LA LIGURIA

Il nome

La Liguria deriva il proprio nome dai Liguri, che 2000 anni fa furono i primi abitanti non solo dell’attuale regione, ma di un vastissimo territorio compreso fra il Rodano e l’Arno. Sotto Augusto infatti, anche Augusta Taurinorum (Torino) apparteneva alla IX Regione, la Liguria.

Posizione e confini

La Liguria si estende ad arco su una lunga e stretta fascia della costa tirrenica, delimitata a Nord dalle Alpi Marittime e dall’Appennino Ligure.
E’ confinante a Ovest dalla Francia, a Nord dal Piemonte, a Est dall’Emilia-Romagna e dalla Toscana, Il tratto dell’alto Tirreno abbracciato dalla regine prende il nome di Mar Ligure.

la Liguria in cifre
Superficie
Superficie 5416 kmq
Abitanti 1.1749.5723
Densità media 323 ab/Kmq

La superficie della regione equivale a circa un cinquantacinquesimo del territorio nazionale ; ossia l’1,8%.

La popolazione della Liguria è circa la trentaduesima parte di quella italiana ; ossia il 3%. La Liguria è una delle regioni meno estese e una delle più densamente popolate.

La popolazione della Liguria continua a diminuire in modo consistente: è passata da 1,9 milioni di abitanti nel 1971 agli attuali 1,6 milioni. Il tasso di natalità è tra i più bassi d'Italia, mentre quello di mortalità è superiore alla media nazionale; la Liguria è la regione con il maggior numero di anziani: circa un quarto della popolazione supera i 65 anni di età.

Popolazione
Abitanti per provincia
Genova 1.000.571
Savona 292.376
La Spezia 235.176
Imperia 221.449

Gli abitanti, il cui numero si triplica d'estate, si concentrano nella fascia costiera, che si è quasi interamente urbanizzata, cioè trasformata in un'unica città, nella quale perciò la densità è altissima; lo spopolamento dell'entroterra, a esclusione di poche vallate in cui si trovano alcuni complessi industriali, si è verificato da tempo. Numerosi paesi situati sulle colline si sono parzialmente ripopolati, perché trasformati in località di villeggiatura.

Tutti i capoluoghi di provincia si trovano sulla costa; si rileva uno squilibrio tra Genova che, nonostante il fortissimo decremento demografico (giunse a contare 817.000 abitanti nel 1971, quando era ancora la quinta metropoli d'Italia, dopo Roma, Milano, Napoli, Torino; oggi è superata solo da Palermo), ha pur sempre 660.000 abitanti, e i nemmeno 100.000 abitanti di La Spezia, i 65.000 di Savona e i 41.000 di Imperia. Se si eccettuano le citate Albenga e Sanremo e il centro commerciale di Sarzana, in provincia di La Spezia, quasi tutti gli altri principali centri liguri sono località di villeggiatura: tra i più noti si ricordano Portofino, Rapallo e Santa Margherita Ligure (in provincia di Genova), Alassio e Loano (in provincia di Savona), Bordighera (in provincia di Imperia), Lerici, Portovenere e i piccoli centri delle Cinque Terre (in provincia di La Spezia).

Il grafico accanto mostra l’andamento del calo demografico dal 1987 e in previsione fino al 2007 per quanto riguarda i bambini e gli anziani.


Il paesaggio

La maggior parte del territorio della Liguria è montuoso, interrotto da numerose valli lungo le quali scendono corsi d’acqua. Poche sono le zone pianeggianti e tutte di dimensioni molto modeste.

Il rilievo La zona montuosa comprende il versante meridionale delle Alpi Marittime e dell’Appennino Ligure, separate dal Colle di Cadibona.
La cima più alta è il Monte Saccarello ( 2200 m. ).
I due versanti delle catene montuose sono diversi fra loro: aspro e scosceso quello rivolto verso il mare, dolcemente declinante quello rivolto verso l’interno. Il carattere spiccatamente montuoso della regione ha reso necessarie numerose opere di trasformazione del territorio, quali calcavia, viadotti, gallerie ( passo del Turchino, passo dei Giovi ).
Tra le poche zone pianeggianti ricordiamo la Piana di Albenga e la Piana del Magra.

I fiumi. La regione è solcata da numerosi corsi d’acqua. Alcuni scendono verso l’interno per confluire nel Po. Si tratta dei fiumi Bormida, Scrivia, Trebbia. Altri come il fiume Magra, scendono verso il mare. In genere questi ultimi hanno, a differenza dei primi, un carattere torrentizio, con piene nei periodi di pioggia e siccità durante l’estate.

