SPROLOQUIO N. 1  

 

di CrazyGroucho

 

Sto ascoltando Bach. In questo momento scrivo parole e ascolto musica classica. E’ piacevole, è veramente una bella sensazione credersi un artista pieno di ispirazione scottante, e questa musica aiuta in questo. Lei ti innalza e tu esci, esci da tutto quello da cui puoi uscire. Esci dal corpo, esci dalla tua testa che è poi parte del corpo, esci dalla stanza, dalla casa, da tutto, l’ho detto, è meglio non dilungarsi e stancare così la mano.

   Ho cominciato ad ascoltarla per un consiglio di Bukowski. Mi sento stupido a dirlo, e probabilmente lo sono, ma ho preso questa abitudine per semplice spirito di emulazione. Faccio quello che fanno gli altri, ma dico sempre di fare cose diverse, dico di volerle fare. Diverse. Sono un ipocrita. E’ inutile che io provi a difendermi, ormai sono perso, ho perso. Però mi piace, questa musica stuzzica la mia mente. Mi piace, e perché dovrei farmi problemi, se mi piace, se stuzzica la mia mente? Credo di aver voluto emulare una bella cosa, credo che questa sia una cosa positiva, apprezzabile. Io non sono originale né diverso. Ma ho buon gusto nell’emulare, questo si può dire. Voi che ne dite? ah, vero, io non vi permetto di rispondere. Io sono un fottuto stronzo che non sa ascoltare, gli scrittori non sanno ascoltare. Abbiamo tante cose da dire, pretendiamo che qualcuno ci ascolti, lo vogliamo stordire con le nostre parole, pensiamo che gli piacciano, siamo presuntuosi e vanitosi, testardi, cattivi. Lo scrivere è un atto dispotico, siamo tutti despoti, tutti tiranni con la penna in mano. Che brutte persone. Isolateci e sputateci addosso.

   Comunque prima dicevo di Bach. Mi piace, l’ho già detto, mi sento stupido per averlo già detto, ma tutti ripetiamo concetti vecchi. Voglio ringraziare Bukowski. Ehi Charles, se mi senti, ma so che non mi senti, grazie. Ma tu non puoi rispondere, come tutti. Che cazzo!