IL BAMBINO MAI NATO

di Parsifal

Hanno letto i tuoi pensieri nel libro che mi hai dedicato.Lo hai scritto perché gli altri sapessero.Io già conoscevo i tuoi pensieri, me li hai trasmessi nei pochi giorni che abbiamo vissuto insieme. Sono stati belli? Non so perché hai voluto privarmi di tutte le emozioni che sono della tua vita. Hai voluto privarmi delle gioie e delle sofferenze senza chiedermi cosa io volessi veramente fare.

Hai fatto come tutti i genitori che non pensano che il figlio-o la figlia- possa pensare con la propria testa. Hai deciso per me, ti sei creduta nel giusto? Comunque, non sarò io a dirti che hai sbagliato perché non lo so.

Mi hai confinato qui, nel mondo senza confini, senza gioie o tristezze, e non so dirti se e' un bene o un male. I primi giorni che ero dentro di te, quando ero solo un accenno di un essere umano, sentivo il tuo cuore, percepivo le vibrazioni della tua anima ed, ogni giorno, mi facevo un pochino più grande. Attraverso i tuoi occhi conoscevo il mondo, il giorno che ti sei accorta che c'ero, facevo fatica a capire il perché di tante gioie e contemporaneamente di tante angosce, e non capivo se eri felice. Non capivo se la mia vita-che si stava formando in te-era un insulto al tuo corpo levigato o una speranza reale. Mamma!!! ti chiamo cosi e neanche ne conosco il senso. Forse e' il nome che si da' alla donna che ti partorisce oppure alla donna che ti cresce e che ti ama. Ma tu mi hai sempre relegato qui e non mi hai spiegato niente. Ma chi sei? La gente che che ti sta intorno, ti sfiora, ti tocca, ti guarda, ma tu non ti accorgi di loro, sei salita su di un piedistallo credendo di poter giudicare senza essere giudicata; di essere senza colpe, pulita come l'aria.

No tu sei come tutti, debole, indecisa, incerta.

Se fossi fossi nato maschio avrei avuto tanti privilegi, non avrei dovuto combattere per conquistare un posto al sole, avrei avuto tante agevolazioni, nessuno mi avrebbe domandato il sesso di Dio, se fosse maschio o femmina. Nel tuo mondo e' ancora il maschio che comanda, ma in fondo, se fossi nato maschio avrei avuto ugualmente dei problemi..., più o meno grandi. E poi comandare sempre non credi che stanchi? Non poter decidere quando avere un figlio e poi le responsabilità di crescerlo, di educarlo.

Ti ho sentita vicina, mi parlavi raccontandomi tante cose e forse mi ascoltavi. Mio padre, no!!! Lui era assente, posso affermare di non conoscerlo, lui non mi ha mai ascoltato, consigliato. Tu sei stata  l'unica a dare un senso alla mia " non vita ". E' vero, sentivo il tuo dramma ma sentivo anche la tua gioia e la tua passione. Da lui non potevo percepire niente, e lui, tra l'altro, non poteva domandarmi niente. Forse non l'avrebbe fatto comunque ma non lo saprò mai perché tu hai deciso la sua esclusione.

Della tua vita ho conosciuto solo quello che tu conoscevi: sarei impazzito se avessi dato credito ai  tuoi discorsi su di essa. Mi hai messo in guardia da tutto..., anche dal mio sesso, ma io non potevo scegliere se nascere maschio o femmina, mi attraeva quello che dicevi sulle donne " devi conquistare un pezzo di vita e dimostrare giorno dopo giorno il tuo valore perché nessuno ti regalerà mai niente". Avrei potuto portare in grembo un bambino e chissà se anch'io mi sarei trovato come te, tra mille dubbi e poche certezze. Ma e' proprio così difficile essere donna? Oppure sei tu che hai preso la vita nel modo sbagliato?

Non pensi che il dover combattere ogni giorno e' un modo per restare vivi? Riuscire a costruire, ogni attimo di vita, tassello dopo tassello, un grande mosaico non e' forse l'unico modo per crescere cercando di dare un impronta precisa alla tua vita perché alla fine possa apparire il quadro che tu vuoi che appaia?...il quadro della tua vita.

Eri grande...ti sentivi donna; e, forse ti sei sentita Dio perché potevi decidere della mia vita considerando che io dipendevo esclusivamente dalla tua volontà di avermi o non avermi.

La tua gioia, la tua verità comprensibile per me la prima, totalmente sconosciuta la seconda. Sei stata sempre così contraddittoria nelle tue scelte: un giorno mi volevi perché  " la vita e' bella " ed io dovevo conoscerla, viverla indipendentemente dal mio sesso, un altro giorno mi odiavi; la tua tristezza deprimente ti spingeva a difendermi da tutto....

anche dalla tua vita, ed allora non dovevo nascere, e se proprio non potevo farne a meno, che nascessi maschio. Insomma mamma, non ho capito che cosa desideravi, non me lo hai mai detto...o fatto capire, della tua vita hai deciso da sola, con o senza di me non avrebbe subito cambiamenti; e infatti niente e' cambiato, la tua libertà, il tuo lavoro, i tuoi amici...tutto e' rimasto immutato. Quante spiegazioni avresti dovuto dare? invece tu non volevi darne nemmeno a te stessa, figuriamoci agli altri. Ma pensi di aver fatto la scelta giusta?

mi chiedo se la vita per te ha avuto un senso, se le esperienze maturate hanno avuto un valore; io penso che gli ostacoli che incontriamo sulla nostra strada ci aiutano a maturare e siano dunque positivi. Chissà se la pensi come me, però se mi soffermo un po' di più credo che tu non abbia mai pensato di non volermi: si!!! Tu mi volevi.