Le coste sono per lo più frastagliate. Alle foci dei fiumi corrispondono vari tratti sabbiosi e ciottolosi. Mancano però i grandi porti naturali, dove si eccettui quello della Spezia. Genova, Savona e anche Imperia sono porti prevalentemente artificiali. Rispetto a Genova il litorale si divide in due parti: la Riviera di Ponente ad ovest, che scende più dolcemente verso il mare, e la Riviera di Levante a est, alta e scoscesa.

Tra i golfi spicca quello di Genova, vasto, ma molto aperto. Più piccoli sono il Golfo della Spezia il Golfo di Imperia e il Golfo di Savona.

 


Il clima

La Liguria gode di un clima privilegiato dovuto all’influenza benefica del mare, all’esposizione a mezzogiorno delle Riviere e al riparo delle fredde correnti del nord, offerto dalla montagna che si estende alle sue spalle. La temperatura è mite anche d’inverno, paragonabile a quella costa a sud di Napoli; d’estate, l’aria è rinfrescata dalle brezze marine.
La neve e il gelo sono fenomeni molto rari anche in montagna.
Lungo la costa, le condizioni climatiche favoriscono la crescita della macchia mediterranea, ossia di arbusti sempreverdi come: il ginepro, il mirto, il corbezzolo e l’alloro.
Oggi, però, la macchia è molto ridotta a causa dell’affollamento edilizio e della preferenza che viene data alle colture redditizie come i vigneti, gli oliveti e gli agrumeti che vengono coltivati nei terrazzamenti, usati in collina per seminare.


L’economia

Le caratteristiche del territorio e del clima hanno condizionato l’economia della Liguria, che ha sviluppato soprattutto l’agricoltura e il turismo.

L’agricoltura
La natura montuosa del terreno limita moltissimo l’attività agricola, inoltre la superficie coltivabile, già molto esigua, è stata ancora più ridotta dagli insediamenti industriali e dagli impianti turistici: molti oliveti hanno ceduto il posto agli alberghi.

Dall’altra parte il clima favorisce, lungo l’arco costiero, colture specializzate e abbastanza redditizie come quella dei fiori, degli ortaggi e della frutta. Si producono anche pomodori, carciofi, asparagi, pesche, albicocche ( specialmente nella piana di Albenga ), olio ( a Oneglia ) , vino ( nelle Cinque Terre e nella provincia di Imperia ), ma non sempre in quantità limitate che non hanno peso nell’economia della Regione. Molto diffusa è la coltivazione dei fiori. La proprietà agricola è molto frazionata e prevale il tipo di conduzione diretta.


 

La pesca

Nonostante lo sviluppo delle coste, la pesca in Liguria ha scarsa importanza economica.

Il Mar Ligure manca di bassi fondali e precipita subito a grandi profondità anche in vicinanza della costa, per questo fatto le sue acque sono poco pescose.

I più grandi pesci solitamente catturati sono: sarde, sgombri e le alici, destinati per lo più per il fabbisogno locale.

Una certa consistenza hanno gli allevamenti di mitili nel golfo di La Spezia, tra i maggiori di Italia.

L’industria

Nei porti liguri vengono sbarcate le materie prime ( ferro e petrolio ) che alimentano gli stabilimenti industriali, concentrati in massima parte nel tratto di costa tra Genova e Savona.

La siderurgia è il punto di forza del settore industriale.

Il ferro viene lavorato negli impianti siderurgici di Cornigliano, tra i maggiori d’Italia, che producono ghisa e acciaio; il petrolio greggio delle raffinerie di Genova e La Spezia.

Il turismo

La voce fondamentale dell’economia ligure è il turismo, soprattutto quello balneare estivo dei numerosissimi centri della riviera di Levante ( Portovenere, Santa Margherita, Portofino, Vernazza) e della riviera di Ponente ( Bordighera, Sanremo, Albenga, Alassio, Varazze ).

