ARABIA
© Roberto Breschi
Sommario. Le desolate e dimenticate steppe desertiche della penisola araba acquisirono d’improvviso importanza all’epoca di Maometto (570-612) e la Mecca e Medina furono il centro del grande movimento religioso ma anche politico dell’islam. Agli splendori e alle strepitose conquiste arabe seguì inevitabile la decadenza; nel 1517 le due città sante caddero sotto sovranità turca e l’Arabia ridotta a semplice provincia ottomana. La ribellione contro i turchi si accese nel 1916, capeggiata da Hussein, che fondò un regno nell’Hegiaz. Egli era un hascemita, discendente dell’antica tribù araba alla quale apparteneva anche Maometto; hascemiti furono per secoli gli sceriffi della Mecca. Dopo il 1916 gli hascemiti mossero dunque alla conquista di altri territori sottraendoli prima ai turchi, anche con l’aiuto del leggendario Lawrence d’Arabia, e contendendoli poi alla dilagante influenza britannica. In effetti, con l’aiuto, interessato, di inglesi e francesi, la rivolta si estese alla Siria (con Libano, Palestina e Transgiordania) e all’Iraq, che diventarono province hascemite. Ma dopo il 1920 francesi e inglesi, mostrarono le loro vere intenzioni, spartendosi vaste zone di influenza, dalle quali si delinearono le fisionomie dei singoli stati. L’ambizione di Hussein di considerarsi sovrano di tutta l’Arabia, provocò la reazione dei sauditi del Neged che nel 1925 lo sconfissero. Nel 1932, il Neged, l’Hegiaz e tutti i territori conquistati dai sauditi furono uniti nel regno dell’Arabia Saudita.


Arabia Hascemita, Al-'Arabiya al-Hashimiya, 1918-1920/1921



Bandiera comune all'Hegiaz e ai territori nei quali si era estesa la rivolta araba e diventati province hascemite, vale a dire Siria (con Libano, Palestina e Transgiordania) e Iraq, che dispiegarono la bandiera rispettivamente nel 1918 e 1919. Tra il 1920 e il 1921 i francesi e i britannici si spartirono vaste zone d'influenza, e anche la bandiera cominciò a differenziarsi a seconda della regione. Il vessillo hascemita associava i colori degli Abbasidi, dei Fatimidi e degli Ommayadi, con l'aggiunta di un triangolo rosso, colore della famiglia di Hussein.


Regno dell'Arabia Saudita, Al-Mamlaka al-'Arabiya as-Sa'udiya, 1932-1973



Bandiera nazionale, di stato e, fino al 1946, mercantile, adottata nel 1932, forse il 23 settembre, giorno della proclamazione del regno saudita. Talora rappresentata con una sottile striscia bianca all'asta (prima del 1938) o anche con due spade incrociate anziché una (1946-1956), ma probabilmente si tratta di libere interpretazioni e non vi fu alcun cambiamento fino alla "modernizzazione" del disegno del 1973. Era la stessa bandiera del vecchio sultanato del Neged (1921-26) con la shahada, la nota professione di fede mussulmana “non c’è altro Dio all’infuori di Allah e Maometto è il suo Profeta” che in arabo suona come la illaha illa ‘llahu. Muhammad ur-rasul u’llahi. La spada era quella di Abdul Aziz, il conquistatore del Neged, simbolo della guerra santa (gihad). Per evitare che la scritta apparisse al contrario su un lato della bandiera, essa era formata da due drappi identici cuciti sul retro uno sull'altro, cosicché anche la spada puntava da una parte verso il battente e dall'altra verso l'inferitura.


Regno dell'Arabia Saudita, Al-Mamlaka al-'Arabiya as-Sa'udiya, c. 1946-1973



Bandiera mercantile adottata verso il 1946 e abolita nel 1973. Drappo triangolare (prop. 1/1). Una delle rare bandiere saudite di tutti i tempi senza la shahada.


Regno dell'Arabia Saudita, Al-Mamlaka al-'Arabiya as-Sa'udiya, dal 1973







Bandiera nazionale e di stato alzata il 15 marzo 1973. Dal 1973 al 1983 anche mercantile. Rielaborazione della precedente bandiera al fine di ottenere un disegno più moderno ed estetico. Analogamente ad altre bandiere con scritte in arabo, la frase dovrebbe leggersi da destra a sinistra su ambedue i lati, perciò la confezione richiede di solito la sovrapposizione sul retro di due drappi identici. In questo caso è applicata sul retro la sola shahada, per cui la punta della spada è sempre rivolta all'asta.


Regno dell'Arabia Saudita, Al-Mamlaka al-'Arabiya as-Sa'udiya, dal 1983







Bandiera mercantile adottata verso il 1983 (dal 1973 al 1983 l'insegna delle imbarcazioni civili era uguale alla bandiera nazionale). Sui due lati del drappo la shahada è leggibile correttamente da sinistra a destra e per questo è orientata diversamente rispetto al cantone e alla spada.




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Bibliografia
Flagmaster, 41, 1983 - Flag Bull., 123, 1987 e 141, 1991 - Opere a carattere generale - Archivio CISV, scheda 69


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