AFGHANISTAN
© Roberto Breschi
Sommario. Conquistato dagli arabi verso il VII secolo, l’Afghanistan seguì marginalmente le vicende delle potenze vicine, in particolare della Persia, godendo anche di periodi di autonomia. Nel 1747 divenne un regno indipendente, le cui mire espansionistiche verso l’India causarono nel XIX e XX secolo contrasti tra Russia e Gran Bretagna e ben tre guerre con i britannici. Nel 1931 si instaurò una monarchia costituzionale. Nel 1973, in seguito ad un colpo di stato, fu proclamata la repubblica e nel 1978 un secondo colpo di stato portò i comunisti al potere. L’anno successivo, l’incapacità del governo di comporre gli aspri contrasti interni, aprì la strada all’intervento dei sovietici. Si costituì un nuovo governo il quale, sebbene comunista, abbandonò la precedente politica antitradizionalista e antireligiosa. Neppure le truppe sovietiche riuscirono a domare la guerriglia e, tra il 1988 e il 1989 si ritirarono, lasciando il paese nella guerra civile fra truppe regolari e fondamentalisti islamici (mujahedin), divisi a loro volta in differenti fazioni. Nel 1992 i mujahedin conquistarono la capitale Kabul. In una situazione sempre più confusa di tutti contro tutti, nel 1996 Kabul è presa dai taliban, il cui oscuro regime è riconosciuto solo da Pakistan, Emirati Arabi e Arabia Saudita. Nel 2001, in seguito all’intervento straniero, i talibani sono cacciati e comincia il difficile processo di pacificazione. La complicata storia dell'Afghanistan si riflette nella grande varietà di bandiere nazionali che nell'arco dell'ultimo secolo hanno sventolato sul paese.


Regno dell'Afghanistan, Doulat i Pádsháhí ye Afghánistán, c. 1901-1919



Bandiera di stato e stendardo reale introdotta verso il 1901 e sostituita nel 1919. Il suo impiego era limitato al re, all'esercito e ad alcuni servizi di stato (es. dogane). Uno dei rari vessilli nazionali con il campo nero; al centro, un emblema in bianco con il disegno schematico di una moschea, all’interno della quale si scorgevano il mihrâb, una nicchia per pregare rivolti alla Mecca e il munbar, il pulpito. La moschea posava su armi e banderuole incrociate ed era sormontata dal copricapo reale (kollah), il tutto entro un serto di foglie.


Regno dell'Afghanistan, Doulat i Pádsháhí ye Afghánistán, c. 1919-1928






Bandiera nazionale e di stato in uso dal 1919 al 1928. L’emblema al centro del drappo mutò sensibilmente. Sparito il serto di foglie, la moschea, di nuovo disegno, era racchiusa in una stella raggiata, simbolo della luce dell’islam irrompente nelle tenebre del peccato, rappresentato dal campo nero. Si conoscono due versioni dell'emblema, di forma rotonda e di forma ellittica. Il nero, colore degli Abbasidi, è anche messo in relazione con una profezia di Maometto, secondo cui l’apostolo Mihdi sarebbe partito dall’Afghanistan per diffondere l’islam nel mondo portando vessilli neri.


Regno dell'Afghanistan, Doulat i Pádsháhí ye Afghánistán, 1928-1929


Bandiera nazionale e di stato adottata il 2 settembre 1928, durante l’ultimo periodo del regno di Amanullah Khan, e abolita il 17 gennaio 1929 perché ritenuta troppo innovativa. Il disegno prescindeva per la prima volta da motivi religiosi e s’ispirava piuttosto agli emblemi sovietici. La scelta era forse giustificata dal desiderio di stringere rapporti col potente vicino. La bandiera è nota solo grazie a sommarie descrizioni; il cromatismo dell’emblema centrale è controverso, tuttavia è probabile che fosse giallo-oro.


Regno dell'Afghanistan, Doulat i Pádsháhí ye Afghánistán, 1929



Bandiera nazionale e di stato in uso per alcuni mesi durante il 1929 in seguito alla presa del potere da parte di Nadir Khan. Fu mantenuto il drappo tricolore ma in centro fu reintrodotto - con qualche modifica - il vecchio emblema raggiato nella versione ellittica.