 


La storia

I Liguri sono stati tra i primi abitanti della nostra penisola. Vivevano nelle numerose grotte lungo la costa, che ne hanno conservato i resti ( grotta dei Balzi Rossi, grotta delle Arene Candide ).
La Liguria fu poi conquistata dai Romani che costruirono i primi insediamenti portuali.
La regione dovette ripetutamente subire assalti dei pirati Saraceni che invasero le città di Albenga, Ventimiglia e, nel X secolo, anche Genova.
Nel periodo delle lotte tra liguri e Saraceni sorsero numerose abbazie, fra cui quella di San Fruttosio vicino a Portofino.
Sul finire del Medioevo Genova iniziò ad aumentare la sua ricchezza e potenza e si proclamò Repubblica Marinara. Seguì un lungo periodo di scontri con altre due Repubbliche Marinare, Venezia e Pisa, fino a che Genova cadde prima sotto il dominio francese e sucessivamente sotto quello austriaco.


Le città

Genova e la provincia
Il primo nucleo abitato di Genova sorse in tempi antichissimi nel punto più riparato di una piccola baia: la Cala delle Grazie. In quella posizione geografica c’era già tutto il futuro di una città che doveva diventare nel medioevo una potente Repubblica Marinara e che è ancora oggi il porto più importante d’Italia e uno dei maggiori del Mediterraneo.

La città è disposta ad anfiteatro intorno al porto, serrata in una sottile striscia tra il mare e le colline, gli edifici stipati a gradini e le strade tutte in salita, con il vecchio centro che è un labirinto di scale e di vicoli stretti tra case altissime, con i fastosi palazzi dei ricchi mercanti e dei patrizi di un tempo, con i rioni moderni che si estendono fino ai sobborghi e alla zona industriale. A Genova vive quasi la metà della popolazione ligure.

Il porto conta attualmente quattro bacini : il Porto Vecchio, il Bacino delle Grazie, il Bacino della Lanterna e il bacino di Sanpierdarena.
Esso costituisce innanzitutto l’emporio commerciale delle industrie lombarde e piemontesi, in quanto vi si sbarcano tutte le materie prime provenienti dall’estero : petrolio, lana, carbone, cereali, cotone, metalli ; e vengono imbarcati i manufatti destinati all’esportazione. Il porto ha anche favorito la crescita delle attività industriali di ogni genere.

Lo sviluppo industriale di Genova è in costante lotta col poco spazio disponibile. La città si è allungata sulla fascia costiera e ha incorporato numerosi centri che ormai fanno parte del tessuto cittadino : Voltri, Pegli, Sestri Ponente e Cornigliano con le acciaierie e i cantieri navali, Sanpierdarena con le industrie meccaniche, e Nervi. Da Voltri a nervi l’abitato si estende parallelamente alla costa per 35 Km e ciò fa della "grande Genova" una delle città più lunghe d’Europa.

La Spezia e la provincia
Nel punto più interno del suo golfo, La Spezia si estende sulle pendici delle colline che la circondano. E’ una città moderna e animata, nata e cresciuta un po’ disordinatamente nell’arsenale militare, nei primi anni dopo l’unità di Italia, quando a causa della sua posizione strategicha si decise di farne una piazzaforte marittima. Il suo porto, il secondo della Regione per movimento di merci e numero di navi è il perno del traffico con l’Emilia Romagna.
Tra le sue attività industriali, fino a qualche tempo fa primeggiava quella cantieresca, oggi quasi del tutto cessata. Ma se non si costruiscono navi, vi si demoliscono : infatti a La Spezia vi sono cantieri di demolizione specializzati, fin dal tempo della marineria a vela.
Viene chiamata Cinque Terre una piccola zona costiera molto nota per la produzione di ottimi vini e per il paesaggio, che conserva intatta la sua bellezza naturale. Comprende cinque villaggi di pescatori : Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore. Sono appollaiati sulla roccia scoscesa, a picco sul mare, fra cactus, agavi, fichi e vigne coltivate su terrazze che scendono fino ad essere lambite dal mare.

Savona e la provincia
Un tempo rivale di genova e da questa vinta e assoggettata (XVI secolo), Savona, posta alle foci del torrente Letimbro, è attualmente, dopo La Spezia, il terzo porto commerciale della Regione ; serve in particolare le industrie torinesi. Le navi scaricano soprattutto petrolio, prodotti chimici, cellulosa e carbone.
L’intenso traffico portuale ha fatto sorgere numerose attività industriali nel settore meccanico e delle riparazioni navali, e altrettante attività commerciali relative alle operazioni della spedizione e del magazzinaggio. I centri maggiori della provincia si trovano sulla costa : Albenga, romana e medievale, è importantye mercato ortofrutticolo ; Finale Ligure è sede di officine meccaniche, Varazze è centro climatico ; Albissola produce ceramiche artistiche ; Noli è centro agricolo e turistico.

