TI PENSO ANCORA
di Cucciolo
E’
ancora un’altra notte, una notte vuota, vana e inutile. Il buio, le stelle, la
luna, tutto sembra inutilmente esposto alla vista come autocompiacimento
malcelato, è quasi estate, una brezza fresca annega ogni sollievo e alimenta
gli incendi del cuore. Non mi rimane che pensarti, che sentire freddo in questa
mite notte, non mi resta che piangere, piangermi addosso per una colpa non mia.
Cos’ ho fatto io per essere lasciato così da solo? Non si alzano più
preghiere verso il cielo scuro, io e Lui ormai non andiamo più d’accordo da
un bel po’ di tempo, da quando ho raggiunto l’età della consapevolezza. E
allora non c’è niente, nessuno a fare scudo tra me e la mia tristezza, sono
da solo, in piedi contro il mio futuro, contro ogni tipo di cattiva casualità e
fortuna o sfortuna che verrà. Avrei dato tutto per assaporare in una notte come
questa, il sapore di un amore corrisposto, il gusto dolce e amaro di un amore
dato e ricambiato, un fragile sentimento, carico di passione che dopo un po’
si perde nei sentieri noiosi e deserti dell’abitudine. Avrei venduto l’anima
al diavolo o a quel Dio che ha cercato strapparmela per assaporare un attimo con
Lei, mia unica follia in questa vita sempre uguale, ciclica, senza mai un
progresso. Logorio della coscienza, così lo chiamano quelli che pensano di
avere la verità a portata di mano e che credono di poterla girare secondo i
loro capricci. Non credo in niente di programmato, né tanto meno che il destino
sia scritto da qualche parte. La verità è che la casualità è cattiva e
mostra parvenze di logicità. Basterebbe non fidarsi, ma tutto questo è un
mondo molto più grande di noi, non sappiamo dove muovere i nostri piccoli
passi. Sto male, guardo ancora quel disco giallo in fondo al cielo, quella
faccia travagliata e capisco di essere ancora solo, capisco che un’altra delle
mie lune, un’altra delle mie estati sarà sprecata così, in pasto al niente,
all’apatia, in balia delle onde dell’oblio, dell’ozio. Non mi resta che
osservare in silenzio il tempo e tutto ciò che verrà, nell’attesa di poter
provare anch’io cosa vuol dire essere amati…e ti penso ancora…