Regno dell'Afghanistan, Doulat i Pádsháhí ye Afghánistán, 1930-1974






Bandiera nazionale e di stato, la più duratura dell'Afghanistan moderno, adottata nel 1930 e confermata dalla costituzione del 31 ottobre 1931. Sostituita il 9 maggio 1974 alcuni mesi dopo la rivoluzione del luglio 1973. La consueta moschea, dalla elaborata architettura, era ancora elemento essenziale. Sotto di essa si leggeva l'anno dell'egira secondo il calendario lunare 1348 (cioè 1929 AD), corrispondente all'ascesa al trono di Nadir Khan. Probabilmente tale data, tra il luglio 1973 e il maggio 1974 fu omessa. L'emblema, circondato da festoni di spighe, era a volte contenuto nella striscia centrale, ma più spesso debordava un po' su quelle laterali. L'articolo della costituzione che descriveva la bandiera non ne specificava infatti l'esatto disegno. A parte variazioni nel disegno dovute al disegnatore, l'emblema è stato ripreso nel 1992, con l'aggiunta di alcuni elementi (v. dettaglio).


Repubblica dell'Afghanistan, Da Afghanistan Jamhuriyat, 1974-1978





Bandiera nazionale e di stato adottata il 9 maggio 1974 in vista del primo anniversario della rivoluzione e sostituita il 19 ottobre 1978. Sembra che dal colpo di stato dell'aprile 1978 fino ad ottobre sia stata usata senza emblema. Stessi colori della monarchia, ma il rosso era reinterpretato come il sangue degli eroi. Dal nuovo stemma, posto nel cantone, era sparita la moschea. Il mihrâb e il munbar erano invece presenti, combinati in un solo disegno collocato sul petto di un’aquila. Secondo la leggenda, l’aquila, uccello divino, pose la corona di re sul capo di Yuma, primo sovrano afghano. Sul cartiglio figura il nome dello stato e la data della rivoluzione secondo il calendario solare locale, 26 changash 1352, cioè 17 luglio 1973.


Repubblica Democratica dell'Afghanistan,
Da Afghanistan Dimukratik Jamhuriyat
, 1978-1980





Bandiera nazionale e di stato adottata il 19 ottobre 1978 in seguito al colpo di stato comunista dell'aprile precedente. Sostituita il 21 aprile 1980. Proporzioni 1/2. Drappo dai colori e dalle proporzioni in stile sovietico. Il nuovo simbolo, in giallo, mostrava in evidenza la parola Khalq, "masse popolari", entro un serto di spighe, con nastro, stella e cartiglio con il nome dello stato e la scritta da saur enklab 1357, cioè "la rivoluzione di aprile 1979. Scomparso ogni riferimento religioso.


Repubblica Democratica dell'Afghanistan,
Da Afghanistan Dimukratik Jamhuriyat
, 1980-1987





Bandiera nazionale e di stato adottata il 21 aprile 1980 dopo l'occupazione sovietica della fine del 1979. Sostituita il 30 novembre 1987. Proporzioni 1/2. L'abbandono della precedente politica antitradizionalista e antireligiosa, riportò sulla bandiera i vecchi colori e l’emblema, ancora nel cantone, recuperò il mihrâb e il munbar; in più c’era il corano, oltre alla consueta simbologia socialista, la ruota dentata, la stella rossa e il sole nascente.


Repubblica dell'Afghanistan, Da Afghanistan Jamhuriyat, 1987-1992





Bandiera nazionale e di stato adottata con la nuova costituzione del 30 novembre 1987 e soppressa il 28 aprile 1992 quando i rivoltosi islamici occuparono Kabul. Proporzioni 1/2, Differiva dalla precedente solo per alcuni particolari dell'emblema, dal quale erano scomparsi la stella e il libro, mentre la ruota dentata era spostata in basso.


Stato Islamico dell'Afghanistan,
Dawlat-e Eslami-ye Afghanestan, Di Afghanistan Islami Dawlat
, 1992


Bandiera provvisoria nazionale e di stato in uso nel 1992 dopo la conquista di Kabul da parte dei ribelli islamici; sostituita nel corso dello stesso anno. Proporzioni 1/2. Sulla striscia in alto c’era la scritta “Dio è onnipotente” e su quella centrale figurava la kalima taiba, vale a dire la shahada degli arabi (“Non c’è altro Dio all’infuori di Allah, e Maometto è il suo Profeta”). Sono riportate versioni con differente disposizione delle strisce (quella verde in alto) e con scritte di colore diverso (giallo oro, nero). Ciò è dovuto al carattere provvisorio della bandiera e alla confusa situazione del paese (c’erano almeno tre governi).