Imperia e la provincia
Nel 1923 fu decretata la fusione dei due centri abitati di Porto Maurizio e Oneglia, distanti solo 3 Km l’uno dall’altra e divisi dal torrente Impero, in un ’unico comune che dal nome del torrente si chiamò Imperia. La città è centro tradizionale del mercato oleario e conta alcuni oleifici. Eccettuati questi e alcuni pastifici, non vi sono industrie degne di nota.
L’economia della provincia si fonda soprattutto sul turismo e sulla coltivazione dei fiori.. I centri più importanti sono : San Remo e Bordighera, località climatiche e balneari ; Ventimiglia al confine italo-francese, importante nodo stradale e ferroviario ; Taggia, mercato di fiori e di prodotti ortofrutticoli.


I fiori della Riviera

Una delle principali attività economiche della regione è la floricoltura, accentrata nella provincia di Imperia e a San Remo in particolare, che ne è il mercato più importante di Italia. Nella seconda metà dell’Ottocento, i floricoltori liguri riuscirono a produrre un tipo bellissimo di garofano e da allora si moltiplicarono le piccole terrazze sostenute da muretti di pietre dove si alzavano le piantine dei garofani, i quali sono ormai diventati quasi un monopolio di San Remo. In questi ultimi tempi ai garofani, che richiedono molte cure, si sono affiancate le rose e i crisantemi, e in genere le piante ornamentali. Molti di questi fiori, ancora in boccio, vengono esportati specialmente in Svezia, Svizzera, Austria e Germania. Ma la supremazia della floricolture ligure à minacciata, sul mercato interno, da quella di altre regioni Campania e Sicilia, e sul mercato estero da altri paesi produttori di fiori come il Sudafrica e le Antille.


Personaggi famosi

Colombo, Cristoforo (Genova 1451 - Valladolid 1506), navigatore italiano, chiamato in spagnolo Cristóbal Colón. Deve la sua fama alla scoperta del continente americano. Il padre era tessitore, e si pensa che la prima attività di Colombo, in giovane età, sia stata proprio il commercio di tessuti. I suoi viaggi in qualità di mercante segnarono molto probabilmente l'inizio della sua carriera di navigatore.

 

Paganini, Niccolò (Genova 1782 - Nizza 1840), violinista e compositore italiano. Il suo esordio di virtuoso di violino avvenne a nove anni e già a tredici cominciò a compiere tournée in Lombardia. Nel 1801 si dedicò alla chitarra, scrivendo oltre venti composizioni. Dal 1805 al 1813 fu direttore musicale alla corte di Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone Bonaparte e principessa di Lucca.

Montale, Eugenio (Genova 1896 - Milano 1981), poeta e critico italiano. Cominciò a frequentare l'Istituto tecnico presso i barnabiti, ma per motivi di salute lasciò la scuola e proseguì gli studi privatamente. Del 1916 è la sua prima poesia, Meriggiare pallido e assorto, che nel 1925 sarebbe confluita in Ossi di seppia, una raccolta che rielabora in forme e contenuti del tutto originali la lezione poetica di Giovanni Pascoli, di Gabriele d'Annunzio e dei poeti della rivista "La Voce".

De Amicis, Edmondo (Oneglia 1846 - Bordighera, Imperia 1908), narratore e giornalista italiano. Appassionato patriota, dopo aver frequentato il liceo a Torino si iscrisse alla scuola militare di Modena. Come sottotenente prese parte alla battaglia di Custoza. L'esperienza di soldato è alla base dei bozzetti raccolti nel 1868 in La vita militare. La fama di De Amicis, tuttavia, è oggi legata soprattutto a un titolo, il fortunatissimo libro per l'infanzia Cuore (1886), che fu distribuito in libreria dall'editore milanese Treves in concomitanza con l'avvio dell'anno scolastico. Il libro è costruito come un diario di scuola, nel quale Enrico, bambino torinese di terza elementare,

Mazzini, Giuseppe (Genova 1805 - Pisa 1872), uomo politico, patriota e rivoluzionario italiano; fu uno dei principali sostenitori dell'unità d'Italia. La sua formazione politica maturò nell'ambiente familiare e nella lettura delle opere dei giacobini francesi e dell'italiano Ugo Foscolo. Il fallimento dei moti del 1820-21 orientò la sua riflessione incentrandola sugli ideali di patria e di libertà.