Mi chiedo: se fossi nato che educazione mi avresti dato? La vita che ti sei costruita cercando di racchiuderci tutte le tue esigenze avrebbe avuto per me, forse dei valori diversi, credo, ma tu avresti cercato di impormi i tuoi. Oppure no!!!

Forse se fossi nato non ci saremmo posti nessuna domanda...e se anche così non fosse stato, sai quante cose sarebbero rimaste senza risposta?

Cosa mi avresti insegnato a prescindere dal mio sesso? Quale sarebbe stata la tua distinzione tra il bene o il male? E quali limiti gli avresti dato?...tu non lo sai e mai lo saprai. Sto girando in questo mondo che non e' uguale al tuo, dove tutto e' aria e la materia non c'e'. Dimmi cos'e' questo mondo dove non puoi toccare niente, dove l'aria  dove l'aria diventa un corpo e la mente diventa sempre più pensiero? Il pensiero!!

Si mamma, il pensiero dei vivi, dell'uomo materia che ti ha toccato e che tu continui a toccare. Ogni uomo lascia ad un altro il proprio pensiero, per farlo crescere, evolverlo maturare. Cosa sarebbe il mondo materia senza il mondo pensiero? Un vuoto totale dove la forza sarebbe l'unica forma concreta del sopravvivere, insomma un corpo non può fare a meno del pensiero, e un pensiero e' vuoto se non e' parte integrante di un corpo. Cosa sono ora io: aria...pensiero vagabondo di un mondo spettrale dove vivono quei corpi che non sono mai stati corpi, ma solo parvenza di essi. Chissà se fossi nato quale sarebbe stato il mio destino:

di uomo qualunque, oppure di luminare, un saggio, oppure un artista...

chissà! Questo mondo dove tu mi hai relegato mi da' molte possibilità:

sopratutto non potrò sbagliare...mai, perché qui tutto e' giusto ma non so se si e' immuni dalla sofferenza perché a me sembra di soffrire.

Sono diverso? sei tu che mi hai reso diverso? anche qui dove tutto e' uguale, dove la tua fantasia ha messo questo figlio, hai voluto che egli fosse uguale e diverso?Io voglio e desidero. E voglio che tu sappia che e' così. Voglio che tu sappia che se sono diverso e' perché tu mi hai parlato quando ero dentro di te, mi hai fatto sentire l'amore, l'odio, la passione, e soffro perché non potrò più sentirlo.Questa diversità sarà per me una condanna senza fine come per tanti qui che hanno provato tutto questo. Per questo ti odio come tu hai odiato mio padre, questo sentimento mi fa sentire più libero dal tuo cordone ombelicale e più vicino a colui...a Lui che tu hai escluso dalle tue decisioni, dalla tua vita,

senza dargli alcuna possibilità: ne un opinione ne' un sentimento, di odio o amore, di gioia o di dolore, ma non importa; tu hai deciso anche per lui, non ha avuto importanza che avesse determinato il mio concepimento. Mi chiedo: hai amato mio padre? Gli hai dato il tuo corpo, ma il tuo cuore l' hai mai donato a lui? Vedi mamma essere donna non e' poi così brutto, hai la possibilità di poter decidere della vita che hai dentro di te, quasi come una divinità, puoi scegliere tra la vita e la morte, se procreare o lasciare che non ci sia vita.

Pensa se un giorno tutte le donne del tuo mondo decidessero insieme di non procreare più, non ci sarebbe più vita...diventerebbero tutti vecchi,

e morireste piano piano. E' questo che vuoi? Non credo! Nei giorni che sono stato con te  ho recepito la tua sensibilità, il tuo amore per la vita; hai solo avuto paura di confrontarti con me; paura di portare vicino a te un essere umano a cui dovevi quell'amore che ti porti dentro

ma che hai paura di dare. Hai avuto paura di soffrire anche per me.

Io sono qui mamma, e' vero, ma tu sai che il pensiero di me non ti lascerà mai. Io crescerò nel tuo cuore come se fossi lì con te ma forse la tua fantasia non sarà mai cosi fervida da consentirti di vedermi e allora ti chiederai quanti anni ho, come cresco e che carattere ho; se ho gli occhi chiari o scuri, se sono uguale a te.

Forse tutto questo avrà poca importanza perché io ci sono e ci sarò sempre. Tu hai potuto vietarmi un corpo, ma l'anima e' nata e vive in questo limbo dove ci sono tante anime uguali alla mia.

Ciao...Mamma!!!...non posso dirti ci vediamo domani perché io sono e sarò sempre in te.