Stato Islamico dell'Afghanistan,
Dawlat-e Eslami-ye Afghanestan, Di Afghanistan Islami Dawlat
, 1992-2002


Bandiera nazionale e di stato in uso dai primi mesi del 1992 e sostituita il 27 gennaio 2002. Proporzioni 1/2. La confusa situazione in cui versava il paese non permette di conoscere su quale porzione di territorio afghano sventolasse la bandiera. Non più a Kabul dal 27 settembre 1996, in seguito alla presa della città da parte dei talibani. Era tuttavia ufficialmente issata davanti alla sede delle Nazioni Unite. Del vecchio tricolore erano restate le strisce nera e verde; il rosso, forse perché legato al vecchio regime comunista, fu sostituito dal bianco. L’emblema centrale, incorniciato da due sciabole, era quello in uso fino al 1974, ma il colore era giallo-oro, in alto aveva in più la shahada, una corona raggiata e la scritta "Dio onnipotente"; la data sotto la moschea era 1371 (anno dell'egira secondo il calendario solare), corrispondente al 1992 AD.


Emirato Islamico dell'Afghanistan, 1997-2001


Bandiera di stato introdotta dal regime dei talibani probabilmente il 27 ottobre 1997 e scomparsa verso la fine del 2001 in seguito alla sconfitta dei talibani. Sul drappo bianco figura la shahada in verde scuro o in nero. Erano in uso anche bandiere senza la scritta.


Stato Islamico dell'Afghanistan,
Dawlat-e Eslami-ye Afghanestan, Di Afghanistan Islami Dawlat
, dal 2002






da giugno  2002
 

dal 2004
Bandiera nazionale e di stato adottata il 27 gennaio 2002 in seguito alla sconfitta dei talibani e all’insediamento di un governo di coalizione. Apparve provvisoriamente senza stemma, per l’iniziale difficoltà di riprodurre gli esatti dettagli dell’emblema. Si tratta in pratica di un modello modificato in alcuni particolari della vecchia bandiera del regno abolita nel 1974. Nel giugno del 2002 sono entrate in uso anche bandiere col colore dell'emblema centrale cambiato da bianco a giallo. Proporzioni 1/2. La nuova costituzione del 4 gennaio 2004, istituendo in via definitiva la Repubblica Islamica dell'Afghanistan, ha confermato la bandiera fissando però le proporzioni in 2/3 e ritoccando lo stemma con la reintroduzione della corona raggiata e il cambio della data sotto la moschea in 1298 (= 1919), anno dell'indipendenza dal Regno Unito.

L'emblema al centro delle più recenti bandiere afghane, a parte variazioni artistiche dovute all'estro del disegnatore, è in pratica quello introdotto nel 1930. Allora tuttavia mancavano le iscrizioni e la corona raggiata in alto, introdotte nel 1992; inoltre la data sotto la moschea era 1348 dell'egira (calendario lunare), cioè il 1929.
Nel modello del 1992 la data cambia in 1371 dell'egira (calendario solare) e introduce le scritte (grafia variabile) e la corona raggiata in alto.
La versione del 2002 non ha la corona raggiata e la data è il 1380 (= 2001), anno della fondazione del nuovo stato islamico. Nel 2004 torna la raggiera e la data è ancora cambiata in 1298 (= 1919).
Si suppone che il disegno sia uguale e non speculare anche sul verso delle bandiere.

       



Sul sito del Ministero degli Esteri dell'Afghanistan (https://www.mfa.gov.af/protocol/), sono pubblicati i modelli ufficiali della bandiera e dell'emblema di stato, che riportiamo qui sopra. Sono ammesse due versioni della bandiera: con l'emblema sia a colori sia delineato in bianco. Esso appare in ambedue i casi debordante sulle strisce laterali.



ALTRE BANDIERE

Bandiere reali

>
HERAT

> PASHTUNISTAN

Bibliografia
Flag Bull., VI:3, 1967; XIII:2, 1974; XIX:6, 1980; 129, 1988; 151, 1993; 153, 1993 e 177, 1997 - Flagmaster, 25, 1979; 58, 1988 e 104, 2002 - Internet


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HERAT
© Roberto Breschi
Sommario. La città di Herat, nel nord-ovest dell’Afghanistan, antica capitale e illustre centro di cultura e arte, fu nel XIX secolo all’origine dei conflitti tra britannici, afghani e persiani. Nel 1829 oppositori del governo centrale con l’aiuto dei britannici instaurarono in quella regione un regno. Contesa tra persiani e afghani, Herat tornò sotto il controllo di questi ultimi nel 1863.


Regno di Herat, Arya, c. 1829-1863



Bandiera del regno di Herat adottata intorno all'epoca della sua costituzione e durata fino alla sua caduta il 26 maggio 1863. Alcune carte del XIX secolo la attribuiscono erroneamente all'intero Afghanistan.


> AFGHANISTAN

Bibliografia
Siebmacher's Wappenbuch, 1,6, 1878 - Vexillinfo, 86, 1987