e furono probabilmente presi dallo stemma.
La
bandiera nacque invece nel 1848 durante i moti di Kossut; interdetta
dagli
austriaci, fu in seguito ammessa come bandiera "regionale" della
Transleithania.
Repubblica d'Ungheria, Magyar Köztársaság,
Magyarország, 1946-1949 e 1956-1957
Dalla proclamazione
della repubblica, il 1° febbraio 1946, all'entrata in vigore della
costituzione, il 18 agosto 1949, furono poste sul tricolore,
interamente contenute sulla striscia bianca, le antiche armi
d'Ungheria, senza corona e con lo scudo nella forma detta "di Kossut".
Tra il 1956 e il 1957, in seguito alla rivolta d'ottobre, tale bandiera
riapparve per breve tempo. Restava in uso anche la bandiera pulita.
Repubblica Popolare d'Ungheria, Magyar
Népköztársaság, 1949-1956
Bandiera di stato e
mercantile adottata con la costituzione del 18 agosto 1949, ufficiale
dal 29 successivo. Il 25 ottobre 1956, durante l'insurrezione
ungherese, l'emblema centrale fu tolto. Quest'ultimo, tipicamente
socialista, conteneva i simboli del lavoro dei campi e delle fabbriche,
illuminati dalla stella rossa del comunismo. La bandiera ungherese di
questo periodo doveva obbligatoriamente recare l'emblema al centro;
negli altri periodi il tricolore era pulito, pur essendo data
facoltà di caricarlo con lo stemma di stato.
Repubblica d'Ungheria, Magyar Köztársaság,
Magyarország, dal 1989
Bandiera alzata
spontaneamente a partire dal 1989 dopo la fine della repubblica
popolare e in seguito diventata di fatto
bandiera nazionale alternativa. Riappaiono sul tricolore ungherese le
antiche
armi reali con la corona di santo Stefano. Da notare la croce piegata
verso
sinistra: secondo la tradizione, il danno fu causato dai ladri che,
trafugata
la corona, la nascosero in uno scrigno troppo piccolo. Le fasce
d'argento in campo
rosso risalgono agli inizi del XIII secolo ed erano le armi della
casa reale degli Arpad; verso la metà dello stesso secolo
comparve la doppia croce apostolica.
Repubblica d'Ungheria, Magyar Köztársaság,
Magyarország, dal 1996
Bandiera navale alzata
dalle imbarcazioni militari (sulle acque interne, Danubio e lago
Balaton), adottata il 12 aprile 1996. Proporzioni 3/4 (anche 4/5). I
dentelli sui quattro lati, alternativamente rossi e verdi, sono
dimensionati in modo che agli angoli corrisponda un triangolo di
raccordo verde.
IMPERO AUSTROUNGARICOBibliografia
Vexillinfo, 3, 1980 e 9 1981 -
Vexillinfo, 106 e 110, 1989 - Pavillons Nationaux, SHOM, 2000 e altre
opere a carattere generale